I regali di Natale un anno dopo
Oscar Lorenzo Fernández (1897-1948), compositore brasiliano di origine spagnola, uno dei più poetici e atemporali artisti che il Brasile abbia mai sfornato, compose i Presentes de Noel, op. 46, suite infantile per pianoforte, nel 1927. Dura solo otto minuti e consiste di cinque brani dai nomi evocativi, che si riallacciano al presepe meccanico di Ravel:
1) Prelúdio Fantástico
2) A Dançarina Automática (la ballerina meccanica)
3) A Boneca Sonhadora (la bambola sognatrice)
4) O Soldadinho da perna quebrada (il soldatino colla gamba rotta)
5) A monótona caixinha de música (il carillon monotono)
Questi regali un po’ degni, forse, delle figliole di Madame Eustache, non sono altro che i regali di Natale un anno dopo e mostrano i segni del tempo. Si scopre infatti che alla ballerina meccanica che si lancia in una deliziosa samba si allenta la carica di tanto in tanto, un po’ come accade all’Olympia nei Contes d’Hoffmann di Jacques Offenbach (1819-1880), forse per un uso eccessivo da parte della bambina destinataria del dono, e quindi perde il ritmo. Analogamente la bambola è sognante perché il meccanismo che le faceva aprire e chiudere i begli occhi di smalto si è rotto e quindi gli occhi restano perennemente chiusi, facendola apparire trasognata, appunto: una deliziosa ninna nanna con degli improvvisi rallentamenti e misteriose armonie. Il povero soldatino ha perso una gamba, forse per un uso improprio del bimbo che l’ha ricevuto in regalo, e zoppica, ma chissà che non sia un richiamo traslato ai soldati che riuscirono a tornare a casa dopo il massacro della Grande Guerra, evento ancora vivo nel mondo a distanza di appena dieci anni. Nel brano si accenna il tema della canzone brasiliana per bambini “Marcha, soldado cabeça de papel” (marcia, soldato, testa di carta), che però s’interrompe sull’ultima sillaba –pel, suggerendo che forse il bambino sta cantando la canzone mentre armeggia col soldatino che si rompe la gamba proprio in quel momento. La canzoncina infantile ha comunque risvolti e doppi sensi inquietanti, come tutte le composizioni per bambini. La cabeça de papel si riferisce a un elmetto di carta, quello che si fa per gioco, ripiegando i fogli di giornale, o a una testa vuota, leggera come la carta, pronta per essere riempita dagli ordini dei superiori? Meno male che la citazione della canzoncina s’interrompe lì perché il seguito è terribile: il soldato che non marcia ben dritto viene messo in carcere e il carcere brucia, probabilmente col soldato dentro! Poveri bambini, sempre vittime del sadismo degli adulti. O, forse, il carcere s’incendia per una rivolta dei detenuti senza un valido motivo, forse solo per non aver marciato bene.
Ma l’antimilitarismo dell’autore non finisce qui perché Fernández compose poco tempo dopo, sempre nello stesso anno, una Marcha dos soldadinhos desafinados (Marcia dei soldatini stonati), inserita in Peças Burlescas, op. 53. Vi sono descritti i soldati che marciano verso il fronte ma tutti tremanti perché hanno paura dell’ignoto che la guerra rappresenta. Per darsi coraggio i giovani suonano e cantano, ma a causa al tremore sono tutti stonati.
L’ultimo brano della raccolta infantile è una piccola boîte à musique “monotona”, forse perché le mani esploratrici del bambino hanno esplorato troppo a fondo e hanno rotto alcune lamine del meccanismo, impedendo così alla macchina di potersi esprimere appieno, nel suo perpetuo riproporre la medesima melodia.
Questa piccola suite si aggiunge alle serie dedicate all’infanzia, dalla Sinfonia dei Giocattoli attribuita a Leopold Mozart (1719-1787) a Kinderszenen di Robert Schumann (1810-1856), ai primi volumi di Mikrokosmos di Béla Bartók (1881-1945), a Children’s Corner di Claude Debussy e centinaia di altre composizioni ma ho voluto ricordarla in questa mini rassegna di opere musicali natalizie outsider.
© Dicembre 2019 Massimo Crispi
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