Il Codice di Papa Leone

America

Papa Leone sotto assedio: gli attacchi orchestrati del MAGA che l’Italia sceglie di ignorare

4 Ottobre 2025

Nelle ultime settimane, Papa Leone è diventato il bersaglio di un’ondata di attacchi sempre più aggressivi e coordinati da parte della destra cattolica americana, strettamente allineata al movimento politico MAGA. Il tono di questi attacchi è ostile, beffardo e spesso deliberatamente fuorviante. Ciò che forse sorprende di più non sono le critiche in sé – i papi nel corso della storia hanno incontrato opposizione – ma il silenzio assordante che circonda tutto questo in Italia. Mentre i media conservatori americani e le loro reti sui social media conducono una campagna incessante contro il Santo Padre, i media italiani non ne parlano

Questo silenzio è importante. Permette a una narrazione distorta di dominare la scena internazionale, in cui il Papa viene dipinto non come il pastore della Chiesa universale, ma come una sorta di “attivista woke” che asseconda progressisti e ambientalisti. In realtà, ciò che sta accadendo è qualcosa di molto più grave: un deliberato tentativo di indebolire l’autorità papale inquadrando Papa Leone come un nemico del “vero” cattolicesimo.

Un chiaro esempio di questa strategia può essere visto in una recente controversia che circonda una tradizione italiana secolare . Sui social media, i critici hanno fatto circolare una fotografia di Papa Leone che benedice un cavallo al Palio di Siena ( in realtà un parroco di Siena e non il Papa). Per gli italiani, l’immagine non è degna di nota: fin dal 1200, gli animali, in particolare i cavalli, vengono benedetti prima di corse, processioni e feste. Fa parte di un patrimonio cattolico profondamente radicato, strettamente legato alla festa di Sant’Antonio Abate, patrono degli animali. Eppure i critici americani, ignorando o liquidando questa storia, hanno trasformato l’immagine in un’arma.

L’hanno corredata di commenti derisori come “Leo sta assecondando gli ambientalisti neopagani di sinistra” o “Benedizioni al ghiaccio? Aspettate di sentire delle benedizioni per gli animali domestici questo fine settimana“.

Questa non è ignoranza, è strategia. Gli aggressori sanno che molti dei loro seguaci hanno scarsa conoscenza della tradizione cattolica al di fuori degli Stati Uniti. Presentando un rito sacro come qualcosa di bizzarro, nuovo o politicamente motivato, minano la credibilità del Papa e lo dipingono come un leader che ha perso il contatto con il “vero cattolicesimo”.

La presa in giro della benedizione del cavallo non è un episodio isolato. Rientra in un modello più ampio, infatti, in un modello di ostilità ben orchestrata.

Papa Leone si è espresso coraggiosamente su temi che vanno controcorrente rispetto all’ideologia del MAGA: la dignità dei migranti, la peccaminosità del razzismo, l’urgenza del cambiamento climatico e la necessità di una difesa coerente della vita in tutte le sue forme, non solo nel grembo materno, ma anche ai confini, nelle carceri e nel mondo naturale. Questi insegnamenti non sono “innovazioni di sinistra”ma rappresentano la dottrina sociale e sono radicati nel Vangelo.

Ma nell’ambiente politico popolarizzato degli Stati Uniti, la destra cattolica allineata al MAGA li interpreta come provocazioni politiche.

Ai loro occhi, il Papa non è un pastore, ma un nemico politico. Il risultato è un flusso costante di post su blog, video e campagne sui social media progettati per ridipingere Papa Leone come un “globalista”, un “allarmista climatico” o persino un “neopagano”.

Alcuni commentatori si sono spinti fino a suggerire che stia tradendo la dottrina cattolica per ottenere il favore delle élite laiche. Queste accuse hanno scarso fondamento nella realtà, ma vengono ripetute così spesso che iniziano a prendere piede in certi ambienti.

Ci sono, naturalmente, sacerdoti, teologi e voci cattoliche negli Stati Uniti che difendono Papa Leone. Ricordano ai fedeli che l’obbedienza al Papa non è facoltativa, che la tradizione cattolica abbraccia sia la cura del creato che la compassione per gli emarginati, e che l’unità dovrebbe essere prioritaria rispetto alle battaglie di parte.

Eppure, questi difensori sono relativamente pochi e le loro voci sono spesso soffocate dal frastuono dell’opposizione. Non mancano sacerdoti cattolici apertamente schierati con l’ideologia MAGA .

