
Medio Oriente
Dialogo all’inferno tra Adolf Hitler e un comune peccatore sulla questione sionista
L’inferno non ha gerarchie e capita, talvolta, che un comune peccatore, uno di quelli che ha commesso un genere di peccati soprattutto contro se stesso, sprecando tutto quello che Dio gli aveva dato di buono, incontri viziosi e traviati che hanno fatto la storia più oscena dell’umanità. Così, in quel luogo tanto sconveniente e dannato, la penitenza perenne di una eccellenza del male come Adolf Hitler contempla la possibilità di metterlo al cospetto di un rompicoglioni talmente banale da farlo ritenere quasi un buono e di indole sana.
Peccatore – Lei odiava inspiegabilmente e ingiustamente gli ebrei, ma mi dico certo che, oggi, non avrebbe odiato i sionisti, che sono in tanta parte di professione giudaica. La sua Germania aveva bisogno di un nuovo territorio per realizzare nella giusta maniera il suo “destino storico”. E si prese con la violenza della guerra la Cecoslovacchia e la Polonia, prima di lanciare il suo scellerato attacco contro la Russia, adducendo a ragioni come il “Lebensraum” (spazio vitale). Lei è stato capace di pensare che lo spazio vitale della Germania si estendesse oltre i suoi confini, fino a negare quello essenziale per la sopravvivenza di altre nazioni e altri popoli. Anche Netanyahu, il comandante in campo degli ebrei sionisti, si è reso artefice del medesimo pensiero. Anche Israele, infatti, ha agito allo stesso modo e per la stessa finalità, prendendosi Gaza in una maniera ancora più spregevole di quella esercitata dal suo esercito del male, rendendo quella striscia di terra un campo di concentramento a cielo aperto, smisuratamente più grande di Auschwitz e di tutti gli altri luoghi affini messi insieme.
Hitler – E crede davvero che questo basti per accostare Netanyahu al nazismo, un massiccio movimento popolare stimato da chi mi ha inflitto l’Inferno come la più grande sciagura del Novecento? Un fanatico terrorista da quattro soldi potrebbe mai ripercorrere un disegno così altamente perverso come il mio?
Peccatore – Voglia perdonarmi, signor Führer, ma così come lei tuonava contro la cospirazione ebraica, allo stesso modo Netanyahu lo fa contro la cospirazione araba. I protocolli dei Savi di Sion, su cui basava le sue ragioni per detestare in maniera così disumana il mondo ebraico, sono un falso, così come lo sono i rapporti redatti dalle intelligence occidentali sugli armamenti nucleari dell’Iran. Inventarsi un nemico per abbatterlo e sottrargli la terra e le risorse è una pratica comune al nazismo quanto al sionismo e i suoi alleati. E badi, il sionismo è tanto più pericoloso del nazismo in quanto coincide con le logiche imperialiste dell’America. Può dunque contare su una notevole forza che agisce a protezione degli stessi confini ideali di Israele. Confini che la sua Germania non aveva e a cui non poteva aspirare. In altre parole, il suo Terzo Reich poteva contare sull’alleanza del miserabile Mussolini e di uno Stato che a stento si reggeva, mentre il sionismo bellicista di Israele conta sulla complicità dell’intero occidente, una parte di mondo predominante e fondamentale.
Hitler – Equiparando il sionismo al nazismo lei attribuisce a Netanyahu delle doti di malvagità da grande e diabolico statista, follemente lucido, oltre che depravato. Invece è solo un evidente e malvagio dispensatore di morte. Un volgare assassino, colpevole quanto me per il suo operato, senza tuttavia raggiungere la stessa grandeur di brutalità che avvicina l’inumano, tipica del nazismo.
Peccatore – Guardi che ha vietato gli aiuti umanitari e affamato la popolazione palestinese, per poi sterminarla più facilmente in fila per un pezzo di pane e un secchio d’acqua. L’orrore che gli si può imputare è ampiamente documentato da foto, video e immagini di ogni sorta. Quanto a crudeltà e spietatezza non gli è da meno! Non starei a sofisticare sulla finezza o meno della capacità di praticare l’osceno che definisce la disumanità. Le assicuro, egregio e spregevole condottiero, che il leader israeliano non è meno indecente di lei.
Hitler – Abbia pazienza, buon uomo, e non sia uno sprovveduto! Io avevo una determinazione luciferina che nessun altro capo di governo al mondo ha mai avuto dopo di me, tanto meno questo macellaio ebreo protetto dall’Occidente. Non credo che nella storia un dittatore abbia messo per iscritto prima di arrivare al potere, il male che poi ha realmente realizzato. Io l’ho fatto, scrivendo il “Main Kampf”, un testo che mi rappresenta nella mia totalità di criminale e odiatore degli ebrei. E ora voglia scusarmi, non potrei oltremodo ascoltarla.
Peccato che se ne sia andato! – pensò il peccatore. Probabilmente avrebbe osservato che Netanyahu non ha scritto niente in merito alla sua insana attività politica anche perché Israele, in pratica, può da sempre agire sulla base di una cattiva e pretestuosa interpretazione delle Sacre Scritture, che sovrintendono alla sua religione (ragione) di Stato. Per meglio dire, niente potrebbe danneggiare l’ebraismo più del sionismo di Netanyahu. Se Israele, oggi, ha perso il rispetto del mondo, lo deve all’esecutivo che ha scelto come guida.
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