Quelle voci ineffabili, Madri di tutti noi – Sona Jobarteh

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20 Agosto 2022

Sona Jobarteh: La kora che guarisce il mal d’Africa

Alcuni momenti apparentemente spiacevoli dell’infanzia, una volta adulti, possono essere rivisitati e rielaborati – è quello che probabilmente è successo alla piccola Sona: nelle noiose serate in famiglia la saggia nonna le chiede di sedersi con gli anziani e ascoltare. La musica inizia, le donne cantano, i bambini cinguettano tutto intorno, e lei vorrebbe stare con loro. Ma molto presto si rende conto dell’importanza degli antenati e, oggi, pensa alla nonna con tenerezza e gratitudine. Oggi, alla soglia dei 40 anni, Sona è alla testa di una generazione di musicisti – ed ha preso il posto che fu del padre, del nonno, e di chissà quante generazioni precedenti di suonatori di kora[1].

È la nipote del grande maestro griot Amadu Bansang Jobarteh[2], considerato uno dei più grandi di sempre[3], migrato dal Mali al Gambia. Ma è anche cugina di un personaggio ancora più popolare[4], Toumani Diabate[5], l’uomo che reso la kora famosa nel mondo, vincitore di un Grammy negli Stati Uniti[6]. Fin da piccola, dall’età di tre anni ha scelto questo strumento grazie all’aiuto di suo fratello, Tunde Jegede[7]. Lo ha scelto perché voleva diventare una griot, un menestrello che gira il paese raccontando la storia del proprio popolo.

La kora è una grande zucca tagliata a metà, pelle di mucca, un collo di legno duro e 21 corde a metà strada tra arpa e liuto. Il musicista pizzica le corde con il pollice e l’indice di entrambe le mani, producendo una musica chiara e melodiosa[8]. È uno degli strumenti principali dei Mandinka[9] dell’Africa occidentale, ed appartiene esclusivamente ai clan griot, le famiglie in cui il ruolo di menestrello viene ereditato di generazione in generazione: solo chi nasce in uno di questi clan ha il diritto di dedicarsi allo strumento a livello professionale. Sona è diventata la prima donna griot di successo internazionale – rappresentando una storia culturale lunga oltre sette secoli[10]. Il mondo è cambiato: la kora, appannaggio degli uomini per centinaia di anni, grazie a lei la suonano anche le donne.

All’età di 28 anni Jobarteh, con a fianco il padre a sostenerla, si è sentita pronta a suonare la kora in pubblico, su un piccolo palcoscenico all’Alliance Français di Banjul[11], la capitale del Gambia[12] – un minuscolo paese a forma di serpente, in profonda mutazione, che sta riemergendo sulla scena globale dopo 22 anni di governo autoritario e criminale dell’ex presidente Yahya Jammeh[13]. Il successore, Adama Barrow[14], è stato eletto nel dicembre 2016, aprendo la strada allo sviluppo sociale, economico e culturale[15]. Il Gambia ha una cultura strettamente legata al paese che lo circonda su tutti i lati – il Senegal. Una cultura di cui i griot sono uno dei simboli immortali[16].

Hmmmm, suba saya. Nell’oscurità della morte. Gli orfani gridano. Che la malattia è la fonte della morte. Non vedi che ho sofferto nel dolore? Non ho più speranza in questo mondo. Perché la morte mi ha spezzato il cuore. Ma bisogna rassegnarsi al destino. Madre, ti prego, aiutami ad accettare questo volto. Sto parlando con te, amore mio. Ascolta quello che sto cercando di dire. Le mie parole si sono trasformate in aria. Nessuno può cambiare il destino. Conosci i dolori dell’amore. Mi hai lasciato qui nell’oscurità. Con il cuore spezzato e il desiderio di te. Solo Dio può ripagarti. Per quello che hai fatto per me in questa vita. Ti prometto una cosa. Non ti dimenticherò mai. Mia madre mi ha detto che la vita è difficile. Alcuni ridono mentre altri piangono ogni giorno. Quando hai lasciato questo mondo hai portato con te anche una parte di me. Le parole che mi hai detto. Ancora oggi penso a quelle che mi hai detto. Ti prometto. Fino alla morte non ti dimenticherò mai. Nessuno può cambiare il destino conosci i dolori dell’amore. Mi hai lasciato qui nell’oscurità. Con il cuore spezzato e il desiderio di te. Solo Dio può ripagarti. Per quello che hai fatto per me in questa vita. Ti prometto una cosa. Non ti dimenticherò mai[17]

