Voto si al referendum per non avere due Camere che fanno lo stesso lavoro

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9 Settembre 2016

Enrico Morando, vice ministro dell’economia, ieri a Lecco in un pubblico dibattito sul ruolo delle nuove città metropolitane ha spiegato perché votare si al referendum costituzionale. “Penso sia opportuno far capire che con questa riforma l’Italia si uniforma alle principali potenze europee in cui l’attività legislativa è svolta solo da una Camera”. Sulla decisione della Corte Costituzionale in relazione alla legge elettorale invece..

TAG: Enrico Morando, referendum, Riforma costituzionale
CAT: Governo, Legislazione

Un commento

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  1. giotom 8 anni fa

    Avrebbe ragione, se non fosse che il Senato non scompare e, oltre le competenze, sfugge al voto e all’espressione della sovranità popolare perché i “senatori” saranno espressione della partitocrazia. E se poi fa il paio con l’talicum, si configura la concentrazione di poteri nelle mani di un Governatore-Re-Imperatore e i suoi sudditi. Se poi si ripercorre la storia dei governi che si sono succeduti dal 1948 in poi, oltre il periodo dei circa vent’anni della ricostruzione post bellica, perchè non raccontare delle leggi che hanno favorito la svendita dell’Italia e la nascita di un potere finanziario internazionale onnivoro delle bellezze e delle imprese italiche? Basterebbero i primi anni ’90 e la vera storia della Banca d’Italia, assieme all’eliminazione delle Intendenze di Finanza che ha dato la stura alla privatizzazione-svendita di demanio pubblico e privato, beni collettivi del popolo italiano, Eppure, Morando tutto questo lo sa perché Morando è uomo colto e sensibile anche se confonde i piani della saggezza con cui si esprimono i giusti. Comunque, resta la coscienza sempre vigile e in ascolto, pronta a sopperire alla ragione. Io voto NO.

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