Rio Tinto mette in pericolo gli interessi occidentali in Mongolia

5 Novembre 2021

“Se vuoi costruire in alto, devi scavare in profondità”, dice un proverbio mongolo[1]. Scavare in profondità è il modo in cui la Mongolia si guadagna da vivere. Rame, carbone, oro, ferro e zinco sono le principali esportazioni del paese[2], mentre i depositi di molibdeno, fluorite, uranio e tungsteno mettono la Mongolia ai primi posti sulla mappa della terza rivoluzione industriale[3]. Il più grande mercato per questa ricchezza è l’industria cinese[4]. Se l’avidità aziendale occidentale non verrà domata, Ulan Bator potrebbe essere lasciata ad essere schiacciata tra il vicino estero della Russia[5] e il “respiro” industriale della Cina[6].

Questo è un problema, perché sia la Cina[7] che la Russia[8] hanno dimostrato che useranno strumentalmente l’accesso alle risorse naturali: e la ricchezza mineraria della Mongolia è di importanza strategica per le potenze industriali occidentali. Il paese ha triplicato il suo PIL dal 1991, con un tasso di crescita medio del 6% all’anno[9].

Costruire un’economia sull’estrazione mineraria non è facile. La dipendenza dalle miniere significa che le finanze pubbliche sono esposte alla volatilità dei prezzi. L’esportazione più preziosa del paese, il rame, è il canarino nella gabbia dell’economia globale. Cercate i prezzi del rame, se volete controllare lo stato di salute dell’economia globale[10]. Nel 2008 il rame ha fatto un tuffo, come nel 2020. Prepararsi a questo tipo di volatilità è più facile a dirsi che a farsi.

L’estrazione mineraria è un’industria ad alta intensità di capitale. Per passare dalla scoperta allo sviluppo di una miniera ci vogliono anni di lavoro, una propensione al rischio e centinaia di milioni di dollari. Per i paesi in via di sviluppo il prestito ha un prezzo elevato. Quindi, se sei una nazione in via di sviluppo, o coinvolgi Stati molto grandi o aziende molto grandi, avrai partners che tendono a calpestarti.

La Collina Turchese e l’Oriente Selvaggio

Le miniere “Turquoise Hill” in Mongolia[11]

Oyu Tolgoi si traduce in inglese con “Turquoise Hill”, la collina turchese. È una delle più grandi miniere di rame del mondo. La storia della miniera fa venire in mente le storie di frontiera del selvaggio West. Il progetto minerario si trova in uno degli ambienti più inospitali del mondo, nel deserto del Gobi meridionale, su un altopiano di 1.154 metri sul livello del mare. Il lavoro qui si svolge in un ambiente brutalmente duro, con temperature che vanno da -40 C a +45 C. Lo sviluppo della miniera ha richiesto l’aggiornamento delle reti stradali, la posa di condotte, la costruzione di una pista d’atterraggio, lo sviluppo di sistemi di distribuzione dell’acqua e la creazione di una rete elettrica per 10.000 lavoratori e per le loro famiglie[12].

Salire su quella montagna non è per i deboli di cuore. Coloro che hanno cercato l’oro lassù hanno seguito una “mappa del tesoro” sovietica del 1957, riferendosi alla zona come Bor Ovoo (Brown Hill). Negli anni 1990, mentre la Mongolia si liberava dalle braccia iperprotettive dell’Unione Sovietica, il paese cercava una via d’uscita dalla stagnazione economica[13].

Nel 1994 Sh. Otgonbileg, l’amministratore delegato della Erdenet Mining Corporation (EMC), di proprietà statale, ha contattato la Magma Copper Company (MCC), con sede negli Stati Uniti, invitandola ad esplorare il paese. La Mongolia è il 20° paese più grande del mondo, più o meno come l’Iran o il doppio della Turchia. Con una popolazione di soli tre milioni di persone, il paese ha la più bassa densità di popolazione al mondo[14]. Cercare ricchezze là fuori spesso richiede di andare dove nessuno era andato prima.