Quando l’Europa era alla fine del Medioevo, i musicisti Griot itineranti portavano notizie e cerimonie in tutta l’Africa occidentale nell’impero del Mali[18], patria della millenaria cultura dei mandinka – una cultura con una forte enfasi sulla musica e la narrazione. I giovani imparano la loro storia della propria terra attraverso canzoni e racconti tramandati di generazione in generazione dal canto dei griots e dal suono della kora[19]. I griots sono quindi musicisti, cantastorie, poeti, storici orali, che per secoli (i più antichi di cui si ha notizia vivevano nel XIII secolo) hanno prestato servizio a corte, assumendo anche ruoli di consiglieri di famiglie reali, ma che hanno parallelamente percorso, a piedi, le distanze immense dell’antico impero del Mali, per portare la storia dei mandinka anche nel più sperduto villaggio sull’orlo del deserto[20].

Anche il famoso cantautore pop Youssou N’Dour[21] appartiene a una famiglia griot, così come la dinastia maliana dei Diabaté[22], cugini di Sona e griots da secoli[23]. Oltre ad essere intellettuali e storici, costoro svolgono anche il ruolo di mediatori nelle controversie nei villaggi, fungendo da motori dell’equilibrio e della coesione sociale. L’introduzione della scrittura e le trasformazioni socio-economiche avvenute con la colonizzazione hanno mutato radicalmente l’Africa e hanno di conseguenza cambiato anche la funzione del griot[24], ma secondo Sona “è fondamentale che il ruolo originale del griot venga ripreso. La critica deve tornare nella tradizione. Abbiamo un’intera generazione di giovani che hanno molto talento e che, purtroppo, per esprimersi devono dedicarsi all’hip-hop e all’R&B. Questo è davvero triste”[25].

Per lei non è stato facile, perché la prima donna griot: da ragazza si vergogna di essere una donna, non vuole essere vista come una “strana”, ma essere accettata al pari degli uomini. I suoi genitori erano emigrati dal Gambia a Londra[26], e Sona, che è nata lì, da bambina, invece di studiare la musica preferisce giocare a calcio[27]. Tornata in Gambia, si rende conto che la sua passione sportiva le avrebbe rovinato l’esistenza: far parte di una squadra femminile è ancora inaccettabile – lo stesso con la musica. Ma lei è testarda, e decide di seguire la tradizione di suo padre, infrangendo le regole.

Perdonatemi, madri, ma i soldi non possono comprare l’amore. È vero, perdonatemi, padri, nessuna ricchezza può comprare l’amore. Non vi tocca senza motivo. Per Dio, uno che possiede tutto. Può ancora essere solo e preoccuparsi della vita. Mentre una persona povera senza niente. Può trovare la felicità che l’amore porta. Non sapevo che l’amore era così bello. Mi hai lasciato chiedendomi nella tristezza. Non voglio l’oro, Non voglio soldi. Solo per sapere che sono io quello che ami. Amore, l’amore è come una bevanda alcolica e io ne sono dipendente. Amore, l’amore è una malattia per la quale non c’è cura. Amore, l’amore è come una bevanda alcolica e io ne sono dipendente. Amore, l’amore è una malattia per cui c’è nessuna cura mai. Oh amore mio, prendi la mia mano. Non lasciarmi, per favore resta con me. Non vedi che sono preoccupato e soffro? Sto soffrendo, soffrendo, ti prego, per favore. Parlami, parlami e rassicurami. Non ascoltare quello che la gente dice di me. Sorridimi, sorridimi e portami via le mie preoccupazioni. Sai, sono solo innamorato. Hai illuminato la mia vita. Ora, il mio cuore è pieno di gioia. Il mondo dovrebbe rendersi conto che l’amore è più potente di ogni altra cosa. E una volta che lo assaggerai cambierà la tua vita per sempre. L’amore è come una bevanda alcolica e io ne sono dipendente. L’amore è una malattia per la quale non c’è cura. Sto male, sto male a causa dell’amore, sto male, sto male a causa dell’amore![28]

