Corradino, il tuo cognome non è Signorini

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5 Novembre 2015

Sia ben chiaro.

Nonostante sia ben distante dalle parole scritte ieri (“… So quanto possa sentirsi subalterno a una donna bella e decisa. …”) dal senatore Mineo (1), continuo ad “ammirarlo” e sostenerlo.

Distante perché non immagino né tantomeno seguo quella Politica del pettegolezzo, del detto e non detto, della teatralità e non della concretezza. Della ricorsa alle prime pagine di qualche giornale.

Continuo a sostenerlo perché combatte quella mutazione genetica che persiste giorno dopo giorno.

Banalmente, si potrebbe dire che a differenza di otto anni fa il Pd riesce ad attrarre nuovi elettori anche perché non è una missione impossibile conquistare elettori che un tempo votavano partiti che oggi sostanzialmente non ci sono più.

Ma non basta. Troppo semplicistica questa affermazione.

Questo mi porta a dire che non desidero essere subalterno alle politiche e alla condotta del partito democratico, non voglio esserlo con Renzi. Ma penso sia necessario, sempre di più, un bisogno di continuare a lavorare per il cambiamento, per una spinta vitale che eviti il rischio forte di un arretramento politico vicino a quello del berlusconismo.

Vorrei sconfiggere quel pezzo del centrosinistra sul terreno della cultura di governo per sconfiggere la formazione di una balena bianca che avanza sempre di più in quel mare di parlamento. Sconfiggere quel centrosinistra dove c’è una vocazione alle larghe intese che non solo è equivoco e ambiguità ma è terreno per la corruzione (2).

Per combattere questa deriva non lo si fa con messaggio del “tu sai che io so”, non si va verso la via del pettegolezzo alla Signorini. Abbiamo bisogno di combattere il trasversalismo e quelle larghe intese che uccidono la distinzione tra destra e sinistra perché il trasversalismo poi diventa il trasversalismo degli affari e ha la forza di diventare uno scivolo verso i grandi interessi.

Quindi la scena vera del degrado della politica è il trasversalismo della politica. Pensare di archiviare la distinzione tra destra e sinistra significa far vivere la politica come dimensione teorica e culturale del tutto occasionale, alla bisogna uno si inventa una sua narrativa last minute. Ma la politica poi diventa la negoziazione sugli interessi corporativi, affaristici, localistici.

Non voglio accettare questa deriva e combatterò per aiutare il centrosinistra a non perdere l’anima. Non con Renzi (o localmente non con Sala a Milano, non con Marchini a Roma, etc)

La bussola è altrove, caro Mineo. Un tragitto che si impegna a rappresentare un percorso e anche un punto di riferimento del popolo del centrosinistra che resta smarrito dalla campagna elettorale di quel burrascoso 2013 .

Un tragitto per quel popolo di sinistra che resta smarrito quando la politica è gossip.

 

Collegamenti esterni:

(1) “In risposta agli insulti di Renzi” (comunicato Sen. Mineo, 4 Novembre 2015)

(2) “Corradino Mineo, la bussola è altrove” (il contributo del blog In fondo a Sinistra)

TAG: Mineo, partito democratico
CAT: Governo, Partiti e politici, Roma

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