Salvini, la “pulizia etnica” e la propaganda nazista

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15 Maggio 2017

Questa mattina un’agenzia dell’Ansa riportava tra virgolette una frase attribuita a Matteo Salvini durante una diretta di Radio Padania: “sull’immigrazione dobbiamo deciderci una volta per tutte: serve un programma di pulizia etnica“.

Solo dopo alcune ore, quando la notizia era già stata ripresa dal Corriere della Sera, è emerso l’audio originale, nel quale si sente Salvini dire:

vedremo di adottare ogni mezzo possibile per fermare questa invasione… e quando dico ogni mezzo dico ogni mezzo, ovviamente legalmente permesso o quasi, perché siamo di fronte a un tentativo evidente di pulizia etnica, di sostituzione etnica ai danni di chi vive in Italia”.

La vicenda suscita alcune considerazioni piuttosto allarmanti.

La prima è che la principale agenzia di stampa italiana ha letteralmente diffuso una bufala: ha riportato – virgolettandola – una frase che Salvini non aveva pronunciato, modificando il senso delle sue vere parole; in seguito ha cancellato il lancio sbagliato,  che però era già stato ripreso dalla stampa, diffuso e commentato in buona fede da molti, scatenando la solita bagarre. La lezione che dobbiamo trarne è che le fake news ormai si annidano persino nei lanci di agenzia: viene da chiedersi quale fonte si possa ormai considerare affidabile.

La seconda è che, al netto del fraintendimento delle sue parole, Salvini ha usato un argomento tipico della propaganda nazista: quello del complotto internazionale contro il popolo italiano. Il tentativo di pulizia etnica ai danni di chi vive in Italia allude al cosiddetto piano Kalergi (una teoria che, prendendo lo spunto dagli scritti di un diplomatico austriaco degli anni Venti del Novecento, ipotizza la volontà dei poteri forti di sostituire la popolazione europea mediante l’immigrazione di massa). Si tratta di un complottismo abbondantemente frequentato da tutta la destra italiana (e anche da qualche esponente dei Cinque Stelle), che Salvini  aveva già ripreso in passato. Evocare la sostituzione etnica è un argomento molto efficace per suscitare le ansie xenofobe: la tattica è dunque molto simile a quella con cui il nazismo istituzionalizzò l’antisemitismo – e, forse non a caso, nell’immaginario leghista il regista del diabolico piano è il finanziere George Soros, di origine ebrea.

Infine, l’evidente escalation nelle dichiarazioni di Matteo Salvini sembra essere provocata dalla necessità di non farsi “raggiungere” dai partiti rivali, Pd e M5S, che utilizzano sempre più spesso argomenti e toni di sapore “leghista”:  nell’audio incriminato, ad esempio, il Segretario della Lega polemizza con Debora Serracchiani – protagonista di una discussa esternazione sulla accettabilità relativa degli stupri che le è valsa il plauso di Forza Nuova – accusandola di ipocrisia perché si indigna di un tentato stupro compiuto di un immigrato, sebbene il suo partito sia responsabile di “riempire il Friuli e l’Italia di aspiranti stupratori“.

Sarebbe proprio il caso di interrompere la spirale di sparate xenofobe, bufale e polemiche che inquinano il dibattito pubblico italiano con toni sempre più alti e parole sempre più inaccettabili; sarebbe davvero utile che i giornalisti facessero il loro mestiere di controllo e di critica, anziché abboccare ad ogni esca acchiappa-gonzi o addirittura, come in questo caso, produrne in proprio. Ma l’unico rimedio, a questo punto, sembra spegnere lo schermo e semplicemente, serenamente, non  ascoltare più

TAG: lega, propaganda, pulizia etnica, salvini
CAT: Partiti e politici

4 Commenti

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  1. marco-baudino 7 anni fa

