Elogio alla follia: il caso Erasmus

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14 Marzo 2020

Non è che un governo possa pianificare tutto, specie in caso di una emergenza senza precedenti.
E in effetti molte cose stanno andando per il verso storto. Un solo esempio per volta, il resto lo farò in un altro articolo: 13.000 nostri connazionali, studenti universitari ancora bloccati in varie nazioni estere, non hanno ancora ricevuto l’assistenza dovuta per una serie di vicende burocratiche.

L’agenzia che li gestice Erasmus plus, insieme alla Italiana Indire in genere fa un lavoro immane per supervisionare le mille disparate richieste provenienti dai tanti studenti sia superiori che universitari che si trovano in numerosissimi paesi esteri che aderiscono al progetto di scambio .
Ho chiesto per tempo ( e così tantissimi ragazzi) cosa dovevano fare gli studenti che si trovavano in altre nazioni europee mentre da noi esplodeva il coronavirus.
La risposta è stata prosaica quanto inconprensibile: “chiedete alle vostre agenzie”.

E i ragazzi lo hanno fatto, non ricevendo risposta alcuna tranne un generico “aspettiamo”.
Poi ci sono state le raccomandazioni: prima fra tutte che si poteva interrompere il periodo di studi
se il paese ospitante dichiarava l’impossibilità di continuarlo ( quindici giorni fa nessun paese aveva interrotto gli studi) !

A tutt’oggi la frase più bella , dopo aver spiegato ai poveri studenti la differenza fra interruzione e sospensione ( perché il vero problema delle agenzie è rendicontare i soldi che i giovani hanno già ricevuto) è quella dove l’agenzia ora qualificata come erasmus+-indire specifica che “non è nostro compito organizzare i voli” (di rientro n.d.a.) ……”L’agenzia ha solo un ruolo di coordinamento con la Commissione Europea e con i Ministeri”.

E con questo siamo a posto. Certo la situazione sarebbe stata difficile da affrontare per qualunque istituzione, ma il pressappochismo e la mancanza di direttive, l’affidarsi a stati esteri che a tutt’oggi negano la gravità del problema , non è un bel vedersi.

Mi aspettavo di più, mi aspettavo di meglio. Mi aspettavo di esser a sicuro affidando i miei figli allo Stato Italiano. E o spero ancora, perché i nostri studenti devo rientrare a casa, se lo mettano in testa i signori che occupano le poltrone dei ministeri competenti a Roma ( mi riferisco al Miur, Al Mae e alla Farnesina).
Organizzate i voli di ritorno e fatelo prima che i nostri figli si ammalino. E’ un dovere civico, è un imperativo morale è un atto dovuto per uno stato che si dice civile.

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CAT: Governo

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