Dalla parte dell’elettore che vuole capire cosa succederà ai partiti

21 Marzo 2015

Parole, parole, soltanto parole (spesso vuote) nei talk-show, nei tg, nei dibattiti. Cosa ha detto il segretario del partito X, cosa gli ha risposto il leader del partito Y, cosa ha twittato il presidente del partito Z, in merito ad una delle tante proposte di legge, o ad un qualsiasi decreto-legge dell’esecutivo. Cronache di litigi, di insulti, di distinguo, di repliche e contro-repliche degli esponenti politici. Mai che qualche giornalista, qualche esperto del campo (fatta eccezione del buon Paolo Pagliaro) ci spieghi i contenuti di quelle leggi, né tantomeno le implicazioni che potranno avere per la vita del paese, per il futuro del cittadino-elettore. La riforma elettorale si riduce allora ad un botta-e-risposta tra gli esponenti della minoranza e della maggioranza Pd; il problema delle preferenze ad uno scontro a favore o contro la dittatura dei partiti; l’abolizione del Senato elettivo ad un pretestuoso dibattito sulla deriva autoritaria del paese.

L’informazione pare essersi ridotta ad un microfono aperto, disponibile a tutte le esternazioni di qualsiasi politico, di maggioranza e di opposizione, con i conseguenti litigi in diretta. E la nostra reazione qual è? Prendiamo posizione per una parte politica o per l’altra, sulla fiducia, a seconda dei nostri orientamenti, oppure ci annoiamo, cambiamo canale, cambiamo giornale. Facciamo qualsiasi altra cosa, piuttosto che venir subissati dalle urla e gli strepiti dei contendenti. Ma continuiamo a non capire, ad ignorare se quella legge sarà davvero esiziale per la nostra democrazia, oppure potrebbe esserci utile, nel futuro, per migliorare lo stato delle cose.

Per questo motivo ci è venuto in mente di aprire uno spazio su “Gli Stati Generali” in cui provare ad andare oltre i litigi e gli insulti, cercando di capire insieme cosa ci sta dietro, quali sono i motivi della contesa. Cosa deve temere il cittadino-elettore e di cosa invece può ritenersi soddisfatto, o quanto meno più ottimista per il proprio futuro. Sarà un appuntamento settimanale, dove prenderò in considerazione gli eventi più importanti e significativi degli ultimi 7 giorni, cercando di individuarne la valenza e le implicazioni, la loro rilevanza o al contrario la loro sostanziale futilità, se non per le contrapposizioni interne del mondo politico.

Un obiettivo non facile, una ardua dichiarazione di intenti, che può dimostrarsi però produttiva per discutere nel merito delle cose, e non soltanto della loro superficie mediatica, e che ha bisogno della collaborazione e dell’intervento dei lettori, chiamati ad approfondire i diversi temi e le loro implicazioni sulla nostra vita quotidiana. Nel primo appuntamento, settimana prossima, cercherò di fare il punto sulla situazione attuale del rapporto tra elettori e forze politiche, sui livelli di consenso che ogni partito ha nel paese e sulle tendenze nell’immediato futuro. In una parola: cosa succederà ai nostri partiti politici in questo 2015?

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CAT: Partiti e politici

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