Questi particolari cowboy avevano guide locali. Nel 1997, più dell’80% della Mongolia è stato mappato geologicamente, sfruttando il campionamento geochimico sovietico e le indagini geofisiche aeree che risalivano agli anni ’60. BHP Billiton ha acquisito MCC nel 1996 e ha iniziato l’esplorazione a Oyu Tolgoi come parte di un programma di ricognizione regionale del deserto del Gobi meridionale. L’esplorazione non ha dato risultati significativi e nel 1998 il progetto è stato sospeso[15].

Dove un cacciatore di tesori fallisce, un altro riesce. La Ivanhoe Mines, con sede a Vancouver, ha acquistato la concessione di Oyu Tolgoi nel maggio 2000. L’azienda ha iniziato a trivellare e ha avuto il buon senso di assumere un geologo veterano che ha guidato una vecchia missione sovietica nel 1983, Dondog Garamjav. Nel luglio 2001 la sua squadra ha scoperto una delle zone più ricche di oro, rame e molibdeno di alto grado del mondo[16].

Arriva Rio Tinto

Il grattacielo londinese sede del Gruppo Rio Tinto[17]

Per sviluppare la miniera, nel 2006, i canadesi chiamano i grossi calibri dell’industria  mineraria mondiale, offrendo a Rio Tinto la parte del leone nell’impresa Turquoise Hill. C’erano pochi dubbi sul fatto che ci fossero soldi da fare. Entro il 2009 la perforazione esplorativa profonda di Ivanhoe ha intersecato un’altra mineralizzazione di alto grado, rame-molibdeno e oro; un’altra è stata fatta all’inizio del 2011[18].

Per Rio Tinto non ha senso essere la seconda più grande società mineraria del mondo se non si prendono dei rischi. Mentre esplodeva la crisi finanziaria globale, il prezzo del rame era a pezzi e il governo della Mongolia bussava alla porta del Fondo Monetario Internazionale, Rio Tinto stringeva la morsa e firmava un contratto di concessione mineraria vantaggiosissimo. Nel marzo 2010, il governo della Mongolia, Rio Tinto[19] e la canadese Ivanhoe Mines[20] hanno formato un consorzio.

Il colosso britannico-australiano si è assicurato una quota di controllo del 44,6%[21] nell’impresa, mentre il governo ha mantenuto il 34% dell’impresa. All’epoca, Ivanhoe stimò il costo iniziale di sviluppo a 4 miliardi di dollari. Rio Tinto ha continuato a raddoppiare la proiezione dei costi[22]. Questo ha portato a tensioni molto gravi tra Rio Tinto e il governo della Mongolia ed è sfociato in una controversia ancora irrisolta, che l’arbitrato non è riuscito a risolvere, in una crisi che continua a mettere in discussione il futuro del progetto.

Attirare gli investitori stranieri

Il palazzo del governo della Mongolia ad Ulan Bator[23]

Nel 1997 il governo mongolo ha introdotto una legge che ha aperto le porte a tutta una serie di incentivi speciali per le aziende che si impegnano nell’esplorazione e nello sviluppo minerario. Questo approccio strategico ha dato risultati: dal 2002 in poi, il Ministero delle Miniere mongolo ha rilasciato poco meno di 3.000 licenze di esplorazione, che coprono oltre il 30% del territorio del paese[24]. Nel 2011 la Mongolia era l’economia in più rapida crescita del pianeta[25]. Turquoise Hill è un progetto chiave per questo sviluppo.

Lo Stato ha accettato una concessione di mezzo secolo. Nel negoziare il carico fiscale di Rio Tinto, il colosso anglo-australiano ha ottenuto un trattamento speciale. L’accordo quadro garantisce tassi più bassi di imposte sul reddito e sulla proprietà, esenzioni dall’IVA e dalle accise, e tutta una serie di vantaggi progettati per mitigare il rischio e rendere l’investimento attraente. Significativamente, le perdite di investimento sono esenti da tasse e le controversie legali tra gli azionisti possono essere deferite alla Corte internazionale di arbitrato di Londra[26].

