Governo a vista

1 Giugno 2018

I governi si giudicano da quello che fanno. Il tempo del prima e quello del durante sono diversi, solo dopo si potrà stabilire chi aveva visto giusto e se le cose annunciate sono state poi realizzate. Ma tre cose, e mezza, mi pare utile sottolineare, perché avranno riflessi nel futuro.

La prima: il governo nasce perché il presidente della Repubblica ha agito nel modo che tanti, e i diretti interessati, hanno condannato. M5S e Lega avevano già stabilito di non potere governare assieme, ma furono indotti a ripensarci quando il presidente disse l’ovvio: un governo nascerà comunque. Hanno fallito, sgambettandosi a vicenda e fissando paletti cui poi non riuscivano a stare, e già annunciato le urne, per non dire della grottesca idea di mettere il presidente in stato d’accusa, quando dal Colle è stato annunciato l’imminente governo tecnico. Hanno avuto il tempo necessario ed è nato il governo. Molti dovrebbero chiedere scusa a Sergio Mattarella.

La seconda: Carlo Cottarelli è un vero servitore dello Stato. Osservazione che può sembrare marginale e irrilevante, ma che, al contrario, tornerà politicamente a emergere.

La terza: abbiamo visto l’Italia usata come strumento. Quelli in campo non erano combattenti, ma armi di combattimenti altrui. La posta in gioco non era questo o quel ministero, ma la sorte di tutta intera l’area dell’euro. È un concetto difficile, per molti, perché sono accecati da falsi presupposti. Mi chiedono: pensi quindi che siano al soldo di Putin? O di Trump? E giù risate. Sciocche. L’Ue è l’area più ricca, sviluppata e libera del mondo. Naturale che abbia dei nemici. Anche perché non esiste come potenza militare ed è neonata come soggetto politico. Non credo Bannon fosse in giro per turismo. Escludo Putin cerchi foto opportunity con questo o quell’esponente della destra europea. Ma in questo non c’è meccanicità. Il punto è altrove, interno all’Ue. Ed è un fronte assai composito. Per dirne una: la destra cristiano democratica tedesca, che non è affatto con Merkel, adora l’idea che in Italia succeda quello che loro hanno paventato, ovvero si scassi il bilancio e si squilibri l’euro. E lo adorano anche perché aiuterebbe le banche tedesche a non versare i soldi (scadenza 2020) nel fondo interbancario europeo. In Italia i nostri militi con bandiera cangiante hanno fatto il possibile, per soddisfarli. Per dirne una.

Da quel che capisco, ove mai il gioco degli specchi e dei non specchiati non inganni, la linea di politica estera sarà filo francese. Me ne compiacerei, senza esagerare. Un altro fronte antagonista della Germania merkeliana, ma in direzione opposta a quello dei tedeschi appena ricordati. Spero qualcuno sia consapevole di ciò e abbia in mente un modo per tenere le cose in coerenza.

La mezza cosa è questa: Juncker è un cretino. Chi ricopre quella carica non può parlare a vanvera, essendo irrilevante se ha ragione o torto. Posto ciò, siano chiare due cose: a. che l’Italia sia il Paese più corrotto d’Europa, e tendenzialmente del mondo, lo sostengono gli italiani e lo documenta la Corte dei conti, che ha scritto follie, in merito (in passato feci i conti e documentai tale affermazione), ma restano scritte; b. il nostro tasso d’occupazione è il più basso fra i grandi Paesi, sicché è documentalmente vero che lavoriamo poco.

La stagione della lamentazione pezzente non finirà mai troppo presto né quella della ragionevolezza operante inizierà mai troppo presto.

 

Davide Giacalone

www.davidegiacalone.it

@DavideGiac

TAG: europa
CAT: Governo

2 Commenti

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  1. luciano-di-camillo 6 anni fa

    In questo interessante articolo, considero soltanto un aspetto correlato alle esternazioni addebitate al Sig. Presidente.
    In caso non risultassero vere, ipotizzo che l’importantissimo servizio di interpretariato declinato nelle sue varie tipologie, ovvero, simultanea, trattativa, sussurrata e consecutiva (la forma classica e più difficoltosa) venga svolto da un mirato e responsabile ufficio da inserire in organico all’Istituzione europea; bensì, non con le modalità attuali di reperimento degli stessi traduttori.
    Luciano Di Camillo

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  2. luciano-di-camillo 6 anni fa

    In questo interessante articolo, considero soltanto un aspetto correlato alle esternazioni addebitate al Sig. Presidente.
    In caso non risultassero vere, ipotizzo che l’importantissimo servizio di interpretariato declinato nelle sue varie tipologie, ovvero, simultanea, trattativa, sussurrata e consecutiva (la forma classica e più difficoltosa) venga svolto da un mirato e responsabile ufficio da inserire in organico all’Istituzione europea; bensì, non con le modalità attuali di reperimento degli stessi traduttori.
    Luciano Di Camillo

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