Il portavoce di Renzi obbliga Pina Picierno a chiedere scusa alla Camusso

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29 Ottobre 2014

All’ora di pranzo l’europarlamentare Pina Picierno, giovane promessa del renzismo di ultima generazione dall’alto delle sue 224.003 preferenze, e nella rosa dei potenziali candidati a governatore in Campania della prossima primavera, passeggia da sola per le vie dei Palazzi del potere. Sola e sconsolata, rigorosamente con tacco d’ordinanza 12, riflette sulla boutade del mattino in cui dagli studi di Agorà ha lanciato un’invettiva contro la Cgil: “Potrei ricordare che la Camusso è eletta con tessere false o che la piazza, sabato scorso, è stata riempita con pullman pagati, ma non lo farò”.

Una boutade che di fatto scatena un putiferio fra Palazzo Madama e Montecitorio generando un profluvio di dichiarazioni dell’intero arco costituzionale. Ma, dicevamo sopra, la Picierno passeggia e ancora passeggia per le vie del centro della Capitale quando inaspettatamente, a Piazza San Silvestro, a pochi metri dal Nazareno (sede nazionale del Pd), incappa nel portavoce del presidente del Consiglio: “l’ingombrante” Filippo Sensi, che su twitter fa di nome “Nomfup”. Il quale, scuro in viso, scuote il capo non appena incrocia lo sguardo dell’europarlamentare. Inizia così un’accesa conversazione.

I due non si trovano, i toni si alzano, e alla fine dopo un tam tam che si protrae per qualche minuto prevale la linea del portavoce di Matteo Renzi. Alla Picierno non resta che salutare “Filo” (lo chiamano così Sensi) e correre a gambe levate al Nazareno. Giusto il tempo di vergare un comunicato in cui afferma che “non era mia intenzione lanciare accuse. Se le mie affermazioni hanno dato questa impressione, mi dispiace”. La strigliata è servita. E chissà che non sia arrivata una seconda razione, nel pomeriggio, dopo che altra benzina sul fuoco delle tensioni è arrivata nel pomeriggio, con la manifestazione della Cgil finita con tre operai feriti dalla polizia. Ovviamente Pina non c’entra nulla, ma la coincidenza – assai sfortunata – è di quelle che restano. Fino a quando sarà ora di decidere davvero il nome del candidato governatore campano? Presto per dirlo. Ma certo, da oggi, Picierno dovrà muoversi con molta attenzione. E più prudenza, magari telefondando all’onnipresente Sensi prima di parlare. Tanto, si sa, Sensi è sempre acceso.

TAG: Cgil, filippo sensi, partito democratico, pina picierno, susanna camusso
CAT: Partiti e politici

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