Riflessione sul simposio dedicato ai diritti umani in Algeria

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10 Novembre 2022

Un interessante simposio si è tenuto a Ginevra. Argomento dell’incontro è stato: ” Valutazione dell’attuazione in Nord Africa. Algeria: un modello di Stato che si sottrae agli obblighi internazionali. Continua confisca dei diritti e controllo delle libertà”.

Un appuntamento che potremmo definire a ” tutto tondo” e che ha permesso a diversi relatori di mettere in luce la situazione nel Nord Africa, in Algeria in particolare. L’evento è stato organizzato dall’Osservatorio internazionale IOPDHR-GINEVRA, presso il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra, in collaborazione con l’organizzazione internazionale con status consultivo PDES-NGO (Promozione dello sviluppo economico e sociale).

Le due ONG hanno presentato i risultati del rapporto congiunto sul grado di rispetto da parte dello Stato algerino dei suoi obblighi internazionali nell’ambito della Revisione periodica universale – quarto ciclo – alla luce delle raccomandazioni formulate nel maggio 2017.

Di particolare interesse è stato l’intervento del Signor Hans NOOT, membro del consiglio di amministrazione dei diritti umani senza frontiere a Bruxelles, che ha  affrontato “la questione della distrazione su larga scala degli aiuti umanitari, denunciata dall’Ufficio europeo per la lotta antifrode OLAF e da numerosi rapporti delle Nazioni Unite, e la misura in cui questo saccheggio ha influito sulle condizioni di vita dei residenti dei campi, che in precedenza erano gravemente colpiti dal vuoto lasciato dal mancato rispetto degli impegni assunti dal Paese ospitante per collegare i campi ai servizi di base, ponendo un’ulteriore sfida all’accesso ai diritti economici e sociali all’interno dei campi”.

Questo argomento ci coinvolge un po tutti. Infatti, al di la della eventuale fondatezza della denuncia sulla quale altri sono chiamati ad indagare, vi è un fatto che spesso non viene evidenziato. Mi riferisco all’atteggiamento che molte amministrazioni comunali, in buona fede, hanno quando promuovono scambi culturali, “gemellaggi” con questi campi. La cosa migliore è che questi eventi siano sottoposti ad una attenta analisi, con  profonde riflessioni prima di essere messi in campo.

I Comuni, le amminstrazioni localisono strumenti per la pace e la promozione del dialogo ma questo deve essere fatto sulla base della verità e della giustizia non della linea ideologica. Altrimenti se ci si fa guidare dall’ideologia , dall’appartenza politica non si promuove la giustizia. In un certo senso sono i primi attuatori del “Piano Mattei” che il Governo italiano vuole realizzare e per questo serve molta attenzione e prudenza.

Marco Baratto

TAG: Africa
CAT: Geopolitica

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