Inoltre, l’azienda ha ricevuto un vero potere politico: il consorzio controlla le scuole, il mercato del lavoro, le risorse idriche, e ha persino un ruolo garantito per contratto nel governo locale[27]. Rio Tinto sembra usare questo potere a piene mani, con scarsa considerazione dei suoi obblighi nei confronti dell’ambiente, della cultura e dell’ambiente mongolo[28].

Dal 2013, Rio Tinto denuncia continuamente il superamento dei costi e contesta sempre la fattura fiscale[29]. Inizialmente, Rio Tinto ha aumentato il prezzo dello sviluppo da 5,1 miliardi di dollari a 7,1 miliardi di dollari[30]. Nel 2019 il colosso anglo-australiano ha detto che lo sviluppo ritarderà di due anni, aggiungendo un enorme 1,5 miliardi di dollari in costi di riprogettazione e sviluppo. Nel settembre 2020 la società ha aggiunto altri 140 milioni di dollari di superamento dei costi, a causa delle restrizioni causate dal Covid-19[31].

Come risultato di queste perdite, è nata una contestazione fiscale. Nel febbraio 2020, Oyu Tolgoi Llc ha avviato un processo di arbitrato internazionale contestando una fattura fiscale di 155 milioni di dollari per il periodo 2013-2015; la società contesta anche una fattura fiscale di 228 milioni di dollari per il periodo 2016-2018[32]. Ciò non di meno, nel frattempo, l’azienda sta realizzando un profitto considerevole. Avendo accettato di finanziare la quota governativa dell’investimento nella miniera[33], Rio Tinto riceve un interesse del 6,74% su 2,2 miliardi di dollari che il governo ha investito, mentre raccoglie 1,3 miliardi di dollari in commissioni di gestione dal 2013. Per essere un’operazione in perdita, la miniera è abbastanza redditizia[34]. L’azionista di maggioranza sta facendo soldi, ma la Mongolia no.

Il Primo Ministro della Mongolia, Luvsannamsrain Oyun-Erdene[35]

Il risultato è che se Rio Tinto ottiene quanto richiede per lo stallo di Oyu Tolgoi, il governo mongolo prevede che entro il 2051 l’investimento produrrà zero entrate e sosterrà un costo di servizio del debito di 22 miliardi di dollari[36]. Questo non sembra un colpo del tutto equo per il contribuente.

Rio Tinto sta offrendo di ridurre l’onere del servizio del debito in cambio di ancora più azioni nel progetto altrimenti in perdita[37]. In effetti, Rio Tinto ha aperto l’accesso degli investitori ad altre fonti di finanziamento, scatenando l’ira non solo del governo mongolo, ma anche degli investitori canadesi di minoranza che avevano aperto la strada al progetto[38].

La Mongolia non può permettersi di abbandonare la partita. Il rame attualmente estratto dall’impianto costituisce il 50% delle esportazioni totali minerarie del paese. Ma i pozzi sotterranei raggiungono solo l’80% dei depositi del progetto[39], ed è questo a far lievitare i costi. Il governo ha inevitabilmente sollevato la questione della responsabilità per gli errori di sviluppo e di progettazione di Rio Tinto. Rio Tinto respinge la responsabilità, riferendosi a “condizioni sfavorevoli della roccia”, scaricando le spese di ristrutturazione sul contribuente mongolo.

Il consiglio di amministrazione di Turquoise Hill Resources ha richiesto una commissione indipendente, la cui legittimità non è mai stata messa in discussione, per valutare la questione della responsabilità[40].  Questo esame ha portato a una relazione di 157 pagine pubblicata nel settembre 2021. Il rapporto dà ragione al governo mongolo[41]. La gestione di Rio Tinto, conclude il rapporto, non è riuscita a gestire lo sviluppo sotterraneo, ci sono stati evidenti fallimenti di progettazione e, quindi, investimenti inutili e costosi[42].

Rio Tinto continua a dare la colpa del superamento dei costi ai problemi geotecnici[43] e, più recentemente, alla qualità delle risorse umane; i sindacati chiedono inutilmente alla società di sostenere le loro richieste con i fatti[44]. In sintesi, lo sviluppatore e gestore del progetto è l’unico stakeholder a non avere alcuna responsabilità. La U.S. Securities and Exchange Commission e i regolatori della Financial Conduct Authority britannica[45] stanno conducendo le loro valutazioni sulla possibilità che Rio Tinto abbia violato le regole della trasparenza[46]. Ciò che è chiaro è che il governo mongolo sta combattendo, chiuso nel suo angolo del ring[47].

