Costume

Il silenzio di Vittorio Sgarbi

25 Ottobre 2025
Ma Vittorio Sgarbi è in silenzio, quando la figlia si industria per reclamare, senza alcun dignitoso costrutto giuridico, per lui l’amministrazione di sostegno.
Non conosco gli atti, ma Vittorio si: il pubblicare un altro libro -“Il cielo più vicino: la montagna nell’arte”che esce in concomitanza dell’ udienza nella quale si delinea l’inaudito processo- è una risposta esemplare: Vittorio è lucido, vigile, capace di intendere e di volere e non ha bisogno di chicchessia.
Vive, come ha raccontato nell’intervista ad Aldo Cazzullo su “Il Corriere della Sera”, in una crepuscolare malinconia.
Ed è la malinconia dei saturnini più vicina agli dei, che cattura nel contempo l’indorarsi fulmineo del cielo e la poesia del notturno della vita, come ricordava D’Annunzio.
Vittorio, come tutti i fini intellettuali, si sta immergendo in un’altra dimensione, lontana dalla volgarità dei nostri tempi, dove domina la speculazione oscura e tenebrosa, ma soprattutto la voglia di apparire di altri nello stare sempre in tredici e correre tra i talk show in cerca di una spudorata visibilità, anche sfruttando l’ altrui deteriore condizione.
Ma così non si fa, dovrebbe saperlo candidamente la figliola che ha il suo stesso sguardo ed il taglio bellissimo del suo volto rinascimentale.
Ella pensa di far bene, ma sbaglia clamorosamente: dovrebbe, in luogo dell’amministrazione di sostegno, amare il padre di una solidarietà profonda, stargli accanto ed annunciargli che la dimensione del dolore sia anche sua, per superarlo insieme.
Fargli sentire il senso della nobile cura, fatta di frammenti, di piccole gesti che Vittorio sicuramente apprezzerebbe: carezze dell’anima.
I saturnini malinconici, come Vittorio, oggi si isolano, parlano poco, si crogiolano nel coltivare lo Spirito Assoluto, come fa Vittorio con l’arte, compagna eterna.
Lo sguardo di Vittorio non è appassito di fronte a queste volgari vicende, ma pregno della solitudine dell’anima che lui coltiva come un fiore delicato, dal quale aleggia un profumo inebriante che anche la figliola dovrebbe sentire, avvertire in compagnia con lui, invece di correre per gli show televisivi.
E Vittorio è nel silenzio, più forte e robusto di un peana di guerra e desidera sposare Sabrina Colle, adorata compagna che gli ha salvato la vita, perché ha combattuto il suo dolore.
Un abbraccio di cuore, mio carissimo Vittorio: e torneremo a parlare di letteratura, che ci fa comprendere l’inesprimibile delle cose.
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