La musica bisestile. Giorno 285. Lester Young

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25 Gennaio 2019

Nel caos creativo e professionale di Lester Young, finalmente un attimo di quiete e musica scritta e suonata con serenità

PRES AND TEDDY

 

Lester Young veniva da New Orleans e dal suo jazz, per cui suonava quel genere lì, e pian pianino lo sporcava con la nuova musica che imparava girando per il mondo con l’orchestra del padre, che la sera, dopo aver lavorato in fabbrica, suonava con figli, fratelli e cugini in una jazz band di tutto rispetto che, nel fine settimana, andava anche ad esibirsi a centinaia di chilometri da casa. Lester iniziò molto presto ad essere “strano”, perché suonava il sax tenore, ma cercava di replicare le sonorità di un sax più basso, costringendo sé stesso ad uno sforzo enorme e producendo timbri assolutamente particolari, che lo rendevano unico, tant’è che Billie H9liday gli diede il soprannome di Pres, il presidente, perché diceva che nessuno suonasse come lui.

“Pres and Teddy”, 1959

È vero il fatto che Pres spaziasse tra diversi generi del jazz, a seconda del gruppo con cui suonava, e che fosse estremamente richiesto, specie durante la Guerra Mondiale, quando alcune orchestre dovevano sopperire il fatto che alcuni componenti fossero stati mandati al fronte a combattere. In ogni caso, Pres non suonava ovunque. Non suonava negli Stati sudisti, che erano stati contro l’integrazione dei neri. E si era rifiutato di suonare al Cotton Club di New York, nonostante l’ingaggio esagerato, perché trovava l’ambiente “noioso ed antipatico”. Billie Holiday ricorda diversi episodi in cui Pres, con il suo vecchio sax mezzo distrutto, vinceva dei duelli con i musicisti più affermati e che magari nemmeno sapevano della sua esistenza. Duelli misurati su assoli su brani standard, da Count Basie a Duke Ellington – tutti artisti con cui Pres ha lavorato.

La grande fama gli è sempre sfuggita, perché beveva come un pozzo e sniffava pure, all’occasione. È morto a cinquant’anni per un collasso etilico, ma nei dieci anni precedenti c’era andato vicino già diverse volte. Era un uomo depressivo, un po’ schizoide. Teddy Wilson, di tre anni più giovane, era di tutt’altra pasta. Si erano conosciuti suonando per Billie Holiday ed avevano subito fatto amicizia. Ma Teddy era un pianista texano calmo, solare, preciso e contento della propria vita, esattamente l’opposto dell’ombroso Lester Young. Teddy amava suonare per grandi cantanti, e dopo Billie lavorò per anni per Sarah Vaughan ed Ella Fitzgerald, riuscendo a stabilirsi a New Yorki, lì dove Lester aveva fallito.

Sicché Teddy ha continuato a suonare, a scrivere partiture ed accompagnare grandi star fino alla fine, a quasi 80 anni. Questo disco con Pres è un gioiello particolare, nato dalla loro amicizia, ed è un esempio raro di grande equilibrio e coesione tra due artisti molto diversi, ma molto amici. C’è chi dice che questo sia il vero Lester Young, di sicuro c’è il fatto che sono registrazioni fatte in grande serenità e che ebbero successo immediatamente.

 

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