Il discorso del Conte

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29 Aprile 2020

Questo è il discorso che Giuseppe Conte non farà mai, non solo perché Rocco Casalino non lo saprebbe scrivere ma perché nessuno di noi lo vorrebbe sentire (sia il discorso che il Casalino).

 

Italiane e Italiani siamo nella merda.

La buona notizia è che non è la prima volta, la brutta notizia è che quella volta noi non c’eravamo e non possiamo chiedere cosa fare a quelli che c’erano perché sono morti.

Un grandissimo italiano che si chiamava Pier Paolo Pasolini ha detto cinquantanni fa che lo sviluppo e il progresso non sono la stessa cosa.

E oggi possiamo vedere tutti che, anche se abbiamo la lavatrice e il computer, l’aria fa schifo, i ghiacciai si sciolgono, non piove mai e molti animali e piante esattamente come la nebbia o la neve stanno sparendo.

Anche se come esseri umani ci siamo notevolmente distinti dagli altri animali e abbiamo costruito le città e tante belle cose, dobbiamo capire che respiriamo la stessa aria e viviamo sulla stessa palla, e il vantaggio di avere avuto un cervello più grosso di quello per esempio delle rane, non avrà avuto senso se manderemo tutto a troie.

Dobbiamo metterci in testa che le api per esempio spariscono, non perché non ci sono abbastanza terapie intensive per api, ma perché nell’aria ci buttiamo un sacco di cose che non vediamo ma che, esattamente come il virus, ci possono fottere.

Ogni specie vivente è la pagina del perfetto libro del mondo e se strappiamo le pagine allora si incasina la storia, e una delle pagine siamo noi.

Ora sappiate che non esiste una fase due e nemmeno una fase tre, esiste solo un problema che cambia le nostre vite, un problema grave che potrà avere sviluppi inaspettati ma che impareremo a gestire, forse dovremo fare qualche rinuncia (non il lievito madre) e sicuramente lo Stato, noi, dovremo trovare un forte senso di comunità ancora prima di trovare il vaccino, e dovremo aiutarci come possiamo.

Il nostro modello di sviluppo è sbagliato e dovremo cambiarlo e lo faremo a tappe.

Siamo una democrazia e quindi decidiamo insieme, se fossimo una dittatura deciderei io e voi sareste niente. Magari sareste niente lo stesso ma lo stabilireste voi.

Questo è il bello della democrazia: poter diventare ciò che si è, anche niente.

Ultima cosa………… per i congiunti fate voi, ma non potete cambiarli fino al 2021, adesso prendete un foglietto e scrivete al massimo 9 nomi di affetti anche instabili però sia chiaro, che almeno vi conoscano.

Non andrà tutto bene ma ce la faremo. Il vostro Premier.

 

 

 

 

 

 

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CAT: Governo

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