Una volta scelta la strada, la segue con ostinazione: frequenta il Royal College of Music[29], dove studia violoncello, pianoforte e clavicembalo[30], poi studia musica classica alla Purcell School for Young Musicians[31], e termina il suo percorso alla Soas University di Londra[32]. Molti insegnanti della Soas, infatti, appartengono alla sua famiglia, e ne scoprono il grande talento[33]. Così sceglie di seguire gli insegnamenti del padre, Sanjally Jobarteh[34], che adesso vive in Norvegia[35], e dai suoi zii. Inizia a suonare nella band “ACM Ensemble”[36] di suo fratello maggiore Tunde Jegede[37]: musica mainstream, R&B, reggae, hip-hop. Gira il mondo per anni, avendo l’opportunità di lavorare al fianco di artisti di fama internazionale come Oumou Sangaré[38], Toumani Diabaté[39] e la BBC Symphony Orchestra[40].

Nel profondo del cuore avverte che è un genere che non le appartiene: vuole essere una griot, non una popstar qualunque. Ama tutti gli strumenti ma, come spiega lei stessa, non tutti le “parlano” allo stesso modo. A 17 anni sceglie per sempre la kora, convinta dell’importanza della musica mande[41] come mezzo per tramandare le tradizioni dei suoi antenati. Inventa un nuovo strumento chiamato Nkoni, un incrocio tra Kora e Donso Ngoni, un nuovo mezzo da utilizzare in molte composizioni per catturare un suono assolutamente unico[42].

Naturalmente, in Africa è considerata un’icona[43]. Anticonformista dalla nascita, se ne frega dei ruoli tradizionali di genere – ed al centro del suo successo c’è una dedizione unica all’attivismo umanitario, alla riproposizione di un nuovo sviluppo sociale e di una riforma educativa che sia non occidentale, non figlia del colonialismo, ma puramente africana[44]. Per questo motivo, in tutta l’Africa occidentale, è considerata una rivoluzionaria, e le sue dichiarazioni hanno più peso di quelle di molti potenti uomini politici. Sente fortemente che i valori dei giovani abbastanza fortunati da frequentare una scuola, plasmeranno un sistema in cui la cultura, la storia, le tradizioni e i loro valori intrinseci africani sono inesistenti o relegati ai margini delle attività scolastiche. Afferma che il progresso nel continente africano dipende dal fatto che i suoi figli imparino prima a conoscere il proprio paese.

Ma l’istruzione in Gambia non è a carico dello Stato. Le famiglie degli studenti devono provvedere a pagare le tasse scolastiche, per poter garantire l’educazione dei propri figli. Con l’avanzare del percorso scolastico, a causa delle spese, le classi si svuotano, soprattutto di ragazze: ancora oggi, le figlie sono destinate alla vita domestica. Agli studenti viene imposto l’uso esclusivo dell’inglese, pena richiami o punizioni. Il Mandinka, la lingua mande dell’Africa occidentale non fa parte dell’insegnamento scolastico[45].