Il peso geopolitico

Da sinistra a destra: Vladimir Putin, Xi Jinping ed il Presidente della Mongolia Khaltmaa Battulga all’incontro trilaterale di Qingdao del 9 giugno 2018[48]

La Mongolia non è un “sultanato”, gestito magari da generazioni da una sola famiglia corrotta. Il paese ha dimostrato di essere una democrazia multipartitica dove il presidente in carica può perdere le elezioni[49], piuttosto che un regime statale prigioniero gestito da reti corrotte di potere. Il governo sta rispondendo risolutamente a un caso specifico di corruzione che coinvolge la gestione della holding mineraria statale Erdenet (ELC). Secondo l’Agenzia indipendente contro la corruzione (IAAC), l’ex primo ministro Chimed Saikhanbileg sarebbe colpevole di truffa e riciclaggio di denaro. Rompendo con le tradizioni regionali, la Mongolia si è mossa rapidamente per accusare la rete coinvolta e, nel 2019, ha messo ELC sotto amministrazione per sei mesi[50].

Seguendo il modello norvegese, la Mongolia sta mostrando lungimiranza e ha istituito un Fondo patrimoniale sovrano (SWF)[51], in ciò che equivale a una polizza assicurativa collettiva per il futuro del suo popolo che cerca di mitigare il rischio di essere dipendente dalle risorse minerarie. Allo stesso tempo, la Mongolia si preoccupa della sua reputazione internazionale, dimostrando di una buona destinazione per gli investimenti. Evitando uno scontro con il colosso anglo-australiano, la Mongolia sta chiedendo migliori condizioni di finanziamento[52], poiché l'”opzione finale” della nazionalizzazione minerebbe la fiducia degli investitori stranieri.

Ma l’intransigenza di Rio Tinto potrebbe avere gravi implicazioni geopolitiche. La Mongolia è nana rispetto ai suoi vicini sia in termini di dimensioni che di popolazione. Lo stato buddista si è separato dalla dinastia Manchu della Cina nel 1911. Con una combinazione di mezzi militari e diplomatici, l’URSS negli anni ’20 ha trasformato il paese in uno stato satellite e ha mantenuto una salda presa fino al 1990[53], combattendo le ambizioni giapponesi sulla regione negli anni ’30 e ’40.

Storicamente, la sovranità mongola è un atto di equilibrio. La Cina è il più grande partner commerciale della Mongolia ed è il suo mercato primario. La politica “Go West” della Cina per sviluppare il suo entroterra significa che Pechino sta cercando di rafforzare la connettività dell’Asia centrale, promuovere la migrazione su larga scala delle aziende situate sulla prospera costa orientale a Chongqing, Chengdu, Zhengzhou, Wuhan e Xi’an. Gli investimenti enormi nel commercio trans eurasiatico sono potenziati. I legami tra i due paesi sono tanto ovvi quanto necessari, soprattutto se si considera che la Cina ospita sei milioni di mongoli, ovvero il doppio della popolazione della Mongolia[54].

23 gennaio 2018: l’ex presidente del consiglio di amministrazione di Rio Tinto, Jean-Sébastien Jacques, incontra l’allora Presidente della Mongolia, Ukhnaagiin Khürelsükh[55]

La Russia è il secondo più grande partner commerciale della Mongolia. Nel 2003 Mosca ha cancellato la maggior parte del debito sovietico di 11 miliardi di dollari della Mongolia, ed ha finanziato investimenti in strade, ferrovie, miniere di uranio, carbone e rame. Le compagnie russe hanno una salda presa sui depositi di uranio esistenti (Priargunsky) e stanno pianificando lo sviluppo di ulteriori prospettive (Rosatom). Mosca mantiene il monopolio sulla fornitura di gas naturale del paese, mentre Putin ha guidato gli sforzi per sviluppare i campi di carbone del paese per il mercato cinese assetato di energia, non senza la concorrenza cinese[56]. Gli interessi russi guardano quindi anche allo sviluppo della situazione di Oyu-Tolgoi[57].

