Per l’inesigibilità dei crediti deteriorati

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10 Giugno 2020

1-Secondo Giulio Tremonti è finito il mercatismo; il che significa che il mercato da solo non può intervenire per risolvere i problemi dell’economia; vi è necessità di far ricorso allo Stato come ultima risorsa,perché lo Stato con i suoi interventi è in grado di determinare i moltiplicatori per creare ricchezze e far riprendere i consumi. Ha scritto il noto economista nell’ultimo libro: ”in realtà già altre volte il mondo è stato governato dai demoni.Perché,quando la storia fa una delle sue grandi svolte,non è affatto certo che questa sia verso il bene.Può essere che ci si presentino anche il male,il violento e l’oscuro ( Giulio Tremonti, Le tre profezie appunti per il futuro).
2-Se anche Draghi ritiene che il debito privato possa essere accollato dallo Stato,dal momento che la pandemia si identifica come un’impossibilita’sopravvenuta che libera il debitore incolpevole dal vincolo obbligazionario, per fenomeni naturali per i quali nessuno ha colpa (Financial Times del 25/3/2020);
3- se la pandemia in giro ha seminato solo povertà e carestia ed il prodotto interno lordo perderà un altro 13 per cento a partire dal prossimo autunno;
4- se anche Visco chiede aiuto a Keynes per il quale la domanda aggregata (consumi ed investimenti) può essere stimolata solo dall’intervento dello Stato nell’economia per evitare la stagflazione (si leggano le recenti Considerazioni);
5- se lo stesso Keynes ci ricorda,”Nelle conseguenze economiche della pace”,che la cancellazione del debito è una fondamentale libertà (vedi commento di Luigi Einaudi su “Il Corriere della Sera”del 26/01/1922);
se tutti si convincono che i debitori non debbono essere strozzati e perseguitati con le espropriazioni forzate dei loro beni( per l’Osservatorio T6 siamo a 250 mila espropriazioni forzate in atto),allora deve andare in porto un meccanismo che può far valere lo Stato Italiano nella sua più totale autonomia e sovranità, al netto dell’Europa, di Basilea, della Banca Centrale Europea.
Si tratta infatti di intervenire nell’ambito del nostro ordinamento giuridico con leggi che possiamo fare solo noi e nessuno può metterci becco,il bastone tra le ruote.
Non dimentichiamo l’applicazione dell’art 3 della Carta Costituzionale: la Repubblica rimuove gli ostacoli,perché si attui un’eguaglianza sostanziale.
Lo Stato deve intervenire nel rapporto fra creditore e debitore ed identificare la natura del credito e la sua titolarità e legittimazione. Ovviamente si tratta di una norma eccezionale in un’economia di guerra come quell’attuale, senza che ci sia stata tuttavia una guerra (vedi Agamben, in ricordo di Carl Schmitt, Stato d’eccezione).
6-Se il credito è di titolarità di una banca,non può essere messo in esecuzione e va dichiarato inesigibile. Il che significa che non possono essere avviate le espropriazioni immobiliari contro i debitori, siano essi imprese o privati,che si fondino su un credito deteriorato come rapporto fondamentale .
7-Gli stessi crediti deteriorati non possono diventare oggetto di cessione a privati o fondi di investimento o altre banche.
8-I crediti deteriorati,in una parola,possono e devono essere dichiarati inesigibili,con la conseguenza che il debitore scompare dalla centrale rischi (vedi Circolare della Banca di Italia 1991 numero 139).
Questo non lo può impedire nessuno.
9-La dichiarazione di inesigibilità nasce dal fatto che è lo Stato ad averla resa. Perché la legittimazione originaria è della Banca, non di un creditore comune, privato. E con il divieto di cessione non si perde questa natura.
Ne consegue una cancellazione del debito in tutti i sensi, perché il credito non si può esigere.
10-La detta dichiarazione vale per crediti non ancora esatti e per quelli per i quali già è stata avviata una procedura esecutiva,che sarà dichiarata estinta.
Dunque tutti i crediti deteriorati di qualunque natura essi siano,anche posizioni incagliate,non possono essere esatti e quelli già per i quali l’esecuzione sia avviata devono essere- queste posizioni-dichiarate estinte.
11-Il che implica che 180 miliardi di euro non possono essere messi in esecuzione e quelle in corso vanno dichiarate estinte dal Giudice dell’esecuzione.
12-Sarà dunque lo Stato con un decreto legge a dichiarare che tutti i crediti e le posizioni bancarie deteriorate o incagliate siano da ritenersi inesigibili .
Lo Stato, in questo modo,ha cancellato il debito,intervenendo sulla qualità del credito (solo bancario) e sul suo legittimato attivo (solo la banca),che non lo può neppure cedere.
Non si dimentichi che il sistema bancario è stato salvato più volte dallo Stato: si ricordino i salvataggi di Monte dei Paschi,delle banche venete, di Banca Etruria e da ultimo della Banca Popolare di Bari e sono ritornati sul groppone del debito pubblico oltre 170 miliardi di euro per le perdite degli istituti di credito.
È lo stesso Stato che sopperirà a tale inesigibilità, facendovi fronte con il fiume di danaro che sta arrivando dall’Europa, ricapitalizzando le banche a fondo perduto, senza chiedere nulla in cambio, per evitare che l’Europa dica di no (si tratterebbe di un aiuto di Stato non consentito dalla normativa).

Il ripianamento delle perdite conseguenti alla dichiarazione di inesigibilità,può essere, tuttavia,anche diretto: che sia la stessa BCE a comprare titoli obbligazionari- a fondo perduto-pari al monte delle perdite dei crediti deteriorati inesigibili, direttamente dalle banche che hanno questi ultimi in pancia, dichiarati a libro nelle loro scritture contabili.
Le conseguenze di questa liberazione già le abbiamo descritte: ma richiamiamo solo il padre nostro.

La remissione del debito è sinonimo di libertà assoluta.

TAG: #Coronavirus #Covid19, banche, Crediti Deteriorati
CAT: Governo

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