Sona, in abiti tradizionali, con la sua kora[46]

Sona è convinta: “La cultura è molto importante anche per aprire strade al commercio” e, lentamente, lascia diminuire l’elevata disoccupazione che, soprattutto tra i giovani, determina sia la migrazione interna che quella all’estero. La griot vuole promuovere l’imprenditorialità e creare posti di lavoro di qualità, per rafforzare e stabilizzare il Gambia. Poiché la musica, la cultura e le arti attraversano facilmente i confini[47]. I suoi sforzi, nel 2015, vengono ripagati con la fondazione della Gambia Academy[48], dedicata a suo nonno: la prima scuola in Gambia a offrire un curriculum accademico tradizionale di alto livello, portando la cultura, le tradizioni e la storia del suo popolo al centro dell’istruzione degli studenti.

Nel 2017 acquista 40 acri di terreno a Kartong[49] per costruire non solo la scuola, ma anche un centro culturale e aule per 140 studenti[50]. Il lavoro di Sona ha attirato l’attenzione del presidente della Germania, venuto a visitare l’accademia, per comprendere più a fondo il senso di questa scuola. L’African Festival in Germania è ora uno dei suoi sponsor principali[51]. Una cosa che ha insegnato a Sona Jobarteh che la partecipazione ad eventi di alto profilo in tutto il mondo, inclusi i summit delle Nazioni Unite e dell’UNICEF, sia un contributo decisivo al sogno dell’emancipazione di un Gambia moderno e contestualmente legato alle tradizioni[52].

La portata del suo successo internazionale è evidenziata da oltre 10 milioni di visualizzazioni su YouTube e su altre piattaforme digitali[53]. La sua reputazione internazionale decolla dopo la composizione della colonna sonora di “Motherland”, un bellissimo docu-film sull’Africa uscito nel 2010[54], cui seguono le colonne sonore dei film “Roots” e “Mandela”[55]. Il secondo lavoro discografico del 2011, Fasiya[56], la consacra come una delle musiciste africane più originali e interessanti della nuova generazione. Il terzo album, Gambia, dedicato alla sua amatissima terra di origine, prosegue l’evoluzione del suo stile: una miscela di musica tradizionale, jazz, blues e afropop[57].

La sua musica, a differenza di quella dei suoi contemporanei, invece di costringere ritmi e melodie africane nelle strutture del pop occidentale, amplia le strutture africane tradizionali e le espande, creando un jazz unico e tipicamente africano[58]. Rielabora le canzoni tradizionali e le trasforma in nuove composizioni, ispirandosi nello stile al cantautore maliano Habib Koitè[59].

Costruito in pace e stabilità, ospitata dallo sviluppo e dal progresso, l’umanità e la felicità è su tutti i volti, il nostro straordinario Paese, il Gambia. Ovunque voi siate non dimenticate mai la vostra patria Gambia. Perché se dimenticate le vostre radici, volterai le spalle a ciò che sei. Siamo orgogliosi… Siamo orgogliosi del nostro Paese. Siamo orgogliosi… Uniamoci e uniamoci. Siamo orgogliosi… Questo è ciò che porterà al progresso. Popolo del Gambia; questa è la terra bella. Popolo del Gambia; questa è la terra pacifica. Popolo del Gambia; questa è la terra del nostro popolo. Popolo del Gambia: non c’è nulla che possa essere paragonato a questa terra. La gente onora questo Paese perché è benedetto. Non dobbiamo abbandonare il nostro bel Paese. Figli e figlie di questa terra, veniamo tutti insieme. Sarò davvero sempre orgoglioso di essere un gambiano. Ovunque viaggerò, racconterò le meraviglie di questo Paese. Non c’è nessun altro posto che possa essere paragonato al Gambia[60]

Sona con gli studenti della Gambia Academy, da lei fondata[61]

Sona dice che “Imparare a suonare la kora non è solo una questione tecnica. Non si può separare la tecnica dal simbolismo della tradizione orale, della storia raccontata e, quindi, dei significati del pezzo che stai provando”. Lei canta con una voce piena di striature blues, nella sua lingua d’origine – le sue melodie sanno di sabbia e deserto, di vento e di sole, di fierezza e di ricordi lontani e rappresentano un punto di riferimento per la world music[62]. Quando la ascolti per la prima volta, socchiudendo gli occhi, ti senti curiosamente a casa. In un posto che ha bisogno di persone come lei, perché nella generale ed irreversibile degenerazione della società e della cultura occidentale, l’Africa è rimasta la nostra grande speranza per un’umanità che abbia ancora la capacità di cambiare senza rinnegare sé stessa. E lo fa con un sorriso di una giovane donna talentuosa, consapevole, intelligente ed ambiziosissima.