Nessun paese può sfuggire alla localizzazione. La politica estera della Mongolia cerca di creare un ponte qualitativo verso il resto del mondo che controbilanci la pressione geopolitica cui è sottoposta – e cerca noi occidentali. La “politica del terzo vicino” del paese[58] cerca di sfruttare i profondi legami industriali con paesi e società che possono eguagliare il peso geopolitico di Russia e Cina[59]. A tal fine, nel 2019 la Mongolia ha firmato trattati commerciali bilaterali con il Canada e gli Stati Uniti[60].

Se Rio Tinto costringesse la Mongolia a cercare l’aiuto delle aziende statali – che vengono con un pacchetto di prestiti agevolati – l’Occidente perderebbe l’ancoraggio in Mongolia, consentendo a Russia e Cina di creare monopoli minerari che sono fondamentali per guidare la corsa alla terza rivoluzione industriale, minando al contempo la “politica del Terzo Vicino” della Mongolia.

Il governo mongolo fa quello che può per resistere alle ulteriori richieste di Rio Tinto per il rinvio delle royalties e il superamento dei costi[61]. Dopo settimane di accuse reciproche, Rio Tinto ha presentato una nuova offerta al governo che offre il pagamento anticipato delle royalties in cambio del trasferimento delle azioni statali[62] a Entrée-Oyu Tolgoi Llc. Questa è una venture con sede nei Paesi Bassi tra Rio Tinto e il suo nuovo partner industriale canadese, Entrée Resources[63]. Rio Tinto ha anche piazzato un banchiere mongolo, Bold Baatar, alla guida della nuova divisione globale del rame[64]. La palla è ora nel campo della Mongolia.

[1] https://hiddennature.org/blog/2019/10/4/if-you-want-to-build-high-you-must-dig-deep
[2] EBRD – Mining Operations in Mongolia
[3] https://www.youtube.com/watch?v=Aq4MFbJmFCU&ab_channel=DLDconference
[4] https://www.cia.gov/the-world-factbook/countries/mongolia/#economy
[5] https://www.wilsoncenter.org/blog-post/chain-crises-russias-near-abroad-catches-moscow-surprise
[6] https://www.bbc.com/future/article/20150402-the-worst-place-on-earth ;

https://economictimes.indiatimes.com/news/politics-and-nation/cpec-an-indication-of-chinas-search-for-lebensraum-in-pakistan-and-pok/articleshow/58640293.cms
[7] https://oxfordbusinessgroup.com/analysis/plentiful-potential-country-home-major-deposits-rare-earth-minerals
[8] “Can Europe escape Gazprom’s energy stranglehold?”, DW, 11.07.2021, https://www.dw.com/en/can-europe-escape-gazproms-energy-stranglehold/a-58222974
[9] Mongolia Overview: Development news, research, data | World Bank
[10] https://www.macrotrends.net/1476/copper-prices-historical-chart-data
[11] https://www.fool.com/investing/2021/03/04/why-turquoise-hill-resources-stock-is-tumbling-tod/
[12] https://www.riotinto.com/operations/mongolia/oyu-tolgoi
[13] https://data.worldbank.org/indicator/NY.GDP.MKTP.KD.ZG?locations=MN
[14] https://www.worldometers.info/world-population/population-by-country/
[15] https://turquoisehill.com/oyu-tolgoi/history/
[16] Byambajan Dalaibuyan, “The story of the Discovery of Oyu Tolgoi,” The University of Queensland, April 2016, (PDF) The story of the discovery of Oyu Tolgoi (researchgate.net)
[17] https://www.ledgerinsights.com/rio-tinto-baosteel-contour-trade-finance-blockchain/
[18] https://turquoisehill.com/oyu-tolgoi/history/
[19] https://web.archive.org/web/20100328135741/ ; http://www.riotinto.com/contactus.asp
[20] Ivanhoe Mines Website https://www.ivanhoemines.com/about/
[21] Euan Rocha, “UPDATE 2-Ivanhoe finalizes Oyu Tolgoi investment agreement,” Reuters, March 31st, 2010, UPDATE 2-Ivanhoe finalizes Oyu Tolgoi investment agreement | Reuters
[22] Rio Tinto Mismanagement Caused Mongolia Copper Mine’s Woes, Report Says, https://www.wsj.com/articles/rio-tinto-mismanagement-caused-mongolia-copper-mines-woes-report-says-11628503201
[23] https://www.worldatlas.com/articles/what-type-of-government-does-mongolia-have.html
[24] https://investingnews.com/innspired/mongolia-unique-mining-opportunities/
[25] https://www.eurasian-research.org/publication/the-wolf-economy-of-mongolia/#:~:text=In%202011%2C%20the%20Mongolian%20economy,%5BWorld%20Bank%2C%202011%5D
[26] https://www.reuters.com/article/us-rio-tinto-mongolia-arbitration-idUSKBN20E2Y7

