Primarie PD: Renzi protagonista in un clima di scarso entusiasmo

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21 Aprile 2017

Il dibattito online sulle primarie del Partito Democratico non decolla. A dimostrarlo è l’analisi delle conversazioni su Twitter relative all’appuntamento elettorale del 30 aprile. Dall’ 1 al 18 aprile sono stati raccolti e analizzati circa 60.000 tweet, un volume medio pari a 3.300 tweet al giorno, molto meno di quanto registrato in occasione di consultazioni politiche precedenti. In particolare, se facciamo un raffronto con quanto accaduto nel caso delle Primarie PD 2013 possiamo vedere come il livello di mobilitazione sia di fatto più che dimezzato, da 7.400 tweet al giorno a 3.300 tweet.

Se i livelli rimarranno questi, si può facilmente stimare un’affluenza alle urne in forte calo che si potrebbe attestare a circa 1,3 milioni di elettori, meno della metà del 2013. Occorre comunque tenere presente che ancora non ci sono stati confronti (televisivi) tra i candidati, che solitamente innescano la vera reazione del pubblico dei social e che potrebbero pertanto cambiare il clima d’opinione sul web.

Grafico 1 – Numero medio di tweet in occasione delle primarie

Che il dibattito sia di fatto circoscritto alla cerchia dei militanti/elettori più stretti del PD è testimoniato anche dall’analisi del flusso complessivo delle conversazioni. Gli eventi che generano picchi di traffico sono legati ad aspetti istituzionali della competizione: la candidatura di Orlando (23 febbraio),  il lancio della campagna di Renzi al Lingotto (12 marzo), l’ufficializzazione dei risultati dei circoli (3 aprile) e la convenzione nazionale (9 aprile).  Unico esempio in cui le questioni politiche entrano nel dibattito sulle primarie è quello relativo alla mobilitazione dei docenti assunti in Fase B GaE dalla Legge 107, molto attivi su Twitter negli ultimi mesi con #8000esiliatifaseb, che il 18 aprile si rivolgono all’ex Premier: @matteorenzi #8000esiliatifaseb #vittimedella107, ancora in attesa di essere ascoltati, si preparano per andare a votare alle primarie!

Grafico 2 – Analisi dei volumi dei tweet sulle Primarie e sul Congresso PD

Ma quali sono i rapporti di forza complessivi fra le varie candidature in campo? Nel nostro campione di dati, gli utenti unici che negli ultimi 10 giorni hanno utilizzato un hashtag ufficiale o di endorsement nei confronti di un candidato sono tutto sommato pochi (2.251). Tra questi circa il 70% ha twittato hashtag pro Renzi, il 23% pro Orlando e il 7% pro Emiliano.

Grafico 3 – Utenti unici per candidato

Questo livello di prossimità ai diversi candidati ricalca di fatto i risultati emersi dal voto nei circoli, con un rafforzamento di Renzi a danno di Orlando ed Emiliano. Si tratta inoltre di un risultato che consente a Renzi di riuscire rafforzato rispetto al dicembre 2013, quando aveva ottenuto una larga vittoria con il 68% dei consensi su Cuperlo e Civati.

La consultazione appare dunque segnata? Dall’analisi del web sembrerebbe di sì, soprattutto in virtù del fatto che un clima di scarso entusiasmo rischia di limitare la consultazione agli elettori già schierati lasciando poco spazio al voto d’opinione. In questo quadro è molto probabile assistere a una replica (in termini di espressione di preferenze) di quanto avvenuto nei circoli.

Dalle nostre analisi l’unico avversario in grado di contrastare l’ex premier e con un potenziale elettorale ampio appare essere Orlando, il quale gode di un sentiment generalmente positivo tra gli utenti, che lo descrivono come un candidato serio, competente e credibile, ma a cui manca forse l’appeal da leader in grado di mobilitare a suo favore la base elettorale del partito. In quest’ottica appare cruciale l’esito del dibattito del 26 aprile, che potrebbe rappresentare la vera occasione per mettere in difficoltà il segretario uscente.

TAG: analisi dati, politica, Primarie del Pd
CAT: Partiti e politici

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