Il capo

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14 Dicembre 2020

“­Silvia, puoi andare tu domani alla riunione in Confindustria al posto mio?”, mi dice il Capo, affacciandosi alla porta della mia stanza verso le due del pomeriggio.
Alzo lo sguardo dal computer, butto nel cestino la vaschetta di alluminio che ospitava il mio pranzo dietetico, abbasso il volume delle cuffie (sto guardandomi una puntata della mia serie tv preferita) e chiedo: “Di che si tratta?
“Non lo so proprio” risponde lui, “me l’hanno scritto, ma non lo ricordo, adesso apro il pc e ti giro l’email. Ma immagino che, come al solito, non sia niente di gravoso o importante.”
“Ok, grazie”, rispondo, riuscendo senza fatica a trattenere l’entusiasmo.
“La buona notizia, comunque”, riprende lui, “è che la riunione é alle 11, non dovrai alzarti all’alba”.
Che dire?
Innanzi tutto che ho un capo convinto che la mia preoccupazione principale sia evitare le levatacce e gli impegni “gravosi e importanti”.
Un po’ avvilente, devo ammetterlo.
Ogni tanto vado da lui con un’idea nuova.
Accoglie sempre le mie “visite” con evidente preoccupazione, quella di doversi ogni volta inventare delle scuse per bocciare le mie proposte.
Comincia sempre con una lode: “Lo sai che sei proprio brava?”, “Mi sembra proprio un’idea strepitosa”.
Poi, immancabilmente arrivano le riserve: “Peccato che non sia il momento giusto”, “Mi sa che il budget è insufficiente a coprire le spese di questo progetto…”
C’è quasi un ribaltamento di ruoli tra capo e collaboratrice.
Lui teme il mio giudizio su di lui
: se non fosse dominato dalla pigrizia e dalla prudenza, almeno una volta ogni tanto, sarebbe felice di avallare i miei progetti.
Io, per difendermi e tutelare quel che resta della mia autostima, un po’ cerco di ignorarlo, cosa che mi riesce facile visto che per la maggior parte del tempo mi sta alla larga, un po’ lo sminuisco.
Tranne quando indossa quell’improponibile giubbotto con mille tasche e fibbie che ne esalta le forme boteriane e lo fa assomigliare al sergente Multa dei libri di Richard Scarry che leggevo da bambina.
In quel caso lo valorizzo: nelle cose importanti, in fondo, il coraggio sa tirarlo fuori anche lui.

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CAT: Letteratura

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