La notte della Repubblica

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27 Maggio 2018

Le ultime elezioni hanno visto il crollo dei partiti che storicamente avevano dominato la scena politica. Vi è stato un vuoto di leadership senza precedenti, con la sola eccezione di Salvini. Gli italiani hanno votato in larga misura Lega e 5 stelle. Un po’ per provare qualcosa di diverso, visto che i partiti storici avevano dimostrato incapacità nel gestire il paese e non avevano saputo rinnovare la loro leadership. Renzi e Berlusconi si erano asserragliati nelle loro posizioni di comando, ma gli italiani erano stanchi sia di Berlusconi, che ha realizzato poco e sente i limiti dell’età, e profondamente delusi da Renzi, che ha dimostrato poca capacità e tanta arroganza. Ho sentito dire a tanti sui nuovi partiti alla ribalta: “Diamogli un’occasione di provare cosa sanno fare”. Ma voi dareste al vicino di casa che fa il gelataio, così per provare, l’incarico di progettare il ponte sullo stretto di Messina che dovete attraversare tutti i giorni? Altri hanno votato le proposte fantasiose ed irrealizzabili, dalla flat tax, al reddito di cittadinanza, all’abolizione della legge Fornero.

Per conquistare i voti moderati Lega e 5 stelle hanno corretto in campagna elettorale le posizioni più dure contro l’euro e la NATO. Nessuno di loro ha posto enfasi nella campagna elettorale sull’uscita dall’euro o su sostanziali politiche di modifica dell’UE. Si arriva così al blocco attuale, in cui due partiti che avevano corso in coalizioni opposte si aggregano e propongono un governo che sembra (sottolineiamo sembra) porre in dubbio l’appartenenza dell’Italia all’euro.

Qui, da cittadino che ama la Costituzione, cominciano gli episodi inaccettabili, che denotano il degrado della Repubblica. Il padre di Di Battista che minaccia il Presidente. In uno stato di diritto non l’avrebbero tollerato un secondo. Se il Presidente fa qualcosa di scorretto ci sono i rimedi costituzionali, ma le minacce preventive non sono tollerabili.

Lega e 5 stelle criticano il Presidente perché il popolo ha dato loro la maggioranza e lui non permette loro di formare il Governo. Il Presidente dice che non può consentire la formazione di un governo anti-euro che metterebbe a repentaglio il paese, se questo non è chiaramente nel mandato che il popolo ha dato a questi partiti.

L’Europa così come ha funzionato negli ultimi anni non va. Punto. I principi fondanti dell’Unione Europea sono stati violentati e le istituzioni vengono asservite ai fini di chi le governa (tedeschi e loro lacchè in primis, francesi a seguire). La vicenda vergognosa dell’EMA ne è la “prova provata”. I tedeschi non sono i soggetti rigorosi in grado di governare l’italiano imbelle in modo illuminato, correggendone i difetti. Come tanti speravano quando hanno agevolato l’adesione alla UE. I tedeschi usano il potere e le istituzioni a loro vantaggio, in qualche misura.

L’Italia si sta spegnendo come un paziente che pian piano viene avvelenato con dosi crescenti, a causa del peso del debito e della carenza di fiducia nelle prospettive. Andando avanti così la fine (brutta) è certa. Oggi beneficiamo ancora della droga monetaria del QE, ma Target 2 indica capitali in fuga da tempo (da quando è partita la prima crisi ai tempi dell’ultimo governo Berlusconi).

Quindi qualcosa va fatto, altrimenti il conto arriverà comunque, e sarà molto duro da pagare.
In questo quadro credo che Lega e 5 stelle abbiano il supporto di un certo mondo americano reazionario (e non solo) che avrebbe visto bene una posizione dura contro questa Europa. Con quale fine non so, ma mi piacerebbe tanto saperlo. Dubito che si preoccupino della violenza fatta dagli attuali euroburocrati ai principi che animavano Mazzini. Forse la ragione è che un’Europa politicamente più debole e divisa può servire a loro ed ai loro alleati. Certamente le posizioni al ribasso sul debito italiano sono ora molto ampie e quindi, come per la Grecia, uno scontro duro o l’uscita dell’Italia dall’euro sarebbe fonte di ampi guadagni. Questo mondo americano era in perfetta sintonia con i corrispondenti europei, tra in quali si annidano tanti tecnocrati che non amano la democrazia popolare e credono in una società governata dalle sovrastrutture.

Questi esponenti europei oggi però non condividono il disegno e temono la presa di potere da parte di un governo che cerchi di fare un colpo di mano, salendo al potere con un programma per poi alzare lo scontro e, magari tentare il blitz dell’uscita dall’euro. Come fece Syriza in Grecia, sino al momento in cui Varoufakis fu silurato. Syriza non era andata al governo con il mandato di uscire dall’euro, ma preparò un piano e cerco attivamente l’uscita.

Immagino che questi saranno stati in contatto assiduo con il Presidente Mattarella al fine di limitare il rischio. E’ noto infatti, che se si vuole uscire dall’euro, non bisogna sbandierare l’intenzione ai quattro venti, ma occorre il controllo delle istituzioni per effettuare un blitz nel corso di un fine settimana. Occorre la sorpresa.

Se questo è lo scenario giusto, nessuno dei due fronti ha il dono delle pie intenzioni, oppure ha a cuore l’Italia, l’Europa o la democrazia. Però, se crediamo nella democrazia, Mattarella ha ragione: se si vuole azzardare uno scontro con questa Europa finanche ad arrivare all’uscita dall’euro, è necessario che questo mandato sia chiaramente inserito nel programma politico con cui i partiti vanno al governo, e non adottato surrettiziamente.

Il popolo italiano pagherà le conseguenze di queste scelte ed è giusto, quindi, che se ne parli apertamente. Non che venga condotto al massacro, in totale ignoranza, facendo solo arricchire la finanza speculativa.Quello che non so è se questa Europa si può riformare, se realmente uno scontro acceso è necessario per riformare l’Europa, oppure se un’Europa meno matrigna può nascere da uno sforzo comune senza passare attraverso devastazioni.

Quello che so è che, per peso economico, politico e competitività industriale, l’Italia non è la Grecia. E quindi uno scontro creerebbe non pochi danni anche alla Germania. La Grecia serviva come monito, per evitare che altri potessero pensarci.

Le prossime elezioni saranno un referendum su questa Europa, forse sull’euro. Lega e 5 stelle cercheranno di capitalizzare sul blocco imposto da Mattarella e sul rancore del popolo avvilito per rafforzare la loro posizione. Gli italiani hanno bisogno di qualcosa di più. Programmi realmente realizzabili, leader nuovi e responsabili. Solo se questi emergeranno nel vuoto attuale, ci sarà la speranza di un lieto fine. Perché l’italiano scontento potrà trovare un’alternativa valida da votare. Altrimenti ci sarà solo un lauto pasto per la finanza internazionale ed un dramma per l’italiano medio che vota con la pancia.

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CAT: Governo

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