[1]  https://www.kulturarena.de/programm/sona-jobarteh.html
[2] https://worldmusiccentral.org/2018/06/13/artist-profiles-amadu-bansang-jobarteh/
[3] https://www.friulionline.com/cultura-spettacoli/sona-jobarteh-dal-gambia-a-gorizia-canta-e-suona-la-kora/
[4]   https://www.cultura.trentino.it/Appuntamenti/Sona-Jobarteh
[5] https://musique.rfi.fr/artiste/musiques-monde/toumani-diabate
[6] https://www.theguardian.com/music/2021/apr/07/ballake-sissoko-picking-up-the-pieces-after-us-customs-broke-his-kora
[7]  https://www.200worldalbums.com/post/the-gambia-uk-fasiya-sona-jobarteh
[8] https://www.info.gov.hk/gia/general/201711/02/P2017110200390.htm
[9] https://www.history.com/news/who-are-the-mandinka
[10] http://dialna.fr/musique-sona-jobarteh-gambia/
[11] https://afbanjul.org/
[12] https://www.theguardian.com/music/2022/jul/27/kora-player-sona-jobarteh-i-didnt-want-to-be-told-you-are-good-for-a-woman
[13] https://www.agenzianova.com/news/gambia-governo-pronto-a-perseguire-lex-presidente-jammeh-per-i-suoi-crimini/
[14] https://www.africarivista.it/gambia-rieletto-adama-barrow-uomo-di-luci-e-ombre/194972/
[15] https://ec.europa.eu/trustfundforafrica/all-news-and-stories/reawakening-gambian-culture-through-trade-and-vice-versa_en
[16] https://www.200worldalbums.com/post/the-gambia-uk-fasiya-sona-jobarteh
[17] hmmmm, sooba saya

f+gantɔw lu kasikan

ko bana ye saya fa ye!

alu ma yee ne dun sɛɛ la ne dun tɔrɔ la?

