Andare per canali

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9 Aprile 2021

Francesco viene a prenderci con la sua barca e ci porta a fare un giro.
E’ la prima giornata di caldo, qui a Venezia, dall’inizio della primavera.
Lui e la madre stanno davanti.
Io vengo piazzato dietro.“Stai al centro, così la barca è più equilibrata” mi raccomanda mio figlio.

Avanziamo lentamente .
Francesco si muove bene, conosce l’intrico di canali della città come le sue tasche.
Guida con disinvoltura e parla con la madre.
Si gira poi verso di me e dice: “Hai visto i capelli?”
“Te li hanno fatti così perchè gliel’hai chiesto tu o si sono distratti?” rispondo.
“Perchè? Non vanno bene? Non me li hanno mai fatti così bene!!!”
“Boh, sarà…”
“Non ti piacciono?”
“Ti ho visto conciato peggio” finisco per concedere.
Arriviamo alla Misericordia.

Tanti anni fa, prima che nascesse mio figlio, io e sua madre andavamo a guardare lì le partite di basket della Reyer.
Bei tempi, c’era un giocatore di colore che ancora ricordo, un certo Suttle, un vero fenomeno, agilissimo e micidiale anche dalla lunga distanza.
Ma abbiamo fatto in tempo a vedere su quel parquet anche un autentico mostro sacro, l’implacabile Dalipagic.
Mio figlio ci dice che ha portato ieri la barca in cantiere per farne riverniciare il fondo, come fa ogni anno all’inizio della stagione.
Ha anche sistemato l’impianto stereo.
“Non mi dire che vuoi già venderla..” lo provoco (è il suo sport preferito, cambia barca con la stessa frequenza con la quale io un tempo cambiavo automobile, solo che lui non ci rimette mai, si fa un vanto di avere sempre rivenduto ogni barca ad un prezzo leggermente superiore a quello di acquisto, mentre io…beh lasciamo perdere…)
“Scherzi? E’ una bomba . Me la tengo ancora un po’ ”
Sbuchiamo in Canal Grande. Non passano molte barche a quest’ora (è l’una). Ci sono solo diversi taxi d’acqua.
Mio figlio conosce tutti i taxisti ( ha fatto quel mestiere anche lui per un po’, prima di passare alla guida di grandi battelli turistici).
Si salutano alzando in aria un braccio e gridandosi un “ohi” da una barca all’altra.
Infiliamo Rio Novo.
Ci lascia a pochi metri da casa, fermandosi a una decina di metri dal ponte di S.Pantalon.
Mentre scendiamo ci porge un pacchetto con alcuni dolci che aveva preso per noi.
E’ una bellissima giornata.

 

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CAT: Letteratura

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