Cosa pensa – e perché ha vinto – la Meloni

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3 Ottobre 2022

Dopo la vittoria della Meloni, e dopo tre giorni di stordimento, ho fatto una cosa che non avrei mai fatto prima: mi sono messo ad ascoltare su Audible la sua autobiografia “Io sono Giorgia”. E mi ha stupito conoscere la sua ideologia: si rifà da una parte a Tolkien, dall’altra a Roger Scruton e Remy Brague, un po’ alla saga degli spartani alle Termopili, e un po’ al pensiero degli Stoici; il suo eroe è però il Papa Giovanni Paolo II, adora il discorso di Ratisbona di Ratzinger. Ha una visione essenziale e astoricistica del mondo, benché la sua vita sia diversa da molte delle sue convinzioni, quest’ultime sono ben salde.

Ne emerge una persona che legge molto – soprattutto romanzi eroico-storici e fantasy, sa scrivere discretamente (a differenza di altri politici, non dubito che il suo libro sia farina del suo sacco), crede in quello che fa, si ritiene proveniente da una minoranza, e quindi si sente dalla parte giusta, ma credo che questo sia tipico dei missini, rivendica un europeismo delle “patrie” (vi ricordate il vecchio motto missino “ Europa- nazione- socializzazione!”?), non chiama l’Italia “Paese”, ma “Nazione”, è antiabortista, crede negli angeli custodi (sic), ama lo sport e la sua libertà e privacy famigliare. Mi fa simpatia e anche tenerezza; incarna, in fondo, un’istanza di riscatto sociale ed esistenziale;  capisco perché molti vi si riconoscano.

Dopo di che, ha una visione del tutto fantastica e “immaginaria” della sinistra , sul modello del “mondo del male”, del “nulla che avanza” de La storia infinita (non a caso il suo festival si chiama come il ragazzo Atreiu), la sinistra è il cielo dello sradicamento, di contro alla “terra” del principio di realtà, è l’utopia irrealistica di contro al sano realismo dell’eroicità dell’individuo. Per lei, la “ sinistra “ vuol “sradicare”, cancellare le identità, togliere i ponti e le barriere, mentre lei ama “le radici che non gelano”, il coraggio del combattere per le idee, il valore della persona di contro alla libertà disarticolata dell’individuo… Mi sembra – da un certo punto di vista –  una giovane lettrice di Heidegger…

La cosa che mi ha colpito è che considera come suo manifesto di destra la poesia dell’ultimo Pasolini, Saluto e augurio, recentemente rilanciata da Giovanni Lindo Ferretti: “Combatti, Conserva, Prega”.

È una persona seria, disposta a studiare, di destra (by the way: non è razzista né antisemita). Lo dichiara e rivendica. La gente la ama e la amerà, perché vi si riconosce. Questo non ha capito chi non l’ha votata. Tra i quali io stesso.

La sinistra dovrà fare un bagno di umiltà e di identità (adornianamente dialettica) se vorrà riprendersi, non prima di qualche anno di sana opposizione. Io Giorgia la rispetto come persona, ma, per l’essenziale, la penso in maniera totalmente differente da lei. Tolkien mi annoia terribilmente… E poi, la “destra divina” , te prego no, Giorgé!

TAG: Meloni, partito democratico, Pd
CAT: Partiti e politici

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