Genova
A Genova nasce un’alleanza per il cambiamento: il Progetto di Vita prende forma
Genova, 29 settembre 2025. Si è parlato di diritti, ma anche di strumenti concreti. Di riforma, ma soprattutto di alleanze. Alla Sala Trasparenza della Regione Liguria si è svolto l’evento “Verso la Riforma della Disabilità sul territorio genovese”, promosso da FISH (Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie) e AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), alla vigilia dell’avvio della seconda fase della sperimentazione della Riforma sulla Disabilità.
Al centro dell’incontro, il cuore della riforma: il Progetto di Vita, previsto dal decreto legislativo 62/2024. Uno strumento pensato per costruire percorsi personalizzati basati sui desideri, i bisogni e le aspettative delle persone con disabilità. Un approccio che unisce dimensioni sanitarie, sociali, educative e lavorative in un unico quadro di riferimento. Aprendo i lavori, l’assessore Massimo Nicolò ha definito la Liguria come una delle prime regioni italiane a dare concreta attuazione alla Riforma. “Non è un traguardo, ma un punto di partenza”, ha detto. “Con il Progetto di Vita vogliamo costruire percorsi integrati e inclusivi, che mettano davvero al centro la persona e i suoi diritti, valorizzando il ruolo del Terzo Settore e delle associazioni.” Un messaggio condiviso anche da Mario Alberto Battaglia, vicepresidente FISH e presidente FISM, che ha parlato di un’occasione “per rilanciare la sanità territoriale, rafforzare l’integrazione socio-sanitaria e rendere più efficiente l’impiego delle risorse pubbliche e private”. In collegamento dal Giappone, Vincenzo Falabella, presidente nazionale di FISH, ha definito la giornata “un passaggio fondamentale”, sottolineando l’importanza della partecipazione diretta delle persone con disabilità e delle loro famiglie. “L’esperienza ligure può diventare un modello collaborativo e condiviso, replicabile a livello nazionale e non solo.” A ricordare quanto questa trasformazione sia prima di tutto culturale è stato Paolo Bandiera, direttore Affari Generali e Relazioni Istituzionali di AISM, che ha evidenziato il valore delle alleanze: “Servono corresponsabilità e co-titolarità tra istituzioni, operatori, persone con disabilità e caregiver. È un cambiamento profondo, che richiede comunicazione chiara, formazione diffusa e processi condivisi.” Tra i protagonisti del percorso ci sono anche i progetti “Pronti per l’Indipendenza” e “Insieme per l’Indipendenza”, promossi da FISH e dai partner territoriali. Progetti che, come ha ricordato Giuseppa Adamo, project manager FISH, dimostrano che “la vita indipendente non è un’utopia, ma un obiettivo possibile e realizzabile”. Adamo ha sottolineato come Genova rappresenti oggi un’occasione concreta per “costruire insieme un welfare inclusivo, personalizzato e sostenibile”. Anche Claudio Puppo, presidente della Consulta Regionale per la Tutela dei Diritti della Persona con Disabilità, ha rimarcato l’urgenza di una comunicazione chiara, capace di “superare approssimazioni e garantire che ogni persona e ogni associazione possano usufruire appieno dei diritti previsti dalla riforma”.
La seconda fase della sperimentazione, che dal 30 settembre interesserà le ASL 3 e 4 del territorio genovese, permetterà ai cittadini tra 0 e 70 anni di presentare il proprio Progetto di Vita in autonomia tramite il portale di FILSE, dove è attiva la Centrale unica per la condizione di disabilità. La piattaforma consentirà l’inserimento diretto della documentazione necessaria e rappresenta uno snodo cruciale per avviare i percorsi personalizzati previsti dalla Riforma, garantendo un accesso più semplice, trasparente e integrato ai servizi. Genova e la Liguria si candidano così a essere un laboratorio nazionale di innovazione sociale, dove istituzioni, associazioni e comunità si mettono in rete per trasformare principi in azioni. Perché il cambiamento, quello vero, comincia da chi sceglie di farlo accadere insieme agli altri.
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