Per Salvini ci vogliono i corridoi umanitari per le famiglie. Ma la Lega lo sa?

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20 Maggio 2021

Il progetto pilota dei corridoi umanitari è stato avviato a febbraio del 2016 in Italia da Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiede Evangeliche in Italia e Tavola Valdese, in intesa con i Ministeri dell’Interno e degli Affari Esteri. Il meccanismo, finanziato con i fondi 8 per mille della chiesa valdese, prevede che le stesse inviino sul posto dei volontari, che prendono contatti diretti con i rifugiati nei paesi interessati dal progetto, predispongono una lista di potenziali beneficiari da trasmettere alle autorità consolari italiane, che dopo il controllo da parte del Viminale rilasciano dei visti umanitari con validità territoriale limitata, validi dunque solo per l’Italia. Una volta arrivati in Italia legalmente e in sicurezza, i profughi potranno presentare domanda di asilo.

14 novembre 2018. È un mercoledì. Cinquantuno richiedenti asilo e rifugiati scendono dalla scaletta di un aereo atterrato pochi minuti prima all’aeroporto di Pratica di Mare. Sono stati individuati nei campi di detenzione libici dall’Unhcr, l’agenzia delle Nazioni Unite specializzata nella gestione dei rifugiati. Sono stati prima trasferiti in strutture di accoglienza dell’Onu in Niger, quindi il volo per l’Italia. È il primo corridoio umanitario gestito dal ministro dell’Interno del momento, Matteo Salvini, che infatti è lì ad accogliere queste persone. «L’unico arrivo possibile per i migranti – sottolinea il responsabile del Viminale – è in aereo, non sui barconi, perché sono gestiti dai criminali e io non mi rassegnerò finché c’è un barcone che parte».

Siccome davvero Salvini ci crede, ad un certo punto si intesta anche il merito, dichiarando di aver «personalmente […] firmato i corridoi umanitari, con donne e bambini che arrivavano dall’Africa davvero in fuga dalla guerra».

È vero: con il governo Lega-M5s, a maggio 2019, è stato aggiunto un nuovo protocollo d’intesa tra Comunità di Sant’Egidio, ministeri degli Esteri e dell’Interno e Comunità episcopale italiana per i corridoi umanitari (in realtà il testo non presenta la firma di Salvini, ma quella della prefetta Gerarda Pantalone).

Arriviamo ai giorni nostri.

17 maggio 2021. Un gruppo di quaranta profughi, appartenenti a nove nazionalità, atterrano a Fiumicino e in serata raggiungono le ospitalità in casa in diverse regioni italiane.

La Comunità di Sant’Egidio, gestore dell’accoglienza destina una mamma coi suoi 3 bambini alla città di Milano.

La famiglia, ospitata ora in un appartamento della zona sud di Milano, è di etnia hazara, era bloccata nell’isola greca di Lesbo da due anni.

Ad accoglierla volontari e persone di buone volontà.

Insieme ad uno squillo di tromboni. Perchè lo stesso giorno arriva un pensiero leghista diverso da quello del capo, di fronte all’annuncio di un nuovo sbarco di migranti. Corridoi umanitari? Ma quando mai….

«I nostri Comuni non prenderanno nessuno... La Lombardia è in assoluto la Regione che ha pagato il prezzo più alto al Covid, anche in termini economici, per via delle tante chiusure ripetute. Sul territorio abbiamo tante famiglie in difficoltà, tante famiglie rimaste senza lavoro e senza reddito, per cui ogni euro disponibile serve per aiutare la nostra gente. Su questo non si discute: prima gli italiani, prima le nostre famiglie», dichiarano in conferenza stampa Fabrizio Cecchetti, coordinatore della Lega Lombarda per Salvini Premier, e Giacomo Ghilardi, sindaco di Cinisello Balsamo.

TAG: Cinisello Balsamo, corridoi umanitari, Giacono Ghilardi, lega, Salvini Matteo
CAT: immigrazione

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