Oscuri oracoli da Atene

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21 Settembre 2015

Atene si è svegliata oggi, 21 settembre sotto un cielo all’improvviso autunnale. Pioggia a catinelle, temperature che crollano, e cielo plumbeo. Nei tempi antichi, questo era sempre -e correttamente- considerato un segno inequivocabile dell’ira degli dei. Solo i filosofi e i sacerdoti (gli addetti ai lavori, per intenderci) sapevano con grande saggezza interpretare questi segnali, e li comunicavano al popolo in brucianti sentenze, motti sapienziali, e oscuri oracoli.image

Abbiamo avuto la fortuna di raccoglierne alcuni. Attenzione però, spesso questi motti sono contraddittori, o davvero oscuri! Coloro che sanno, dicono che sia perché gli dei, in realtà, non vogliono essere compresi, e amano prendere gli uomini per i fondelli.
All’agorá: “Io voto di non votare.”

Sempre all’agorá: “Io pago (il voto) per non pagare.”

Ancora all’agorá: “io voto colui che non voterei.”

Colui che non vota, paga il domani.

Guadagniamoci il domani!

La seconda volta è sempre come la prima volta.

Il più forte è colui che non parla.

È più facile vincere se non combatti (se ti chiami Varoufakis)

Proverbio fenicio: Si dice che il greco, quando dice “no” in realtà dice “sì”, ma con un accento del nordeuropa.

Ristrutturare un debito è più difficile che ristrutturare un tempio

(Post in aggiornamento)

TAG: antica grecia, dei, elezioni, grecia, oracolo
CAT: Filosofia

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