Sedurre Desdemona

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4 Maggio 2017

In una bancarella di libri usati trovo un libro di Salvatore Quasimodo con molte sue poesie e diverse traduzioni : lirici greci, Shakespeare.
Stamattina, sfogliando il volume, mi capita di rileggere dopo tanto tempo “OTELLO”.
Mi colpisce, in particolare, la scena in cui Brabanzio, padre di Desdemona, accusa Otello, davanti al doge di Venezia, di avere sedotto sua figlia mediante “incantesimi e filtri da ciarlatani”.
Perchè Brabanzio esclude che l’innamoramento di Desdemona per il Moro sia un innamoramento “normale” e sincero?
Ecco cosa dice :

“Una ragazza timida, così quieta e tranquilla che arrossiva perfino di se stessa.
E sfidando la sua natura, la sua giovane età, la gente, il senso dell’onore, tutto, insomma, si sarebbe innamorata di chi le metteva paura solo a guardarlo!
Per scoprire le cause di ciò che è accaduto, bisogna cercarle in pratiche infernali.
Affermo ancora una volta che egli sedusse mia figlia con l’aiuto di qualche potente mistura che agisce nel sangue o con un filtro stregato.”
Insomma, ci dice Brabanzio, Otello è brutto ( mette paura solo a guardarlo!): se Desdemona si è innamorata di lui, ciò si deve soltanto ad un sortilegio.

Come si difende Otello?
Otello si difende facendoci capire che in un essere umano, la bellezza non è tutto.
Rievoca così le circostanze in cui, invitato a casa di Brabanzio, aveva preso l’abitudine di narrare all’amico, in presenza della figlia, alcuni episodi della sua vita.

“Desdemona ascoltava ansiosamente i miei racconti, quando poteva, perché i lavori di casa la tenevano occupata.
Ma talvolta si sbrigava in fretta per venire ad ascoltarmi con avidità.
Io allora scelsi il momento favorevole e abilmente riuscii ad ottenere che mi pregasse di farle il racconto completo della mia vita avventurosa…
Molte volte la vidi piangere delle mie sventure…
Ella giurò che la mia storia era straordinaria e commovente, molto commovente.

Mi ringraziò dicendo che, se un mio amico fosse stato innamorato di lei, ed io gli avessi insegnato a raccontarle la mia storia, certo, essa gli avrebbe ricambiato il suo amore.
A queste parole io le aprii il mio cuore. Essa si era innamorata di me al racconto di tutti i miei pericoli, e io l’amavo per la pietà che mi aveva dimostrato.

E questa è tutta quanta la mia magia!”

Insomma: persone poco avvenenti di tutto il mondo, rallegratevi.
Se possedete la magia della parola, niente è perduto.
Non è importante che la vostra vita sia stata, come quella di Otello, disgraziata e perigliosa, l’importante è che quando vi raccontate chi vi ascolta si immedesimi in voi e percepisca il pathos delle vostre parole.
Perché dal condividere il pathos all’intravedere l’eros il passo potrebbe essere breve.

 

TAG: Desdemona, otello, Quasimodo, William Shakespeare
CAT: Letteratura

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