Medio Oriente
La Svizzera scioglie la sede di Ginevra della Gaza Humanitarian Foundation
La sede ginevrina della GHF, unica ong autorizzata da Israele a distribuire aiuti a Gaza dopo il blocco deciso a marzo, sarà chiusa perché «non ha rispettato diversi obblighi legali». Intanto oggi altre 45 persone
La sede ginevrina della controversa Gaza Humanitarian Foundation (GHF), sarà sciolta. Lo riporta la stampa elvetica, riprendendo una comunicazione dell’Autorità federale di vigilanza sulle fondazioni (ASF) nel Foglio ufficiale svizzero di commercio. La ong, con sede nel Delaware, finanziata da Usa e Israele, è al momento l’unico ente autorizzato a distribuire aiuti nella Striscia di Gaza, dopo che a marzo scorso il governo Netanyahu ha bloccato l’ingresso dei camion delle Nazioni Unite. Avrà 30 giorni di tempo per rispondere, colmando le lacune contestate, prima che il caso finisca davanti a un tribunale. Secondo l’agenzia Reuters, questa contestazione alla GHF va distinta dall’inchiesta potenziale che il Dipartimento Affari esteri della Confederazione sta valutando di lanciare.
Il caso era stato aperto a maggio con il deposito di due istanze, alla ASF e al Dipartimento federale per gli Affari esteri, da parte della ong Trial International, che chiedeva alle autorità elvetiche di verificare se le attività della Gaza Humanitarian Foundation fossero in linea con le leggi elvetiche e con il diritto umanitario internazionale.
La GHF è stata sin da subito al centro di sospetti, polemiche e anche molti incidenti sul campo, causati dal fuoco aperto dalle forze armate israeliane (Idf) sui palestinesi in coda davanti ai centri di distribuzione. Da subito considerata un’emanazione diretta di Israele e Stati Uniti, criticata per la mancanza di esperienza nelle emergenze umanitaria, presa di mira da chi chiedeva che venisse ristabilita la collaudata rete di aiuti gestiti dalle Nazioni Unite, nei giorni scorsi la stessa GHF ha dovuto formalmente prendere le distanze dall’Idf, chiedendo che venisse condotta un’inchiesta sugli incidenti che hanno portato alla morte di quasi 600 palestinesi che si trovano in coda nei centri di distribuzione a casua del fuoco aperto dall’esercito israeliano.
Da questa mattina gli attacchi aerei e le sparatorie hanno ucciso 94 palestinesi a Gaza durante la notte, tra cui 45 che tentavano di ottenere aiuti umanitari, ha dettoil ministero della Salute di Gaza. Secondo le autorità locali, controllate da Hamas, oltre 300 palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane nelle ultime 48 ore.
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