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Partiti e politici

E se Renzi ereditasse Forza Italia da Berlusconi?

di Oscar Nicodemo
26 Gennaio 2021

Non vi è dubbio che a me piaccia scovare l’assurdo, anche quando sembra non ve ne sia traccia, oppure, semplicemente, quando appare improbabile e, in ultima analisi, quando lo si sta preparando sotto traccia e resta invisibile quasi a tutti. Pare assurdo, infatti, che Matteo Renzi, abbia inscenato il casino che ha fatto perché in procinto di ereditare niente di meno che il partito-azienda di Berlusconi. Qualcuno, in maniera facile, potrebbe obbiettare: ha già distrutto il PD, possibile che gli affidino ancora un partito?

Perché, no? Forza Italia, con Renzi, potrebbe avere una guida in grado di mettere in discussione la leadership della destra, ora indiscutibilmente nelle mani di Salvini. Non solo, ma Renzi, leader del centro destra, dopo esserlo stato del centro sinistra, potrebbe assurgere al ruolo di paladino di un potere mai così omogeneo e inclusivo da trent’anni a questa parte. Renzi, piazzato lì, dove ho appena indicato, sarebbe un jolly rassicurante per ogni sorta di potere considerato forte nella scala di comando, dall’establishment mondiale all’élite della finanza, dal mondo massonico degli affari a quello imprenditoriale. Di che meravigliarsi? In un paese dove la politica è riuscita a fare a meno di qualsiasi ideale e finanche di interpreti che sapessero parlare correttamente la lingua, tanto da trasformare la materia (non mi stancherò mai di ripeterlo) non necessariamente soggetta a ragionamento, potrebbe diventare normalissimo che un modesto narcisista, con vocazione di fare il leader, si sposti disinvoltamente da sinistra a destra, senza che nessuno se ne abbia a indignare.

Ma, qual è l’idea base sulla quale sono andato costruendo questo disegno politico tanto paradossale? Semplice, niente di complesso, o arzigogolato. Son partito da qui: possibile che Renzi sia stato tanto connard (coglione in francese), da facilitare e rendere prevedibile un prospetto politico e istituzionale con Berlusconi, Presidente della Repubblica, Salvini, premier e la signora Meloni, Ministro dell’Interno? Davvero un uomo come il toscano di Rignano, che, al netto dei difetti caratteriali, è ben lontano dall’essere considerato uno sprovveduto della politica, può aver svolto la parte dell’utile idiota per conto di una destra culturalmente e dialetticamente mai così scarsa? Ecco, dal rifiuto di pensare a Renzi, come a un bischero qualunque, prende luogo la mia congettura di un Renzi diabolicamente strategico, politicamente furbo, umanamente miserabile.

Matteo Renzi politica italiana
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