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Cibo

Di vigna e divino

di Patrizia Barrese
18 Giugno 2025

La vendemmia è ancora lontana, ma nelle serate di giugno, per sfuggire al caldo africano che dilaga, gli amanti del buon cibo a contatto con la natura, si immergono nell’antica tradizione rurale, godendo l’esperienza del relax all’aria aperta, tra i sapori ed i colori della nostra madre terra…è il momento perfetto per riscoprire il piacere di stare insieme e condividere i profumi e la tranquillità della campagna. Anche se è settembre il mese in cui filari e pergolati sfoggiano grappoli e acini dai colori inconfondibili, in questo giugno torrido che anticipa l’estate, i pampini dal color clorofilla si preparano ad assumere il prossimo abito regale…in Basilicata a ricordo dell’imperatore Federico II di Svevia, vissuto tra i castelli del posto. Ad accompagnare il pranzo o la cena un gran calice di Aglianico è immancabile, chi gradisce può farsi trasportare da un corposo Amarone o un Barolo, eleganti quasi quanto indossare l’abito adatto per la giusta occasione.Il vino fa parte della nostra tradizione enoica, apprezzata in tutto il mondo, fa parte della nostra cultura e della nostra storia ma, per quanto simbolo di emozione, allegria e convivialità, se il consumo moderato è compatibile con uno stile di vita sano, l’abuso di alcol può portare gravi conseguenze alla salute e non solo. Nelle abitudini degli amanti del vino qualcosa negli ultimi tempi è cambiato, è importante orientarsi verso un consumo consapevole, l’attenzione all’equilibrio psico-fisico è fondamentale, si gode dei piaceri del vino ma ricordando di non mettere in pericolo se stessi e chi ci circonda, mostrando maggiore responsabilità e sensibilità verso le questioni etiche e sociali. Il nuovo Codice della strada, in vigore dallo scorso dicembre 2024, ha evidenziato l’inasprimento delle pene per guida in stato di ebbrezza. Il giusto pugno duro, per chi si mette alla guida dopo aver bevuto e viene trovato con un tasso alcolemico nel sangue superiore a quanto consentito. Sono tante le ricerche scientifiche che dimostrano quanto i consumi moderati di vino siano favorevoli per la salute: gli antiossidanti contenuti nel vino risultano efficaci contro i danni arrecati dai radicali liberi e nella prevenzione di malattie cardiovascolari. Il rasveratrolo, uno dei principali polifenoli presenti nelle bucce di uva, è il responsabile dell’azione preventiva e salutistica del vino.Dunque rinunciare al piacere e alla compagnia uniti da un buon calice di vino? Negli ultimi mesi i produttori hanno incrementato la ricerca e la produzione di vini dealcolati, cioè con un tasso di alcol molto basso o addirittura senza, con il principale risultato di una maggiore attenzione e rispetto verso la propria vita e quella altrui e con la possibilità di chiamare “vino” anche una bevanda con un tenore alcolico inferiore a 8 gradi, cosa non possibile finora. E la necessità di ricorrere ad un cambio per esigenze “vitali” è sempre più richiesto, la produzione si sta evolvendo, rispettando il disciplinare che incombe e per intercettare i gusti di molti paesi esteri dove le bevande analcoliche sono sempre più diffuse. Certo il paragone tra vino alcolico e non è ancora lontano, se non perché le due tipologie di vini nella stessa versione bianca vanno bevuti freddi, tuttavia, tra gli esperti di degustazioni di vino, c’è chi sostiene che il sapore rimane pressoché intatto nella versione dealcolata, per altri il sapore è dolce e amabile ma sembra un po’ annacquato, sforzandosi di apprezzare questa sua leggerezza. Bisogna ricordare la scadenza di circa 3 anni, e che può essere tenuto anch’esso in cantina ma…di certo non per l’invecchiamento!

