La musica bisestile. Giorno 340. Sade

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21 Febbraio 2019

Una donna bellissima, al contempo un’anarchica che vive nelle case occupate e cantante della band Sade, che è il massimo del sound sofisticato inglese degli anni 80…

DIAMOND LIFE

 

Adebisi Adu era un impetuoso assistente di economia all’Università di Londra che, nel 1955, incontra una giovane infermiera, Anne Hayes, e se ne innamora. Quando si sposano, lui ottiene una cattedra all’Università di Ibadan e la sua famiglia si trasferisce in Nigeria, dove la vita, ovviamente, è molto diversa da quella inglese, anche se Adebisi è un figlio dell’aristocrazia Yoruba, anche perché non vivono nella capitale, ma all’estrema periferia occidentale dello Stato, dove le tensioni razziali sono distintamente percepibili e rendono la quotidianità difficile. Anne resiste otto anni in Nigeria, poi prende per mano i suoi due bambini, Banji ed Helen, e scappa in Inghilterra, tornando a vivere dalla madre, nell’Essex, ed a lavorare come infermiera.

“Diamond life”, 1984

Helen cresce comunque con la consapevolezza delle sue origini aristocratiche e studia, fin da ragazzina, per lavorare nell’alta sartoria. A 18 anni, anche a causa della propria bellezza, diventa modella a Londra, ed inizia l’apprendistato come fashion designer. Già allora suonava piano e chitarra, e cantava in una band di figli dell’aristocrazia inglese, i Pride, che suonavano latin funk, dove aveva fatto amicizia con il sassofonista Stuart Matthewman, che era coautore della maggior parte dei brani insieme ad Helen. Insoddisfatti della qualità degli altri musicisti della band, Helen e Stuart si mettono alla ricerca di colleghi più bravi, ma soprattutto ideologicamente compatibili. Già, perché la Principessa Nera è un’anarchica convinta e, insieme al compagno di allora, fa parte di un gruppo anarco-insurrezionalista (neologismo barbaro e schifoso per definire gli anarchici che rifiutano la vita impostata sui consumi) che vive in case occupate.

Ma la vita costringe a cambiare. Con i nuovi musicisti formano una band chiamata Sade, e provano (per l’appunto) in una casa occupata, dove hanno spettatori ad ogni prova. Dopo un anno la band suona il primo concerto pubblico, all’Heaven, un nightclub del centro. Quando aprono le porte, più di mille persone si prendono a spinte per poter entrare, il concerto inizia con un’ora di ritardo perché non sanno dove far entrare la gente, molti restano fuori. Dopodiché, ogni concerto diventa più imponente. Arriva subito il contratto discografico ed il primo disco, questo “Diamond life”, che vende milioni di copie in tutto il mondo, catapultando Helen in una dimensione completamente nuova. Il secondo disco va ancora meglio, e la pressione su Helen aumenta, anche perché il compagno, accusandola di essersi venduta, la lascia, e lei, che non vuole fare la vita da ricca, va a vivere nei Caraibi.

Prima sposa il regista Carlos Pliego e poche settimane dopo, quando vede che costui vuole “educarla” al benessere, lei lo pianta e va a vivere in Giamaica con un musicista conosciuto per strada. Ma il musicista spiantato ha successo e diventa un produttore più che benestante di musica reggae. Lei lo pianta e torna in Inghilterra, e per anni vive da sola, impegnata a far ripartire la carriera da cantante, congelata per un decennio – e va a vivere con la mamma e la nonna. Una decina d’anni fa ha conosciuto un ufficiale dei marines, e pare che funzioni, tant’è che la sua carriera, per la terza volta, è ricominciata, di nuovo con la stessa band, gli Sade.

Da come ne parlo si capisce che io trovi questa donna fenomenale, perché dimostra una cosa in cui ho sempre creduto: nel mondo opulento dell’Occidente, vivere da poveri è una prova di snobismo che merita rispetto ed ammirazione. Non vivere in miseria, ma limitandosi ad avere ciò di cui si ha veramente bisogno: viveri e medicine, e quanto basta per non morire di freddo o di vergogna. Per il resto, gli unici denari ben spesi sono quelli per battersi per i propri sogni, le proprie ambizioni – perché la musica degli Sade è in assoluta contro-tendenza con ciò che, negli ultimi 40 anni, è ciò che si è venduto più facilmente. Helen è più vecchia di me di soli otto mesi, ma è ancora bella da tagliare il cuore. La nonna non c’è più, ma con Helen e la mamma vive il figlio di Helen, che è ciò che viene definito un transgender che, al contrario della mamma, è un blogger affermato e quello che i Kinks chiamavano un “dedicated follower of fashion”. Ma ha solo 22 anni, credo sia difficile per lui liberarsi di una mamma così importante…

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CAT: Musica

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