Virginia Raggi vince il primo braccio di ferro: la Lombardi lascia il direttorio
Sul suo profilo Facebook parla di “polemiche che interessano solo ai giornalisti”. Eppure lo strappo c’è stato, al di là delle dichiarazioni di facciata di […]
Senza punti interrogativi. I miei pronostici del primo turno si sono rivelati abbastanza corretti così, per non sfidare di nuovo la sorte, mi limiterò ad individuare quali potrebbero essere le maggiori sorprese in questi ballottaggi odierni. Resta implicito che gli attuali favoriti sono quelli la cui sconfitta susciterebbe maggiori clamori.
Napoli. Sarebbe questa la sorpresa maggiore alla quale potremmo andare incontro. Non vincesse De Magistris, si parlerà di un incomprensibile voltafaccia da parte dei napoletani, che l’hanno nettamente preferito 15 giorni fa, contro tutto e contro tutti. Il suo vantaggio su Lettieri (centro-destra) era al primo turno di quasi venti punti percentuali e, visto che sono stati eliminati sia Pd che i 5 stelle, è quasi impossibile che i loro elettorati tornino alle urne per votare contro De Magistris. La ridotta affluenza odierna (il dato delle 12) conferma il loro disinteresse.
Bologna. Anche questa potrebbe risultare una decisa sorpresa, se perdesse il candidato Pd. Pure qui Merola, sindaco uscente, ha un vantaggio di quasi venti punti, pur non andando benissimo al primo turno, su Borgonzoni (centro-destra). Resta escluso il M5s, i cui elettori potrebbero tornare al voto con l’obiettivo di sconfiggere la roccaforte rossa emiliana (già peraltro perdente qualche anno fa con Guazzaloca), ma il serbatoio di riserva non pare molto pieno, e Merola può contare sull’appoggio di una lista civica che sta tendenzialmente dalla sua parte.
Roma. Quasi impossibile una sconfitta della Raggi, nella città eterna, data l’esclusione dal secondo turno di tutte le anime del centro-destra che, se tornano a votare, quasi certamente non sceglierebbero di fare un favore al Pd, sebbene Giachetti stia simpatico a molti. Con molte probabilità, i 5 stelle si apprestano dunque a governare, si presume con grande difficoltà (come accadrebbe peraltro a chiunque) un comune così dissestato che ci vorranno molti anni per rimetterlo in sesto. Una grande occasione per loro, in ogni modo, per dimostrare le proprie capacità di governo, in vista delle competizioni nazionali.
Trieste. Se ne parla poco, ma questa è una situazione abbastanza inedita. Molti hanno avanzato l’idea che una sinistra unita potesse vincere facilmente in città ben governate dai sindaci uscenti, ma Cosolini (candidato “unitario”, come il vincente Zedda a Cagliari) al contrario ha perso nettamente al primo turno, e deve recuperare oltre 10 punti da Dipiazza (centro-destra). Restano esclusi anche qui, come a Bologna, i 5 stelle, che sicuramente non favoriranno il recupero delle sinistre.
Torino. Fassino è avanti di quasi dieci punti su Appendino (M5s), ma restano ai margini della competizione finale tutti gli elettori di centro-destra. Se il candidato Pd perdesse al ballottaggio la sorpresa non sarebbe poi così grande: si ripropone qui lo schema di Parma di qualche anno fa, dove Pizzarotti (al 20% al primo turno) vinse nettamente contro il candidato Pd (al 40% al primo turno), grazie al ritorno al voto di tutti gli elettori di centro-destra che scelsero in massa i 5 stelle. Non è impossibile che questo accada anche quest’anno nel capoluogo piemontese, soprattutto per i favori che gode la stessa Appendino. Ma certo questa sarebbe la più cocente sconfitta per il Pd locale e, ovviamente, nazionale.
Milano. Come ho più volte ribadito, nella (cosiddetta) capitale morale si andrà ai calci di rigore: i due candidati (Parisi e Sala) sono pressochè alla pari, come già al primo turno. Saranno quindi gli esclusi al ballottaggio (M5s e sinistra) a decidere lo scontro, con la loro possibile partecipazione. La sinistra voterebbe per la maggior parte Sala, mentre i pentastellati sono più inclini al voto per Parisi, in funzione “anti-Renzi”. Se dovessi ipotizzare chi vincerà, con la famosa pistola alla tempia, direi Sala, per una certa paura dell’elettorato più moderato di trovarsi Salvini in comune. Ma, ovviamente, sono solo sensazioni.
Aspettiamo, come sempre, i risultati ufficiali, dato che delle proiezioni non escono ormai che numeri a caso. Verso le 2 di notte sapremo dunque tutto.
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