Per gli amanti del “ricordo del buon vino” rimane una possibilità: indossarlo! Sono già in commercio micro ampolle e collezioni di gioielli realizzati in argento 925 e vetro temperato dal design veramente originale per tutti coloro che vogliono avere la sensazione di indossare non solo un gioiello ma una passione di vita. E visto che l’enologo è il sarto del vino, da oggi il vino si può anche vestire sotto forma di borse, scarpe e abiti. Sono già stati realizzati capi come prototipo, una collezione realizzata da un’azienda che produce con pelle vegetale di vinacce, articoli 100% eco-sostenibili e come alternativa ai materiali di origine fossile non rinnovabile e ai materiali di origine animale e legata alla terra attraverso l’utilizzo del mondo del vino: dopo la tradizionale spremitura dell’uva e la separazione delle vinacce, queste ultime vengono essiccate in modo da evitarne la biodegradazione e renderle conservabili e utilizzabili anche a distanza di anni per procedere alla creazione di capi nati nel periodo della vendemmia. Anche la presenza di macchie di vino sul vestito non deve più rappresentare un problema in quanto due ricercatori, creativi e modaioli, hanno realizzato un vestito derivato dal vino, ovvero da microbi che fermentano sulla superficie del vino producendo una sorta di cotone microbico: etichetta Micro’-be. In campo di tessuti inoltre, i materiali naturali come il cotone, il lino, la seta e la lana si prestano bene a questa inusuale tintura naturale per cambiare colore ai capi di abbigliamento.E a conferma che il vino è anche una forma d’arte, già nel 2010 è nata una “tecnica unica” denominata “EnoArte”: dipingere con il vino, come mezzo pittorico al posto dei colori tradizionali e fissarlo sulla tela, quindi una vera e propria magia creata dall’uomo per immortalare immagini che attraverso il tempo acquistano vita grazie all’invecchiamento. Ma quanti sono disposti a sacrificare un buon bicchiere di vino per un utilizzo culturale o creativo, e quanto sarà richiesto il vino analcolico? Se in molti paesi il problema dell’alcol è rilevante e questo prodotto di vinificazione sarà sempre più di moda, il Italia è ben diverso. Il nostro Paese faticherà ad adottare la tendenza di bere vino analcolico per la tradizione secolare che rende il vino soprattutto una bevanda da pasto. Dunque per evitare di rinunciare ai piaceri del vino sono pochi i suggerimenti da rispettare, adottando un approccio responsabile al consumo di alcol: prediligere un consumo moderato durante i pasti evitando di assumere guazzabugli di bevande alcoliche in brevi intervalli di tempo, il cosiddetto “binge drinking”; assaporare il vino alternandolo all’acqua e abbinandolo a del buon cibo, tipico della propria tradizione regionale, e condividendo il vino in famiglia e con gli amici …come sostiene il proverbio “ un po’ ciascuno non fa male a nessuno”, riempiendo il bicchiere con il giusto quantitativo per apprezzare a pieno le potenzialità.Ogni regione ha il suo vino con caratteristiche uniche e distintive. Nelle regioni meridionali, per esempio in Basilicata, il vino ha un’ulteriore connotazione: nella tradizione contadina lucana di qualche decennio fa, non era inusuale rivolgersi alle masciare – esperte di formule magiche più che per scienza – che per realizzare l’atto pratico degli incantesimi, ricorrevano all’impiego di elementi naturali quali il vino, ritenuto capace di risolvere problematiche oggi fortunatamente affidate alle cure esclusive del pediatra. Tuttavia, se ancora esercitata la pratica della stregoneria, più che affidarsi alle premure delle fattucchiere e alle rispettive conoscenze di medicina popolare, è utile sapere che oggi la vinoterapia è l’unica pratica di tendenza accreditata: nelle tinozze, vino in abbondanza come simbolo di benessere, ma in quantità moderata per salvaguardare la vita appagando il palato.

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