Marino resiste: il sindaco pronto ad aprire gli armadi del Pd

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8 Ottobre 2015

Ignazio Marino non vuole mollare. E se qualcuno proverà a sfiduciarlo tirerà fuori gli scheletri dall’armadio, trascinando tutto il Pd romano insieme a lui. Nel giorno più lungo del suo mandato, il sindaco Marino decide di giocare d’attacco, sfidando le direttive del suo partito che, dopo l’incontro fra Matteo Orfini e l’ex vicesindaco Marco Causi al Nazareno,  ha chiesto formalmente le dimissioni, evitando di arrivare alla sfiducia in aula.  Il rapporto con il commissario romano e con Matteo Renzi è ormai giunto al capolinea,  ma il “marziano”, messo a dura prova dalla surreale vicenda dei rimborsi per le cene istituzionali, è convinto di essere nel giusto. Per questo, nel tentativo di salvare la sua amministrazione, ha scelto la strada più complicata. Quella della resistenza ad oltranza.

Le ventilate dimissioni, che sarebbero dovute arrivare dopo  la convulsa riunione di giunta di questo pomeriggio, in cui oltre a  Causi hanno restituito le deleghe gli assessori Stefano Esposito e Luigina di Liegro, non si sono in realtà mai concretizzate. Marino non pare disposto a rimettere il suo mandato spontaneamente, ma, al contrario, intende andare avanti e formare una nuova giunta, come avrebbe comunicato anche ai presidenti di municipio che si sono recati in Campidoglio. Il sindaco, certo che la questione scontrini sia solo un pretesto,  è convinto di essere al centro di un gioco di potere con il quale si sta cercando di sovvertire, per l’ennesima volta, il voto popolare del giugno 2013, che lo ha designato sindaco. Per questo, come raccontano alcuni, sarebbe disposto, qualora i suoi consiglieri dovessero sfiduciarlo in Aula Giulio Cesare, a tirare fuori immediatamente dopo tutti gli scheletri nell’armadio dei consiglieri Pd.

Da Casa Pound a Fratelli d’Italia, fino a Forza Italia, per tutto il giorno, piazza del Campidoglio, assediata dai giornalisti, è stata un viavai continuo di esponenti dell’opposizione, pronti a festeggiare le dimissioni del sindaco chirurgo, che tuttavia non sono mai arrivate.  Fra gli slogan, accanto all’immancabile “Elezioni, Elezioni”, spicca la new entry “A cena co’ tu moglie vado io”. Solo dalle 18 in poi si sono fatti vivi i fan di Marino, pronti a difendere il sindaco fino all’ultimo minuto.  Fra qualche  “resisti” e  altrettanti “non mollare”.

 

 

TAG: Ignazio Marino, Matteo Renzi, Roma
CAT: Governo, Partiti e politici, Roma

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