https://turquoisehill.com/site/assets/files/3722/oyu_tolgoi_ia_eng.pdf
[27] Chapter 6.13 to 6.19 of the Investment Agreement (Self-Discovered Water Resources) and Chapter 4 (Regional Development) https://turquoisehill.com/site/assets/files/3722/oyu_tolgoi_ia_eng.pdf
[28] https://www.somo.nl/rio-tinto-no-progress-only-hollow-talk/
[29] Michael Kohn; William Mellor (9 April 2013). “Mongolia Scolds Rio Tinto on Costs as Mine Riches Replace Yurts”. Bloomberg Markets Magazine. Retrieved 5 May2013. Mongolia Scolds Rio Tinto on Costs as Mine Riches Replace Yurts – Bloomberg
[30] Stewart, Robb, “Rio Tinto to Cut 1,700 Jobs at Oyu Tolgoi Mine, Wall Street Journal, 15 August 2013., https://www.wsj.com/articles/SB10001424127887323639704579014201657311552
[31] Saheli Roy Choudhury, “Mongolia has concerns about Rio Tinto’s management of a major copper mine, official says,” CNBC, October 18, 2021 https://www.cnbc.com/2021/10/18/mongolia-has-concerns-about-rio-tintos-management-of-oyu-tolgoi.html
[32] https://www.riotinto.com/en/news/releases/2020/Oyu-Tolgoi-to-pursue-international-arbitration
[33] https://turquoisehill.com/site/assets/files/3724/2015-05-18_otumdafp.pdf
[34] Khaliun Bayartsogt, Mongolia to ‘carefully review’ financing offer by Rio Tinto, August 31, 2021, https://asia.nikkei.com/Business/Materials/Mongolia-to-carefully-review-financing-offer-from-Rio-Tinto
[35] L.Oyun-Erdene: Six month emergency regime announced for Erdenet Mining Corporation (gogo.mn)
[36] Mehanaz Yakub, Rio Tinto and Mongolian government to replace Oyu Tolgoi mine plan, https://magazine.cim.org/en/news/2021/rio-tinto-and-mongolian-government-to-replace-oyu-tolgoi-mine-plan-en/
[37] Zachary Skidmore, “Rio Tinto willing to cut rates on loans for Oyu Tolgoi expansion,” Mining Technology, August 31, 2021, https://www.mining-technology.com/news/rio-tinto-willing-to-cut-rates-on-loans-for-oyu-tolgoi-expansion/
[38] “Rio Tinto faces threat of legal action from investor in Mongolian project,” Reuters, December 1, 2020 https://www.reuters.com/article/us-rio-tinto-mongolia-idUSKBN28B3OI
[39] Development work at Rio Tinto’s Oyu Tolgoi mine in Mongolia slows, as coronavirus impact bites, https://www.proactiveinvestors.co.uk/companies/news/914989/development-work-at-rio-tintos-oyu-tolgoi-mine-in-mongolia-slows-as-coronavirus-impact-bites-914989.html
[40] Turquoise Hill 2020 Annual Report, https://www.annualreports.com/HostedData/AnnualReports/PDF/NYSE_TRQ_2020.pdf
[41] Patience could run out’: Mongolia warns Rio over copper mine, https://www.afr.com/companies/mining/patience-could-run-out-mongolia-warns-rio-tinto-over-copper-mine-20211009-p58ykj
[42] Patience could run out’: Mongolia warns Rio over copper mine, https://www.afr.com/companies/mining/patience-could-run-out-mongolia-warns-rio-tinto-over-copper-mine-20211009-p58ykj
[43] Neil Hume, “Rio challenges findings of independent report into Oyu Tolgoi cost blowout,” Financial Times, September 30, 2021, https://www.ft.com/content/a6ba4d4e-a872-4c38-a41e-035342bb1c86
[44] Ooluun B, “Rio Tinto caught red-handed,” MontSame, October, 15, 2021, https://montsame.mn/en/read/278117
[45] Rio Tinto faces FCA probe into $6.75 billion Mongolian mine – FT

