Shana tova: buon anno dal Festival dell’Innovazione di Tel Aviv

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8 Settembre 2018

From: Fiammetta Martegani

To: Susan Dabbous

Carissima Susan,

Ti scrivo da Tel Aviv, appena rientrata dopo una lunga vacanza in giro per l’Europa.

Già mi manca la brezza della sera mentre qui ci siamo subito immersi nel caldo afoso e nella vita frenetica di Tel Aviv. Enrico ha ricominciato la scuola e io la mia vita schizofrenica fra lavoro, famiglia e DLD, il festival internazionale dell’innovazione che ogni anno accoglie a Tel Aviv migliaia di startup e investitori da tutto il mondo in cerca di fondi e opportunità di investimento nel cuore pulsante di Startup Nation. Quest’anno tra i vari ospiti era presente anche Avi Nudelman, CEO di BTI Breaking The Impasse: un incubatore finalizzato a promuovere sviluppo e innovazione tra i due popoli.

Insomma, la città che non dorme mai, dopo la lunga pausa estiva, ha ripreso a pulsare più forte che mai e tra conferenze e happening sia di giorno che di notte io cerco di trovare un po’ di pace e mindfulness preparando un workshop speciale di Ikebana dedicato agli obiettivi da raggiungere il prossimo anno, che, tecnicamente, in Israele comincia domenica 9 Settemebre con Rosh ha Shana, ovvero il Capodanno ebraico.

Ma invece tu cosa mi racconti del tuo nuovo inizio di vita a Bruxelles?

From: Susan Dabbous

To: Fiammetta Martegani

Cara Fiammetta,

finalmente è arrivato questo attesissimo 4 settembre. Per la mia famiglia rappresenta la vera data del vero nuovo inizio a Bruxelles, perché nonostante il trasferimento sia avvenuto agli inizi di agosto con le vacanze di mezzo e i bambini a casa non  ho avuto un momento per sedermi e riflettere che, sì, abbiamo davvero lasciato Gerusalemme.

Anche per Yasmin è stato tutto molto caotico. All’inizio credo che abbia preso il trasloco come un gioco, con le scatole in giro per casa e i suoi giochi che non vedeva da un pezzo. Poi però una mattina, pochi giorni dopo essere arrivati mi ha chiesto: mamma quando torniamo a casa? Mi ha fatto molta tenerezza sentirla canticchiare in ebraico mentre si dedica ai puzzle.

Oggi inizia il suo nuovo asilo dove tra le altre cose imparerà anche il francese. Sami, invece, si è già inserito benissimo in un nido gestito da una belga-algerina. Le maestre sono tutte carine, giovani e velate: quando ho mandato le foto del primo giorno di asilo di Sami a mia madre mi ha chiesto se fossi tornata Gerusalemme.

Ma dimmi, chi hai incontrato di interessante durante il DLD festival e quali sono i tuoi buoni propositi per il nuovo anno ebraico?

From: Fiammetta Martegani

To: Susan Dabbous

Carissima Susan,

uno degli incontri più interessanti di questo DLD è stato quello con Ludovica Busnach, mia compagna del liceo, che assieme al suo compagno di vita e business, Pietro Spreafico, hanno fondato una startup davvero innovativa: Timeswapp, il cui concetto fondamentale è quello di creare un mercato di servizi per il welfare incentrati sullo scambio di “tempo” al posto del denaro.

Come spiega la loro mission: “why to focus on money if the time is the most precious resource that we have?” E questo mi ha fatto molto pensare anche ai  miei propositi per il nuovo anno.

Non mi fraintendere: fare soldi è sicuramente fondamentale, soprattutto in Israele dove il carovita è alle stelle. Ma è altrettanto fondamentale trovare un equilibrio nella propria vita tra famiglia e carriera, e questo vorrei davvero che fosse uno degli obiettivi dell’anno che verrà.

Per altro non mi sorprende che molte delle startup più innovative siano proprio centrate sullo sviluppo della sharing economy. Come ha sottolineato Massimiliano Guido, CEO dell’ICE Italian Trade Agency – Tel Aviv, alla sua terza esperienza con il Festival dell’Innovazione, quest’anno, più che mai, al di là della rete di newtworking e di possibili joint venuture, il DLD, e lo stesso padiglione italiano presente a Tel Aviv, si sono dedicati soprattutto all’incontro del lato promozionale con quello pedagogico – formativo.

Ludovica e Pietro mi  hanno confermato che la formazione è uno dei servizi più richiesti anche nelle grandi aziende e quando penso a ciò che l’Ikebana e tutte le pratiche zen in generale insegnano c’ è proprio l’idea di dedicarsi costantemente a una disciplina per migliorare se stessi in tutti i lati performativi: dalla carriera, alla famiglia, alle proprie passioni nella vita. E questo è davvero ciò che vorrei realizzare nell’anno che verrà.

Ma dimmi tu, Susan, quali sono i tuoi propositi per l’anno che sta arrivando?

From: Susan Dabbous

To: Fiammetta Martegani

Cara Fiammetta ,

i miei propositi per il nuovo anno sono tantissimi e uno lo sto già adempiendo: tornare in Medio Oriente il più possibile. Ti scrivo da Beirut dove sono venuta per presentare il mio libro “La ragazza di Homs”,  in buona parte ambientato proprio qui.

Non ti nascondo che mi sembra di non esser mai andata via. Allora mi chiedo che cos’è questa cosa strana che chiamiamo tempo. Lo rincorriamo come pazzi durante le attività quotidiane perché vola via inflessibile. Ma poi quando sali su un aereo, che si trasforma in una sorta di macchina del tempo, puoi raggiungere un luogo affettivo, più che geografico, che non cambia mai anche se la tua vita ha preso direzioni diverse.

Allora non mi resta che augurarti un buon anno nuovo, nella speranza che qualcosa di buono succeda anche al di là dei confini dorati di Israele.

 

TAG: innovazione, startup, Tel Aviv
CAT: Medio Oriente

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