Massimo pericolo

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30 Maggio 2018

Siamo arrivati a questo punto per responsabilità dell’intera classe dirigente, capace solo di assecondare la demagogia con la quale si è drogato il dibattito pubblico e ingannati i cittadini. Dalla metà del 2012 vado ripetendo che il tempo comprato dalla Banca centrale europea sarebbe finito e che sprecarlo era un delitto. Siamo rimasti pochi e isolatissimi, ad avvertire.

Qui siamo arrivati perché da destra e da sinistra, da Berlusconi a Renzi, non hanno saputo far altro che reclamare più spesa pubblica, più deficit e più debito, per un Paese malato di troppa spesa pubblica, troppo deficit e un debito pazzesco. Pentastellati e leghisti, come avvertivamo, non erano e non sono il cambiamento, ma la continuità. Peccato che faccia a cazzotti con le regole dell’economia e con il buon senso.

Ora dicono ai cittadini che essi devono reclamare la loro sovranità. Se votano compatti contro la forza di gravità pensano di potere volare o avvertono che lanciandosi dalla finestra ci si schianta? La sovranità si esercita con scelte razionali fra alternative praticabili, il resto è demagogia da politicastri irresponsabili e incapaci.

Dicono: non abbiamo mai detto che si voleva uscire dall’euro. Imbroglioni: se rinneghi anche il niente che è stato fin qui fatto, se traduci l’orrida e miserevole gnagnera dell’elasticità renziana in affermazione perentoria che farai debito ulteriore e ne farai moltissimo, quali credi che siano le conseguenze? Chi se ne frega, rispondono, perché il popolo sovrano decide e può anche rinnegare quel debito, o svalutarlo tornando a battere la moneta dei poveri. Sicuro. Peccato che 120 miliardi e 500 milioni siano in tasca ai privati italiani. Il 68% è dentro i confini nazionali. E anche a voler far finta di non sapere che non pagare i debiti contratti con altri è una dichiarazione di guerra finanziaria, che verrà ripagata con speculazione e fuga di capitali, resta il fatto che con un approccio di tal genere falliscono le banche, dove si trovano i soldi degli italiani che li hanno guadagnati lavorando.

Non solo: i soldi si muovono. Anche quelli delle famiglie. I poveri saranno fottuti, perché inerti. Chi ha disponibilità e competenze può, del tutto legalmente, esportare capitali e attendere lo sfascio, così divenendo più ricco che 20-30%. In poco tempo del 40. Ciò genera debiti delle banche da cui i soldi scappano verso le altre banche, europee e mondiali, dove approdano. E quei debiti non li svaluti. Per non fa chiudere le banche dovrai nazionalizzarle, mettendo le perdite in conto al contribuente, che sarà più tassato, più povero e più indebitato. Quel che scrivi nel programma è ininfluente e ridicolo, perché basta leggere quel che vuoi fare per dedurne cosa succederà.

La colpa, ripeto, è di una classe dirigente che ora applaude con calore il governatore Visco, ma non s’è spesa in influenza e non ha speso un euro per sostenere idee diverse e responsabili. La miserrima politica che ci troviamo ad avere è figlia della miserabilità di quella classe dirigente. Come anche della disposizione popolare a credere a cartomanti, imbroglioni, incompetenti, irresponsabili.

Ecco, se volete prendetevela con qualche nemico esterno, tanto è sempre questa la tattica dei cialtroni. Ma non servirà a nulla, se non ad animare qualche dibattito fra demagoghi.

La via d’uscita c’è, eccome. Ma comporta, da parte di tutti, dei cittadini per primi, del ritorno alla ragionevolezza e alla responsabilità. Senza cui neanche esiste la libertà.