dunuya kɔnɔ diya ban na

bali saya ye n’dusu kasi

fɔ jɔn ye sabali

aaah n’na ye la, i ka n’sɔɔn limanya

ɲee le ma, kanu

i tolo malɔ ɲe k+ma la i fɛ

n’ka k+ma kan kɛla fɔnɲɔn ye

mi ye dankan ye i seko tɛ a ra

i le ma ye ko diyɛya ye gɛlɛma

i ta lén min ka ne to dibi oh

dusukasi ni ɲanafin ooho

i ye min kɛ ɲe dunuya tigɛ rɔ, allah dɔrɔn bi i la sara la

n’bena layiri duguni ta ye, fɔ ka n’sa, n’tena se ka ɲina i kɔ

n’naa le ka fɔ, jamana sigi dun gɛlɛma

dɔ lu yɛlɛ la

dɔ lu ye kasi la lòn lòn

i ta la dugmina ma su, i ta la ne n’fandɔ fana ye

i ye k+ma kan mi fɔ, halisa m’be miri o lòn la sini

ne kɔni m’be kali i ye bi, fɔ ka n’sa, n’te ɲinɛ i kɔ

mi ye dankan ye i seko tɛ a ra

i le ma ye ko diyɛya ye gɛlɛma

i ta lén min ka ne to dibi oh

dusukasi ni ɲanafin ooho

i ye min kɛ ɲe dunuya tigɛ rɔ, allah dɔrɔn bi i la sara la

n’bena layiri duguni ta ye, fɔ ka n’sa, n’tena se ka ɲina i kɔ

ooo saya, m’maa saya
[18] https://thepracticeofpractice.com/2014/03/05/sona-jobarteh-multi-instrumental-musician/
[19] https://essnature.com/it/cinque-cose-da-sapere-sul-mandinka/
[20] https://www.info.gov.hk/gia/general/201711/02/P2017110200390.htm
[21] https://www.rockol.it/artista/youssou-n-dour
[22] https://www.cairn.info/revue-africultures-2004-4-page-66.htm
[23]  https://www.200worldalbums.com/post/the-gambia-uk-fasiya-sona-jobarteh
[24] https://www.rsi.ch/rete-due/programmi/cultura/laser/Cosa-significa-essere-griot-oggi-301638.html?f=podcast-shows
[25] https://www.theguardian.com/music/2022/jul/27/kora-player-sona-jobarteh-i-didnt-want-to-be-told-you-are-good-for-a-woman
[26] https://beyondthesinglestory.wordpress.com/2018/11/19/sona-jobarteh/
[27] https://www.theguardian.com/music/2022/jul/27/kora-player-sona-jobarteh-i-didnt-want-to-be-told-you-are-good-for-a-woman
[28] Aw y’afama nalu, wari tè kanu sanna

Wuya tè aw y’afama n’falu, nafolo tè kanu sanna

A se mòosi ma guansan

Walay fen bèe bè dòfè,

Nk’o siini miirijan de la,

Ali fosi tè mòo min fè ,

Jarabi di na o dusu sumaya

Ne tun ma lòn ko diyanye duman tan

I k’an to kini kini le la

N’tè sanu kò, n’tè wari dun kò

Ka lòn ten ko ne kelen dòrònle duman i ye.

Jarabi, jarabi ye dòlò le di dunya, ne tè se k’a to yen

Jarabi, jarabi ye bana le di dunya, fura tè bana min na

Jarabi, jarabi ye dòlò le di dunya, ne tè se k’a to yen

Jarabi, jarabi ye bana le di dunya, fura tè bana min na abada.

A n’diya, n’bolo mina sa

Kana taa, to n’dafè sa

io ma n’ye hami ni miiri la wa?

Woyiyo, woyiyo n’b’i dari

Kuma n’fè, kuma n’fè, ka miiri bò n’na

Kana n’mina mòo kan ma

Yèlè n’fè, yèlè n’fè, ka hami bò n’na

I ma lòn i diyanye bana le ye n’na.

I kèlen yeelen di ne ma

Sisan ne kòni sèwara

Fo k’a ye ko diyanye min ye

A fanka ka bon ni fèn bèe ye

N’i y’a nènè dòròn sinya kelen

A b’i la dinya latè yèlèma.

Jarabi, jarabi ye dòlò le di dunya, ne tè se k’a to yen

Jarabi, jarabi ye banna le di dunya, fura tè banna min na

Jarabi, jarabi ye dòlò le di dunya, ne tè se k’a to yen

Jarabi, jarabi ye banna le di dunya, fura tè banna min na abada.