https://www.reuters.com/article/us-britain-regulator-rio-tinto-plc-mongo-idUSKBN2EX2DX
[46] Rio Tinto Mismanagement Caused Mongolia Copper Mine’s Woes, Report Says, https://www.wsj.com/articles/rio-tinto-mismanagement-caused-mongolia-copper-mines-woes-report-says-11628503201
[47] Amar Adiya, “Ensuring interests and rights of Mongolia in the exploitation of the Oyu Tolgoi deposit,” Mongolia Weekly, December 13, 2019, “Ensuring interests and rights of Mongolia in the exploitation of the Oyu Tolgoi deposit”
[48] http://www.xinhuanet.com/english/2018-06/10/c_137243022.htm
[49] https://freedomhouse.org/country/mongolia/freedom-world/2020
[50] L.Oyun-Erdene: Six month emergency regime announced for Erdenet Mining Corporation (gogo.mn)
[51] Mongolia to establish sovereign wealth fund – Xinhua | English.news.cn (xinhuanet.com)
[52] https://www.reuters.com/article/us-rio-tinto-oyu-tolgoi-mongolia-idUSKBN2A81JE

Mongolia seeking pact with Rio Tinto to replace copper mine expansion plan: FT
[53] https://uca.edu/politicalscience/dadm-project/asiapacific-region/chinamongolia-1911-1946/
[54] Deng, Xinmei; Ding; Cheng; Chou (2016). “Feeling Happy and Sad at the Same Time? Subcultural Differences in Experiencing Mixed Emotions between Han Chinese and Mongolian Chinese”. Frontiers in Psychology. 7 (1692): 1692
[55] https://montsame.mn/en/read/133235
[56] https://nypost.com/2015/11/16/union-leader-sets-himself-on-fire-to-protest-sale-of-coal-industry/
[57] https://jamestown.org/program/russia-struggles-to-develop-new-joint-ventures-with-mongolia/
[58] https://youtu.be/FyGmFpd_JZY
[59] World Investment Report 2020 (unctad.org)
[60] Agreement Between Canada and Mongolia for the Promotion and Protection of Investments (international.gc.ca),

Investment Policy Review: Mongolia | UNCTAD

United States-Mongolia trade by authorizing duty-free treatment for certain imports from Mongolia, and for other purposes, E:\BILLS\S1188.IS (govinfo.gov)
[61] Mongolia has concerns about Rio Tinto’s management of Oyu Tolgoi (cnbc.com) ; Rio challenges findings of independent report into Oyu Tolgoi cost blowout (pedfire.com) ; ‘Patience could run out’: Mongolia warns Rio over copper mine (afr.com)
[62] “Stausholm_s plan to bring Rio back in from cold”, The Australian, October 20, 2021
[63] Entrée Resources Files Amended Technical Report for its Interest in the Entrée/Oyu Tolgoi Joint Venture Property (yahoo.com)
[64] https://www.riotinto.com/en/news/releases/2021/Bold-Baatar-appointed-Chief-Executive-Rio-Tinto-Copper

TAG:
CAT: Grandi imprese, tutela del territorio

Nessun commento

Devi fare per commentare, è semplice e veloce.

CARICAMENTO...