 

Davide Giacalone

www.davidegiacalone.it

@DavideGiac

TAG: Unione europea
CAT: Governo

Un commento

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  1. vincesko 6 anni fa

    Citazione: “un Paese malato di troppa spesa pubblica, troppo deficit e un debito pazzesco.”. Fesserie. L’Italia ha una spesa pubblica in linea con la media UE e un deficit, da 10 anni, tra i più bassi, nonostante il primato col 4% dell’incidenza della spesa per interessi passivi sul Pil (peraltro calato di quasi 150 mld a causa della politica economica recessiva imposta dall’UE), anche per il mancato controllo per troppi anni del tasso d’interesse prima da parte della Banca d’Italia e poi della BCE, variabile fondamentale atteso che l’unica determinante dell’aumento del debito pubblico, da 25 anni, è la spesa per interessi passivi.
    EUROSTAT–Deficit/Pil..2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016… Italia…..-1,5..-2,7…-5,3..-4,2…-3,5..-2,9…-2,9…-3,0..-2,6…-2,4… Francia…-2,5..-3,2…7,2…-6,8…-5,1..-4,8…-4,0…-4,0..-3,5…-3,4… Spagna…..+2,0..-4,4.-11,0..-9.4…-9,6.-10,4..-6,9…-5,9..-5,1…-4,5… Gran Br…-3,0..-5,0.-10,7..-9,6…-7,7…-8,3…-5,6…-5,6..-4,4..-3,0… Germania…+0,2..-0,2..-3,2…-4,2…-1,0…-0,1…-0,1…+0,3.+0,7.+0,8… Olanda…+0,2..+0,2..-5,4..-5.0…-4,3…-3,9..-2,4…-2,3..-2,1..+0,4… Grecia..…-6,7.-10,2.-15,1.-11,2.-10,3..-8,9.-13,1..-3,7…-5,9..+0,7… Irlanda…+0,3..-7,0..-13,8.-32,1.-12,6..-8,0..-5,7…-3,7..-2,0..-0,6… Portogallo..-3,0..-3,8…-9,8..-11,2..-7,4…-5,7..-4,8…-7,2..-4,4..-2,0… http://ec.europa.eu/eurostat/tgm/table.do?tab=table&plugin=1&language=en&pcode=teina200
    Aggiungo che considerando anche il debito privato (dati OCSE http://stats.oecd.org/index.aspx?queryid=34814) la situazione dell’Italia (172,5% del Pil) è migliore della Spagna (207,9), della Francia (233,9) e, soprattutto, dell’Olanda (261,3), uno dei maggiori censori abituali dell’Italia, in particolare del suo debito pubblico. Al riguardo, vale la pena di osservare che il FMI, nel recente report sul debito globale, sostiene che occorre contenere il debito pubblico per tenersi pronti agli interventi di salvataggio del settore privato, a fronte di una nuova crisi che si sta profilando all’orizzonte, invertendo preventivamente il focus dal debito privato al debito pubblico, come successe ex post per la crisi 2007-2008. Inoltre, come dicevo, il rapporto debito/Pil dell’Italia risente della perdita, al denominatore, di circa 150 mld di prodotto a causa della grande recessione. Infine, va considerato che: 1. Il debito pubblico italiano include attualmente delle poste straordinarie: (a) aiuti a titolo oneroso agli altri Paesi in difficoltà (circa 60 mld), sui quali l’Italia incassa interessi; (b) pagamento debiti pregressi PA (oltre 40 mld); (c) disponibilità liquide del Tesoro (accantonamenti quando i tassi sono molto favorevoli), che variano mese per mese. 2. A fronte di un debito pubblico elevato, l’Italia ha una ricchezza privata elevata e, come abbiamo visto, un debito privato relativamente basso. 3. Infine, avendo un avanzo primario elevato (a differenza della Spagna) e avendo messo sotto controllo la spesa pensionistica (l’età di pensionamento di vecchiaia italiana è benchmark in UE con 67 anni nel 2019), il debito pubblico italiano è giudicato dalla Commissione Europea e da Centri Studi internazionali il più sostenibile nel lungo periodo http://clericetti.blogautore.repubblica.it/2016/02/28/debito-italiano-a-rischio-anzi-il-piu-sostenibile/. Infine, non mi sorprende che un fanatico del neo-liberismo, ideologia strampalata e spietata al soldo dei ricchi, non proponga mai, per ridurre il debito pubblico, come chiedono da tempo anche il FMI e la Germania, un’imposta patrimoniale sui ricchi, a bassa propensione al consumo, che si sono arricchiti con la terribile crisi, anche perché hanno contribuito pochissimo al mastodontico risanamento dei conti pubblici.

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