La musica bisestile. Giorno 293. James Taylor

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29 Gennaio 2019

Uno degli uomini più belli e gentili della storia della musica folk, ed un compositore talentuoso che ha spaziato anche nel jazz con grande successo

GREATEST HITS

 

Mi chiese di suonare “Carolina in my mind”, ed io, che ad orecchio sono in grado di improvvisare quasi tutto, mi ci misi di buzzo buono e diedi un colpo di plettro. Lei fece un sobbalzo e chiese cosa diavolo stessi facendo. Pensai: lo confesso, suono tutti in DO, è più semplice, sto bastardo magari l’ha scritta in FA diesis… Lei mi prese la chitarra dalle mani ed iniziò ad arpeggiarla (in SI maggiore, ancora più difficile) e si fermò dopo sei battute. La so fin qui e basta, disse. Io non so arpeggiare come te, risposi. E lei: impara, non sei bellissimo come James Taylor, almeno impara ad arpeggiare. No, non è un vero trauma.

“Greatest Hits”, 1976

Di costei ricordo il nome di battesimo, ma ho difficoltà a ricordare il viso. Pensai solo che aveva ragione: James Taylor è un uomo bellissimo senza essere baglionicamente insopportabile, ed arpeggia in modo fighissimo, anche perché i suoi genitori lo hanno a studiare chitarra classica e violoncello da quando aveva sei anni. Ed è uno che ha avuto fortuna, perché lui girovagava strafatto di cocaina per New York insieme a Danny Kortchmar, quando una sera suonò in un bar, e lì c’erano Jane e Peter Asher, due amici di Paul McCartney, che gli organizzarono un’audizione, in cui lui suonò “Something in the way she moves”. Piacque talmente tanto che gli fecero un contratto discografico e George Harrison gli copiò la canzone.

Dopodiché James è stato bravo. Il primo disco (che è stupendo) non lo ha comprato nessuno, ma lui è andato in clinica, si è disintossicato, ha scritto nuove canzoni e ci ha riprovato, finché è divenuto l’artista di maggior successo commerciale della West Coast, il marito di Carly Simon (che allora significava pur qualcosa) ed uno dei pochissimi uomini della scena musicale a restare timido, simpatico, ritroso e tutto concentrato sullo studio. Carly Simon ed i suoi due figli se ne andarono 12 anni dopo, perché era sempre in giro a cantare e, quando era a casa, non faceva che studiare musica classica ed armonie jazz. Lui ricadde nella droga, e stava per smettere.

James Taylor e Carly Simon   James & Carly Simon

Il 14 gennaio 1985 doveva essere il concerto d’addio, suonava dopo Ozzy Osbourne alla prima edizione di Rock a Rio. Temeva lo fischiassero, aveva preparato solo sei canzoni, dopo di che si sarebbe alzato ed avrebbe ringraziato tutti per i meravigliosi anni della sua carriera. Tutto sbagliato. Cominciò con “Fire and rain”, e 250mila persone si misero a cantare con lui. Le sei canzoni furono tutte cantate in coro, sembrava che chiunque conoscesse tutti i testi. Con gli occhi pieni di lacrime, si alzò dalla sedia traballando. Il pubblico gridava e batteva le mani. Io ho suonato una volta sola davanti a 40mila persone, non vi so descrivere come ci si sente. Il pubblico ti copre con un’onda di vento che bolle, un’energia spaventosa, e quando suoni sembra che il mare si stia ritirando e tu sia solo sulla cima del mondo, è un’esperienza mistica indescrivibile. Si rimise a sedere e suonò altre sei canzoni nel delirio. La mattina dopo scrisse la canzone “Only a dream in Rio”: “I was there that very day and my heart came back alive”.

Tornò in clinica, si disintossicò di nuovo, trovò il coraggio per iniziare anche a fare tour di musica jazz. Oggi è ancora lì, i suoi dischi si vendono ancora, lui ha perso i capelli, ma secondo me è ancora un bel ragazzo di 70 anni, e lo ascolto sempre con piacere e con malinconia. Va bene: ha avuto fortuna, ma è bravo, non perché Dio gli ha regalato un talento (non solo), ma perché lui ama la musica, ama studiarla, suonarla per ore, ogni giorno, come un’atleta che si allena senza fermarsi mai. Ha avuto periodi di grande debolezza, ma ne è uscito senza fare sconquassi, da solo. Carly Simon disse: “Il suo peggior difetto? È tenace e pignolo, calmo da farti impazzire. La sua migliore qualità? È tenace e pignolo, e resta sempre calmo”. Amen.

 

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CAT: Musica

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