Nel frattempo, i media conservatori amplificano ogni critica, assicurandosi che la narrazione antipapale si diffonda ben oltre gli ambienti strettamente cattolici. Di fatto, il Papa è diventato un bersaglio politico nelle guerre culturali americane, un ruolo che non ha mai cercato e che oscura la sua missione spirituale.

Ciò che rende questa situazione ancora più preoccupante è la scarsa attenzione che ha ricevuto in Italia. Secondo il monitoraggio dei media di lingua inglese, ci sono oltre 800 articoli sulla stampa americana che analizzano e, in molti casi, difendono Papa Leone da questi attacchi. Eppure, in Italia, dove il Papa non è solo il capo della Chiesa universale, ma anche il Vescovo di Roma, il tema è ampiamente assente dal dibattito pubblico.

Perché questo silenzio? Parte della spiegazione potrebbe essere la stanchezza mediatica: gli italiani sono abituati alle controversie papali e potrebbero non percepire il dramma americano come degno di nota. Un dramma sociale, politico , di una Nazione sull’orlo di una guerra civile.

Un altro fattore è l’attenzione dei media italiani sulla politica interna e sulle questioni economiche, che lascia poco spazio a quelle che potrebbero sembrare “litigi esteri”. Ma l’effetto è lo stesso: gli italiani non sono consapevoli della portata e del coordinamento degli attacchi che il loro Papa sta affrontando.Perché è importante  Qualcuno potrebbe chiedersi: perché gli italiani dovrebbero preoccuparsi di ciò che i conservatori americani dicono del Papa? La risposta è semplice: perché la Chiesa cattolica è universale e gli attacchi al Papa in un solo Paese indeboliscono la sua autorità ovunque.

La Chiesa cattolica americana è numerosa, ricca e influente. Le sue battaglie interne spesso si ripercuotono all’esterno, influenzando la Chiesa globale. Se la narrazione secondo cui Papa Leone XIII sarebbe un “progressista sveglio” dovesse prendere piede senza controllo, non rimarrà confinata agli Stati Uniti.

Si insinuerà nell’immaginario cattolico più ampio, creando divisione, sospetto e resistenza all’insegnamento del Papa. Nell’era dei media digitali, la disinformazione si diffonde rapidamente oltre i confini nazionali. Il silenzio dell’Italia non fa che facilitare il predominio di questa immagine distorta.

Ciò che serve ora è chiarezza e coraggio. Le voci cattoliche italiane – giornalisti, teologi, vescovi e laici – non dovrebbero permettere agli estremisti americani di monopolizzare il dibattito sul Papa. Siamo noi tutti a doverci mobilitare per difendere il Papa.

Dovremmo sottolineare la coerenza dell’insegnamento di Papa Leone con la dottrina sociale cattolica. E soprattutto, dovrebbero ricordare ai fedeli che l’unità con il Papa non è una questione di convenienza politica, ma di identità cattolica.

La storia ci insegna che i papi hanno spesso dovuto affrontare opposizioni. Dai conflitti medievali con gli imperatori alle moderne battaglie ideologiche, il papato è sempre stato un fulcro di controversie.

Ma ciò che sta accadendo ora è diverso: una campagna coordinata e amplificata digitalmente, progettata non solo per mettere in discussione una decisione specifica, ma per delegittimare il Papa stesso. Già è avvenuto con Papa Francesco, ma la “macchina del fango” di certi ambienti conservatori e reazionari si è messa in moto anche contro Papa Leone.

Ecco perché il silenzio in Italia è così pericoloso. Se il Paese che ospita il papato non lo difende, chi lo farà? Papa Leone non ha bisogno di adulazione o di cieca lealtà.  Papa Leone, detesta ogni forma di protagonismo, per lui non è importante la sua persona bensì la Chiesa, e per questo, nella “società dell’immagine ” non viene capito.  Ma dove non arriva il Papa , devono arrivare i cattolici .

Ciò di cui ha bisogno – e di cui ha bisogno la Chiesa – è un ascolto imparziale, la disponibilità ad ascoltare il suo insegnamento nella sua pienezza e il rifiuto di permettere che narrazioni di parte distorcano il messaggio evangelico. Gli attacchi continueranno. Ma il loro successo nell’indebolire l’autorità del Papa dipenderà in parte dalla volontà dei cattolici, soprattutto in Italia, di rompere il silenzio.

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