    Certo, non ascoltare più. Un po’ come gli struzzi che mettono la testa sotto terra, ma lasciano il deretano esposto… No, occorre essere attivi e all’erta per dare un contributo perché quanto sta succedendo sta aprendo le porte a tensioni sociali che sono evidenti. Questa ingestita situazione di ingressi continui di persone che dovrebbero trovare pace nei propri paesi non permette la corretta accoglienza a coloro che ne avrebbero diritto, come i soli rifugiati politici. Gli altri dovrebbero essere gestiti con politiche estere che la classe politica italiana (ed europea) di oggi non ha il pedigree e la “classe” di saperla individuare prima e applicare dopo. Aaa politica estera europea cercasi… E il popolo come sempre paga!
    Ma fake o non fake, stiamo informati e attivi…

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  2. silvia-bianchi 7 anni fa

    Io Marco non intendo ascoltare più i politici che gareggiano a chi la spara più grossa. Quanto all’immigrazione, cerco di tenere gli occhi aperti e ragionare: e vedo che la Libia ha iniziato a effettuare i respingimenti in mare come chiesto dall’Italia (http://www.vita.it/it/article/2017/05/16/cosi-la-libia-ha-trasformato-un-salvataggio-in-una-deportazione/143383/), più precisamente dai ministri del Pd, mentre a Milano il Pd organizza la marcia “20 maggio senza muri”; vedo che il totale degli arrivi nell’UE è calato, ma tutti gli arrivi sono concentrati nel nostro Paese perché le altre vie di ingresso sono già sbarrate (tra poco forse lo sarà anche questa). Vedo che il vero problema è il Trattato di Dublino, che ci impone di tenere qui tutti i richiedenti asilo, ma nessuno parla del tentativo di riforma che si sta facendo all’Europarlamento, tranne poche persone serie (http://www.ellyschlein.it/#video); vedo che si parla tanto di “accogliere chi ha diritto”, ma i corridoi umanitari non si fanno… vedo tante cose e non ho bisogno delle stupidaggini di Salvini, di Di Maio o della Serrracchiani

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  3. marco-baudino 7 anni fa

    Giusto Silvia, ma stiamo attivi, come lei che segue gli sviluppi normativi che spero siano seri per risolvere il problema, troppo serio a sua volta se manca una vera politica estera di prevenzione.

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  4. fabio-ares 7 anni fa

    Ricordo che la decisione di bombardare la Libia ed avviare la destabilizzazione del mediterraneo fù di un certo Obama (amico di selfie di Renzi) su suggerimento della signora Hillary Clinton indottrinata dai Francesi come dimostrato da Wikileaks. Gli analisti sapevano bene a cosa si andava incontro, mi chiedo in effetti chi benefici adesso dello scenario che si è venuto a creare? Inoltre perchè non si parla di formazione, istruzione, integrazione di queste persone che vengono traghettate nel nostro Paese? E’ giusto che vengano retribuite a tempo indeterminato senza che esercitino alcuna forma di lavoro?
    Vedo che i sostenitori dei flussi migratori parlano invece soltanto di “meticciato” che è cosa ben diversa dall’integrazione sociale. Bisogna essere stolti per credere ancora nella politica oggi, dietro ogni strategia, ogni azione, ogni fenomeno sociale si celano dinamiche complesse. Senza un serio programma di integrazione sociale a breve si scatenerà un serio conflitto sociale tra le classi disagiate, nelle periferie delle città questo fenomeno è già in atto ed il debito pubblico italiano cresce costantemente anche per sostenere economicamente questo fenomeno. Mi auguro che le vostre speranze di avere un’Italia migliore grazie a ciò che sta accadendo possa realizzarsi.

    Kyenge, cittadinanza simbolica a 200 bambini stranieri
    Il ministro dell’Integrazione promuove il provvedimento del Comune per i bimbi nati in città: “L’Italia è meticcia, accettatelo” (http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/1246528/Kyenge–cittadinanza-simbolica-a-200-bambini-stranieri.html)

    Boldrini ringrazia gli immigrati: “Il meticciato è una forma di cultura. Basta populismi” (http://www.riscattonazionale.it/2016/06/16/boldrini-ringrazia-gli-immigrati-meticciato-forma-cultura-basta-populismi/)

    Migranti, mons. Perego (Cei): l’Italia puo’ trovare un futuro nel ‘meticciato’ (http://www.imolaoggi.it/2017/05/02/migranti-mons-perego-cei-litalia-puo-trovare-un-futuro-nel-meticciato/)

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