Su Alitalia decidano gli italiani. Con un Referendum

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15 Ottobre 2018

Su Alitalia il contratto del Governo del Cambiamento recita:

Con riferimento ad Alitalia siamo convinti che questa non vada semplicemente salvata in un’ottica di mera sopravvivenza economica bensì rilanciata, nell’ambito di un piano strategico nazionale dei trasporti che non può prescindere dalla presenza di un vettore nazionale competitivo.”

Matteo Salvini e Luigi Di Maio si sono impegnati a non buttare altri soldi del Popolo in un inutile, oneroso ennesimo salvataggio. Si pongono l’obiettivo contrattuale di rilanciare la compagnia, un obiettivo che in passato né lo Stato né il privato hanno avuto la capacità di centrare.

Il piano del Governo del Cambiamento non ha nulla di nuovo rispetto ai piani fallimentari precedenti. Eppure anche il Governo senza precedenti, come tutti i precedenti, vuole essere a suo modo anche lui “salvatore”. Ciascun governo passato, da Berlusconi in giù, ha aggiunto una sua specifica notazione per simulare l’innovatività del proprio piano. L’innovazione inventata dal Governo del cambiamento si chiama biglietto aereo-treno – che tuttavia esiste già.

Non è ancora chiaro come l’Alitalia del Popolo possa rilanciarsi inserendo nella propria biglietteria online anche la possibilità di comprare Trenitalia. Non è chiaro nemmeno perché i dipendenti di Alitalia debbano essere tutelati con una generosità sconosciuta ad ogni altra categoria. E’ chiaro però che, qualunque cosa deciderà il Governo del Popolo, i soldi per tutto questo li metterà il Popolo – che poi in genere vola low cost.

Il Governo del Cambiamento vuole andare avanti con il suo piano nonostante i precedenti, nonostante le evidenze? Ok, ma lasci decidere gli italiani con un referendum. Ecco pronto l’hashtag ufficiale, #ReferendumAlitalia. Quale migliore occasione di una consultazione referendaria (abrogativa della norma di conversione del Decreto Rilancia Alitalia, o come Casalino lo chiamerà) su una decisione che riguarda direttamente tutti gli italiani, per applicare la democrazia diretta e testare l’innovazione elettorale degli autenticatori popolari e delle urne trasparenti!

Occhio però che il quesito va posto senza barare. La domanda qui non è: “Volete voi il rilancio di Alitalia come compagnia di bandiera?” ma semmai: “Volete voi che lo Stato con le vostre tasse tenga Alitalia ancora in attività, nonostante sia fallita e tutti i precedenti piani di risanamento non siano riusciti a risanarla, e garantire i posti di lavoro per qualche altro mese?

I sostenitori del sì, Conte, Di Maio, Salvini, Borghi, Savona, spiegheranno le loro ragioni e sapranno senz’altro convincere il Popolo a sborsare di suo nell’impresa.

Intanto è possibile firmare la petizione lanciata da @AndreaGiuricin.

@kuliscioff

TAG: alitalia, di maio, referendum Alitalia, salvini
CAT: Governo, trasporti (aerei, ferrovie, navi, bus)

Un commento

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  1. panico2006 6 anni fa

    facciamo così, un Election Day in cui si decida per referendum la politica industriale su Alitalia e la sovvenzione pubblica ai giornali, che ne dite eh?

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