Woyiyo woyiyo jarabi, woyiyo woyiyo jarabi
[29] https://www.rcm.ac.uk/
[30]  https://www.centrosantachiara.it/shows/spettacoli/sona-jobarteh-itinerarifolk
[31] https://www.purcell-school.org/
[32] https://www.soas.ac.uk/
[33] https://theguardian.com/music/2022/jul/27/kora-player-sona-jobarteh-i-didnt-want-to-be-told-you-are-good-for-a-woman
[34] https://www.afrisson.com/sanjally-jobarteh-19145/
[35] https://www.musicinafrica.net/directory/amadou-bansang-jobarteh-school-music
[36] http://www.acmensemble.com/
[37] http://www.tundejegede.org/biography/
[38] https://oumousangareofficial.com/en/home/
[39] https://www.womex.com/virtual/world_circuit/toumani_diabate
[40] https://www.laphil.com/musicdb/artists/6610/sona-jobarteh
[41] https://afropop.org/articles/sona-jobartehs-singular-path-through-mande-tradition
[42] https://archive.org/details/podcast_afrobeatradio_sona-jobarteh-conversation_1000424637475
[43] https://controtempo.org/evento/sona-jobarteh-gambia/
[44] https://events.wfu.edu/event/an_evening_with_sona_jobarteh#.Yv8V_nZBzIU
[45] https://www.studocu.com/it/document/universita-degli-studi-di-palermo/lingua-e-traduzione-francese/sistema-scolastico-del-gambia/28019936
[46] https://www.200worldalbums.com/post/the-gambia-uk-fasiya-sona-jobarteh
[47] https://ec.europa.eu/trustfundforafrica/all-news-and-stories/reawakening-gambian-culture-through-trade-and-vice-versa_en
[48] https://thegambiaacademy.org/
[49] https://idmmei.org/record.php?id=3851
[50] https://www.esptakamine.com/articles/2014291-sona-jobarteh-and-the-gambia-academy
[51] https://beyondthesinglestory.wordpress.com/2018/11/19/sona-jobarteh/
[52] https://www.kingsplace.co.uk/whats-on/contemporary/sona-jobarteh-3/
[53] https://www.livearts.eu/musica/sona-jobarteh/
[54]  https://eventi.comune.re.it/eventi/evento/festival-mundus-sona-jobarteh/
[55]  https://www.friulionline.com/cultura-spettacoli/sona-jobarteh-dal-gambia-a-gorizia-canta-e-suona-la-kor
[56] https://sonajobarteh.com/fasiya
[57] https://eventi.comune.re.it/eventi/evento/festival-mundus-sona-jobarteh/
[58]  https://www.200worldalbums.com/post/the-gambia-uk-fasiya-sona-jobarteh
[59] https://afropop.org/articles/sona-jobartehs-singular-path-through-mande-tradition
[60] Kairaya loo

Tengkungoyabeng

yiriwaningnyatotaa le yajiyaa

Hadamaya

Sewo ye nyaadaalubeng

n’nabankukendemaalem Gambia

Ibedawoda

Ikana song mummey

kanyineyfaasuwo la Gambia

Tonya

I’nyinatai’bonsungwo la

I’nyinatai’fangwo le la

Nsinganyaa

N’tenganyaata N’nabanko le la

N’singanyaa, N’singanyaa

N’singanyaa

Al nganaakafunyooma Nganyomuta

N’singanyaa

Wolemunyatotaa Ningnafasoto

Gambiankolu le

Nyinembankunyimati

Gambiankolu le

Nyingbankukaira ma

Gambiankolu le

Nyinemmoolabankooti

Gambiankolu le

Nyinenyongomangsiyaa

A nemata

Woleyasaabu

Mooluyabunyaa

Abarakata

Woleyatinna

Moolumangnyangna,

Nyingbankunyimaafaylaa

Aaaaaaaaaaaaa

Bankodingolu

Ali ngana Kafunyooma

Tonyaa

N’mangnimisa

Nyingbankudingyaala mummey

Ningtata

Duniyaakono

Nyingbankoo la diya mbafola

Gambia nyongte

Gambiankolu le

Nyinembankunyimati

Gambiankolu le

Nyingbankukaira ma

Gambiankolu le

Nyinemmoolabankooti

Gambiankolu le

Nyinenyongomangsiyaa

Gambia le ma

Gambia le ma

M’bekuuma la

Gambia le ma

Gambia le ma

M’bekuuma la

Gambia le ma…

Kairasuu,

Alaafo Gambia

Nemasuu,

Oohhhoo Gambia

Hadamayaasuu,

Alaafo Gambia

Baadingyaasuu,

Oohhhoo Gambia…
[61] https://sonajobarteh.com/the-gambia-academy
[62] https://www.friulionline.com/cultura-spettacoli/sona-jobarteh-dal-gambia-a-gorizia-canta-e-suona-la-kora/

TAG: Africa, Gambia, kora, SonaJobarteh, tradizioni
CAT: Musica

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