Omicidio stradale? Non è demagogico parlarne, anzi…
…anche se le pene, come giustamente rileva Matteo Uslenghi sugli Stati Generali, in realtà cambiano di poco o per nulla nei casi più gravi.
Proviamo però a riflettere sull’utilità della nuova legge: qualsiasi sanzione penale è utile per evitare il ripetersi di comportamenti troppo frequenti. Si chiama effetto deterrenza.
Però, in realtà, in molti casi la legge non basta. Un paio di esempi: da noi valgono seri limiti di velocità, ma nessuno, o quasi, li fa rispettare. Non si dovrebbe andare in moto sul marciapiede (lasciamo perdere le biciclette, il mio problema a Milano sono le moto ovunque, di cui quasi nessuno parla). Non si dovrebbe passare con il rosso, ma nessuno, o quasi, rispetta il divieto. Ci si dovrebbe fermare prima delle strisce pedonali persino quando un pedone è in procinto di attraversare e fermarsi quando, anche senza strisce, sta già attraversando la strada. Cosa? Scherzi? Mi dicono a Milano. Non scherzo. Guardatevi il codice della strada, che non prevede che i pedoni siano considerati birilli da buttare giù. E non si dovrebbe sorpassare un’auto, un bus, una moto e neanche una bici che si è fermata a far passare un pedone sulle strisce. E invece nulla di tutto questo si rispetta, a meno che… non ci siano i vigili (ma ultimamente anche in presenza di vigili) o le telecamere (sulla questione delle strisce, però, anche le telecamere, per ora, risultano inefficaci).
Cosa c’entra con la legge sull’omicidio stradale? C’entra, perché queste violazioni del codice, che nessuno fa rispettare, che quasi nessuno rispetta e che nessuno insegna a rispettare (ci mancherebbe altro: adesso la scuola dovrebbe anche educare? Già non riesce a istruire), sono le premesse dell’omicidio stradale, sono cioè tentato omicidio. Come forse avrete notato, alcune delle violazioni sono state depenalizzate da due zelanti complici degli omicidi stradali (e dai loro accoliti in parlamento), come riportato da Repubblica, forse per infastidire il governo: si esclude il reato di omicidio stradale, con l’aggravio della pena, per omicidi commessi in seguito a passaggio con il semaforo rosso, guida contromano o sorpasso in corrispondenza di un attraversamento pedonale. Cioè, detto tra di noi, nei casi in cui è più frequente.
Quindi, spero che la camera sappia correggere questa stortura, facendo ragionare chi ha votato questi emendamenti (concediamo loro il beneficio del dubbio), e che, per analogia, si introduca il reato di tentato omicidio stradale in ognuno di questi casi, con ritiro della patente e carcere. Forse, allora, qualcosa cambierebbe. Ma soprattutto, senza demagogie e proclami, spero che si facciano una buona volta rispettare i divieti e che chi deve farlo verifichi che vengano rispettati, pena il licenziamento. Forse si perderà l’abitudine a violare qualsiasi norma di convivenza civile che, con un effetto domino, fa gradualmente cadere qualsiasi rispetto della legge. Poi, se la scuola darà il suo contributo, ben venga, ma temo che, per ora, sia inefficace come su tutto il resto.
Nessun commento
Devi fare per commentare, è semplice e veloce.