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Le guerre nascono per avidità di potere

di Titti Ferrante
10 Marzo 2022

“In an upside world
You dare change meaning to the words
Greedness for peace
Fight for release
Whitewashing the red blood you spread”

Aggredire ha un significato univoco, universale, non ci sono punti di vista che possono differire.
Chi crede che la guerra sia stata alimentata dalla Nato che non se ne è tirata fuori, ma ha supportato gli Ucraini, crede nella giustezza della guerra. Lasciare un paese alla mercé di un carnefice, avrebbe significato partecipare a quel massacro. Essere neutrali significava guardare incurante le macerie di un paese ridotto a brandelli. Un paese che vede case cedere sotto i colpi di bombe, che conduce vite al buio, nella costipazione di bunker, che è costretto a lasciare le propria terra e riempire le file di sfollati, richiedenti asilo, è un paese martoriato. I civili sono usati come scudo umano, esposti al freddo, alla carenza di cibo, all’impossibilità di proteggersi. Le guerre non nascono mai da cause giuste, nascono per sfidare, per annettere territori di importanza strategica, per sete di mostrare una volontà di potenza e cinico godimento nell’uso del potere. La volontà di attestare la superiorità di una razza, come fu per lo sterminio degli Ebrei, non ebbe nulla a che fare con motivi di purezza del sangue. Gli Ebrei erano ricchi, molti erano banchieri, dalle bocche degli ebrei i Tedeschi estraevano denti d’oro. Non è certo il disegno di creare una comunità russofona in Ucraina che ha spento Putin a diffondere la guerra.
La strenua resistenza di un popolo che sì è visto aggredire, in barba ad ogni testimonianza di indipendenza, è la legittima difesa di un popolo che non vuole cadere sotto il giogo nemico, non vuole sottomettersi ad una schiavitù che contrasta da anni. Una libertà che fieramente replica da tempo e per difendere la quale ha visto razziato la sua terra.
Chi paga i danni per l’orrore che spinge l’uomo a fare brandelli corpi, razziare, seminare terrore senza mostrare alcuna pietà? Sono i civili, coloro che da questa guerra non guadagneranno nulla, neppure se sono da quella parte del braccio forte della storia. Sono i combattenti, quelli che vestono tute militari, imbracciano armi, guidano carrarmati che spargeranno dolore in nome di una ricchezza che non li riguarderà. Le guerre arricchiscono chi già detiene potere, gli altri, qualsiasi sia la mimetica indossata, perdono in ogni caso.
Perdono soprattutto la loro umanità

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