Fare sesso con un robot. Fra qualche anno non sarà così strano

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20 Settembre 2015

L’amore con i robot sarà normale come far l’amore con gli altri esseri umani. E ciò non avverrà in un futuro così lontano. Molti ingegneri stanno infatti cercando di aggiungere l’intelligenza artificiale  ai sex toys e alle bambole  nel tentativo di renderli più simili agli esseri umani e quindi più appetibili per i clienti.  Un tema molto dibattuto oltreoceano questa settimana, per la gioia degli amanti della tecnologia e chiaramente per i produttori dei cosiddetti sex robot che sostengono che si possa trovare la felicità e la soddisfazione anche oltre l’interazione umana.

Tanti sono però anche i critici. In questi giorni si è infatti diffusa una campagna contro il crescente tentativo di produrre i  sex robot sotto forma di donne o uomini (e purtroppo forse anche di bambini) da usare come oggetti sessuali e da poter sostituire ai partner umani o alle prostitute. I ricercatori di robotica Kathleen Richardson e Erik Brilling, durante il forum di Ethicomp, che si è tenuto all’inizio del mese a Leicester per discutere sulle questioni etiche concernenti i computer, hanno presentato un rapporto chiamato “Campaign against sex robots” in cui si affronta il parallelo tra la prostituzione e lo sviluppo dei sex robot. Ritengono che questi non siano proprio una bella idea perché “temono che la produzione di sex robot simili alle donne possano contribuire a disuguaglianze di genere nella società e potrebbero incoraggiare e intensificare l’oggettivazione delle donne e dei bambini. Sono preoccupati che “il sesso con dei robot possa danneggiare l’umanità e ridurre l’empatia umana”. I ricercatori propongono che gli ingegneri lavorino invece su una tecnologia che possa “riflettere i principi umani della dignità, mutualità e della libertà”.

Gli attivisti vorrebbero vietarli mentre gli amanti della tecnologia sperano che diventino ancora più sofisticati e sostengono che visto il crescente numero di persone che hanno difficoltà a creare delle relazioni, i sex robot aiuteranno a colmare il vuoto. La True Companion ha fatto sapere che inizierà a vendere quest’anno il primo sex robot al mondo – chiamato Roxxxy- per una cifra di circa 7,000 dollari. Per farsi un’idea di come sono fatti, consiglio di vedere l’esempio di Denise, il bellissimo sex robot (somigliante ad una Barbie) capace di parlare, mostrato dal New York Times. Nella mente del suo ideatore Matt McMullen, c’è il desiderio di aggiungere la robotica, l’intelligenza artificiale e la realtà virtuale alle bambole. Pensa che saranno una buona cosa per la nostra vita sessuale. E migliorandone la tecnologia sempre più esseri umani li useranno per il sesso. Perché – come scrisse l’esperto di intelligenza artificiale David Levy nel libro “L’amore e il sesso con i robot” – questi diventeranno importanti partner sessuali per gli esseri umani, rispondendo alle esigenze che gli altri non sono in grado o non vogliono soddisfare. Sarà anche possibile scegliere che tipo di personalità dovrà avere e ampliarne le capacità e il vocabolario.

Chissà quanti perderanno la testa per queste bambole robotiche. Uno scenario non troppo diverso da quello rappresentato due anni fa nel film Her in cui Theodore (interpretato da Joaquin Phoenix), si innamora di un sistema operativo “femminile” provvisto di intelligenza artificiale.

Si è quindi arrivati ad oggettivare tutto. Anche il sesso. Anche l’Amore. Al diavolo allora l’empatia! Che ce ne importa di quelle cose così antiche quali il calore, gli odori, il contatto umano, quello visivo, la comunicazione. Avremo la possibilità di tenere pronto sotto al letto un robot per poterne usufruire ogni volta che lo desideriamo.

 

 

 

TAG: intelligenza artificiale, robotica, sesso, sex robot
CAT: Lifestyle, Robotica

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