Imparare il Personal Branding studiando i casi di successo

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21 Marzo 2015

L’argomento Personal Branding è molto dibattuto in Italia grazie all’affermazione di alcuni blogger, o categorie di blogger, che hanno fatto dei loro “diario web” e delle loro capacità di interagire sui social media una professione. La prima categoria che ci viene in mente è quella dei fashion blogger con l’apripista in Italia: Chiara Ferragni. Fin da quando era da studentessa della Bocconi, Chiara ha capito come postando sul suo blog contenuti in ambito moda potesse monetizzare i click. E fin qui siamo nell’ovvio. Ma, poi, in seguito grazie alle audience guadagnate sui social network, è diventata una fashion blogger a tutto tondo, tanto da essere citata spesso ad esempio anche all’estero. Oggi, Chiara Ferragni è anche una stilista con una sua linea di abbigliamento. Un personal brand che oramai è un marchio nel senso classico con la sua bella brand equity.

Altro esempio italiano di Personal Branding è tutto il movimento dei food blogger, di cui è una esponente di primo piano Paola Sucato (aka Ci-polla), che con me condurrà la Personal Branding Class organizzata da Gli Stati Generali/GSG Lab. Qui siamo nella completa integrazione fra tradizione italiana (materie prime, ingredienti, cibo), ristorazione, televisione (ricordate primo cuoco pop: Gianfranco Vissani) che ha creato lo star-system dei cuochi e personaggi che operano su web e social media. Ognuno degli elementi appena descritti alimenta l’altro in un gioco di rimandi e connessioni che creano vere e proprie star televisive e social integrate fra loro in maniera reticolare. Siamo di fronte a un business che comincia a diventare consistente.

Il Personal Branding è solo pop o consumer? In Italia per la maggior parte è pop, ma non mancano esempi in altri campi. Ad esempio, Linkerbiz – il blog creato da Fabio Bolognini, già alto dirigente del gruppo Intesa Sanpaolo poi passato ad operare in proprio con una società di consulenza finanziaria che aiuta le Pmi a trovare credito per nuovi progetti, o a ristrutturare la finanza esistente. O ancora Nomfup, il blog con correlato account Twitter di Filippo Sensi e Andrea Riscassi, che è stato uno degli elementi base che ha permesso a Sensi di attrarre l’attenzione di Matteo Renzi, fino a diventarne il portavoce a Palazzo Chigi. Il portavoce, cioè, di uno dei capi di governo più social al mondo. Il Personal Branding non è solo blog o blog + profilo su social network. Esiste anche il Personal Branding esclusivamente social: Carlo Alberto Carnevale Maffè, noto professore di strategia alla Bocconi, vanta un profilo Twitter molto seguito. Riccardo Puglisi, professore di economia a Pavia e uno degli economisti di Italia Unica, era noto solo fra gli addetti ai lavori, poi ha aperto un profilo Twitter che è cresciuto molto. Da qualche mese firma degli articoli sul Corriere della Sera.

Da questi esempi siamo partiti quando abbiamo progettato la Personal Branding Class qui a Gli Stati Generali, in calendario per il 27 e 28 marzo a Milano (presso Europ Assistance Life Park Protection Store, Piazza Cordusio, 2). Ma cosa significa fare Personal Branding? Significa utilizzare le tecniche del branding per le persone. In termini concreti, significa impostare una strategia per individuare o definire i nostri punti di forza e comunicare in maniera efficace cosa sappiamo fare, come lo sappiamo fare e perché gli altri dovrebbero sceglierci.

Molti credono o pensano che il Personal Branding sia l’equivalente di vendere meglio se stessi pensando che gli strumenti che la tecnologia e la comunicazione offrono, e che sono alla portata di tutti, siano un propulsore per proporre in maniera più ampia e rapida i propri servizi o prodotti. Il vendere bene se stessi molto spesso implica il dare un’immagine artefatta; paradossalmente, se si utilizzassero gli strumenti del Personal Branding solo per vendersi meglio, senza che l’immagine sia accompagnata da sostanza adeguata, si avrebbe un effetto negativo di amplificazione che non farebbe altro che evidenziare ancor di più i lati deboli di un professionista. Ecco perché, durante la Personal Branding Class, lavoreremo su come presidiare gli snodi in cui operano i vostri pubblici obiettivo, sucome comunicare con loro e presentarvi, proponendo la vostra professionalità e i vostri prodotti.

Orazio Spoto
Digital and social media strategist e co-founder di Instagramers Italia

Per saperne di più sulla Personal Branding Class del 27-28 marzo clicca su questo link 

 

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