L’incontro
L’incontro per strada dopo tanto tempo.
Trascina una carrozzina di quelle a due posti, i piccoli dormono come orsetti in letargo.
Le dò una mano ad attraversare il ponte, poi le chiedo dei gemelli.
Mi risponde descrivendoli in termini così dolciastri che a stento mi trattengo dal chiederle di farmeli assaggiare.
“Sei la nonna più bella del mondo!”, commento.
“Sfotti sempre tu”, risponde immediatamente.
“Sei ingiusta”, ribatto.
Potrebbe essere l’inizio di uno dei nostri soliti battibecchi di un tempo.
Ma il suo sguardo è sereno, quasi sicuramente non ce l’ha più con me.
In fondo sono passati talmente tanti anni…
Storia iniziata per sbaglio e trascinatasi per molto più tempo del necessario.
Frequentavamo insieme lo stesso corso per laureati neoassunti.
La sera si usciva spesso insieme, ma mai da soli. Eravamo sempre in gruppo.
Lei mi piaceva e la trovavo simpatica, ma mi piaceva molto di più una collega di Torino
Non mi facevo particolari illusioni (o film) su nessuna delle due.
Poi una sera la svolta. Usciamo in quattro: io, un altro ragazzo che frequentava il corso e le due colleghe.
Camminiamo a braccetto ed io sto in mezzo alle due ragazze.
Stringo forte, con intenzione, la mano della ragazza di Torino. Niente, non reagisce. Perinde ac cadaver.
Quasi per scherzo e senza troppa convinzione faccio la stessa cosa con l’altra, quella che oggi, quarant’anni dopo, porta a spasso i nipotini . La stretta che ricevo come risposta è alla Terminator: talmente forte che per un po’ mi si ferma la circolazione.
Rimango interdetto, poi, per così dire, faccio fronte alle mie responsabilità, ci stacchiamo dal gruppo e ci isoliamo per il resto della serata.
Ma non era cosa.
Abbiamo passato dei bei momenti insieme, ma eravamo troppo diversi l’uno dall’altra perchè la nostra storia potesse durare a lungo.
Finito il corso, io ero stato trasferito a 500 km. di distanza e ci eravamo persi di vista.
Non del tutto, però. L’azienda era enorme, ma le occasioni di incontro, ancorchè sporadiche e piuttosto formali, non erano mancate.
E ogni volta il suo sguardo si posava su di me con ironia.
Un po’ come oggi…
2 Commenti
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Si può identificare il pittore del bel quadro?
Certo, è un quadro che ho fatto io…