Il Governo “Ombrina”: Renzi tra le parole rinnovabili e le trivelle di fatto

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29 Agosto 2015

Renzi contestato a L’Aquila” è quanto si è potuto leggere e sentire nei giorni scorsi in merito alla visita, poi annullata, del presidente del Consiglio dei ministri nella città che deve ancora riprendersi dal terremoto di aprile 2009.

Un gruppo di manifestanti si è raccolto nella protesta sotto lo slogan “No Ombrina” diventato anche hashtag su Twitter. Nei giorni scorsi alcuni manifestanti hanno addirittura deciso di girare l’Abruzzo in bicicletta per unire montagna e mare nella lotta contro questo progetto. Il progetto “Ombrina mare” consiste nel portare nell’Adriatico abruzzese, a pochi kilometri dalla costa, l’estrazione di petrolio e idrocarburi. Il progetto prevede una piattaforma petrolifera, una nave (definita serbatoio galleggiante) per il trattamento e lo stoccaggio di idrocarburi, la perforazione di alcuni pozzi.

Il cantiere e la piattaforma interesserebbero le coste della provincia di Chieti, dove si trova la Costa dei Trabocchi. Il nome deriva dalla presenza di palafitte con macchinari per la pesca, caratteristici di quest’area. Caratteristico è anche il paesaggio: “È un tratto di costa famoso in tutta Italia per la sua bellezza naturalistica e per la sua eterogeneità: ognuno dei paesi della Costa mantiene infatti le proprie caratteristiche e tradizioni” ci racconta Wikipedia .
Un territorio che è riuscito ad ispirare alcuni versi di Gabriele D’Annunzio, anche grazie alla varietà del paesaggio e delle coste.  La Costa dei Trabocchi è un’area a vocazione turistica e naturalistica (vedi video), tanto che risiede nella Riserva Naturale regionale Costa Teatina.

Il progetto sta andando avanti grazie al decreto cosiddetto “Sblocca Italia” (artt 36-38), nato per avviare alcuni cantieri e completare alcune opere, si è rivelato anche un potente strumento per immettere l’Italia sul percorso dell’energia fossile, a cominciare dal petrolio. Già la Basilicata, che già soffre l’inquinamento legato all’estrazione petrolifera a terra, ha visto decine di richieste di permessi e le proteste degli stessi sindaci Pd.
La scelta di permettere l’estrazione di idrocarburi in un mare poco profondo come l’Adriatico, quindi a rischio ambientale in caso di incidente di una di queste piattaforme, nasce dal fatto che anche la Croazia avrebbe dato l’ok per progetti simili.

L’ok per i combustibili fossili ha portato però al pollice verso per le rinnovabili, a cominciare dalla riduzione degli incentivi. Una situazione che portò le associazioni per le energie rinnovabili ha inviare lettere a Renzi per chiedere modifiche a queste scelte.

Eppure Renzi ce lo ricordavamo diverso. Il giovane sindaco innovatore sembrava parlasse la lingua delle rinnovabili prima di salire al governo del Paese. Durante la campagna “Cambiare verso” ecco cosa c’era scritto sul sito di Matteo Renzi:

“Il PD che vogliamo è un partito che sa ripartire dai territori e riesce a disseppellire i tesori sepolti dalla pessima gestione dei nostri beni comuni. Se vogliamo creare lavoro e benessere, dobbiamo riuscire a far incontrare il meglio delle nostre vocazioni – la bellezza delle città e del paesaggio, il ricco e dinamico sistema di imprese locali, lo spirito di impresa e la sfida della creatività che ha fatto grande il Made in Italy. (…)
La promozione del territorio è importante, mentre la tutela ambientale è fondamentale. 5 miliardi è in media il costo annuo dei disastri ambientali, un costo che potrebbe essere drasticamente ridotto se decidessimo di investire in prevenzione”.

Scegliere il progetto Ombrina in un territorio ad alto valore turistico, naturalistico, con rischi ambientali non indifferenti va esattamente contro la strategia che Renzi aveva accennato durante la sua campagna elettorale per le primarie del Partito Democratico.

Nel frattempo la Regione Puglia, guidata dal democratico Michele Emiliano, contesta la virata verso le energie fossili e le trivelle decisa a livello nazionale. Sono stati depositati ricorsi contro i decreti del Governo, ora non resta che attendere il responso legale per capire se il futuro dell’Italia si colorerà di nero petrolio o di verde rinnovabili.

 

Foto: piattaforma petrolifera. Fonte: “Oil platform P-51 (Brazil)” di Divulgação Petrobras / ABr – Agência Brasil [1]. Con licenza CC BY 3.0 br tramite Wikimedia Commons – https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Oil_platform_P-51_(Brazil).jpg#/media/File:Oil_platform_P-51_(Brazil).j

TAG: Abruzzo, ambiente, governo, Matteo Renzi, politica
CAT: infrastrutture e grandi opere, Paesaggio

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