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Ambiente

La pecora nel bosco

di Titti Ferrante
24 Marzo 2022

“War is the game played in luxurious and confortable
Armchairs
Is the favourite pastime of the puppeteer”

Il direttore generale dell’Esa Josef Aschbacher ha sospeso la missione Exomars, decollo previsto a settembre, che avrebbe portato su Marte un rover per indagare se ci sono tracce di vita, rinunciando alla tecnologia russa che andrà sostituita. La strategia di comunicazione della Russia è stata aggressiva, soprattutto da parte di Dmitry Rogozin, il capo del Roscosmos, l’Agenzia spaziale russa. L’Esa ha risposto con l’applicazione delle sanzioni decise a livello internazionale, questo rafforza l’autonomia dell’Ue e i rapporti con l’America. Ora l’Europa fa da sola, è la sintesi, a braccetto con la Nasa. La corsa allo spazio, fino alla Luna, torna ad avere due blocchi ben distinti, Est e Ovest.
Cosa accade quado un dittatore, un pazzo decide di assecondare la sua smania di potere portando guerra e distruzione in territori limitrofi di cui vuole impossessarsi? Cosa succede a chi è invaso, a chi cerca di salvare la terra da cui non vuole staccarsi?
Vive battendosi per un’ideale di giustizia che vuol dire sacrificio, significa dover vivere nella consapevolezza che nonostante gli sforzi realizzati si vive in un mondo in cui ferocia, appetiti insani, la voracità di oppressione, ha sopravvissuto al passare del tempo. Che il tempo, la storia, il succedersi degli avvicendamenti non rende l’uomo migliore, lo rende più furbo, più voglioso di smanie di vittoria.
Voglie che un dittatore gioca nel suo comodo palazzo seduto a tavolino, senza coinvolgimento perché fare la guerra è come scegliere la pietanza con cui riempire il suo stomaco, mentre gioca a Super Mario Bros ( o Super Fungo). Quel fungo, quella immensa massa che sul finire della seconda guerra mondiale Gli Stati Uniti sganciarono su Hiroshima e Nagasaki.
Perché le guerre non siano il gioco preferito di chi riesce a muovere meglio pedine sullo scacchiere internazionale, occorre non ripetere errori già commessi. Formulare un pensiero che abbia senso compiuto, sviluppare un pensiero complesso, sono strettamente connessi alla capacità di usare un lessico adeguato.
La bicicletta mi ha sempre dato un senso di libertà, ho sempre notato che ha due ruote perfettamente uguali, senza le quali nessun tipo di terreno, curvo o rettilineo, potrebbe essere mai percorso. In francese bicicletta è “velo” L’uguaglianza risiede nella capacità di condividere gli stessi valori, la stessa visione di vita, gli stessi ideali. Soprattutto la stessa capacità di parlarsi privi di copertura, usando un linguaggio franco.
La scuola ha permeato tutta la mia vita, da quando da piccola mio padre mi aiutava spiegandomi lezioni, poesie soprattutto, in cui metteva così tanta enfasi da diventare uno dei personaggi raccontati, a quando ho deciso di fare l’insegnante. Mi è subito stato chiaro di essere stata una fortunata poiché le scuole in cui ho svolto la mia professione erano popolate da alunni il cui ceto culturale era medio basso, cosa che si traduceva nell’impossibilità di avere chi a casa potesse dare loro lezioni private. Per questo tipo di alunni studiare comporta un impegno doppio perché comprendere un testo di qualsiasi disciplina è complicato, le esperienze culturali vengono loro offerte unicamente dalla scuola.
La scuola, oltre a stimolare desiderio, curiosità, a fornire un codice linguistico che è il mezzo attraverso cui avviene la comprensione, li conduce a fare esperienze esterne che non afferiscono solo allo stage che li forma in virtù del lavoro, ma consente loro la conoscenza di realtà culturali a cui senza la sua intercessione non avrebbero accesso.
Non per tutti la cultura e l’arte sono addomesticabili, non tutti possono permettersi un piccolo spazio artistico attiguo alla propria casa. Divergere, uscire dal gregge, o dal gregio, significa riconoscere la profondità, la sapienza, la cultura di intellettuali che spendono la propria vita a divulgare e collaborare per la diffusione di un sapere partecipato.
Significa mettere da parte odio e rivalità, riconoscere il valore di chi considera l’approfondimento e l’amore per lo studio le uniche armi con cui si può apportare miglioramento.
Fino a quando ci ergiamo detentori di verità assolute che spacciamo per dogmi, fino a quando porremo scuole in vetrina, tanto per dare credibilità al gossip, ma la scuola l’abbiamo trattata come il pedante e fastidioso mendicante che vende rose, dimostriamo che la nostra diversità è solo una delle tante bravate con cui abbiamo dipinto le nostre grigie vetrine.
Quelle in cui amiamo riflettere la nostra immagine.

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