Da Lutero a Lenin: un 2017 di anniversari per riappropriarci del nostro futuro
In Ponti&Muri del 15 dicembre ricordavo la coincidenza per cui l’anno scorso, prima volta dopo 457 anni, per via del calendario lunare dei musulmani, la notte tra il 24 e il 25 dicembre coincise con l’anniversario della nascita di Gesù e con quella di Maometto. Segnalavo anche che in questo 2016 il 24 dicembre al tramonto inizieranno secondo l’almanacco ebraico gli otto giorni della festa di Chanukkà, che ovviamente andranno a sovrapporsi al Natale cristiano. Come facile morale traevo che alcune bizzarrie dei calendari dovrebbero scuoterci dal nostro analfabetismo nel dialogo interculturale prima ancora che inter-religioso, analfabetismo che di questi tempi è tanto profondo quanto pericoloso.
Per rimanere in ambito spirituale aggiungo che in periodi di differenti festività, soprattutto se – come a volte capita – sovrapposte, colpisce l’afflato alla fratellanza, alla pace e alla solidarietà che arriva da parte di rappresentanti dei tre grandi monoteismi. Rabbini, preti e imam si uniscono spesso in “cori” più che condivisibili. Ma se poi uno va a guardare che cosa scrivono sui social alcuni di coloro che quei rabbini, quei preti, quegli imam dovrebbero seguire (e dicono di farlo) ecco che leggiamo frasi e ragionamenti del tutto opposti, carichi di diffidenza, di paura, di rancore, di rabbia se non di odio.
Se ne evince che, se le date significano qualcosa, il 2017 ci interrogherà su temi tanto spinosi quanto a noi cari. Conviene allora prepararci perché il pavido silenzio sarebbe la strada più meschina per celebrarli e affrontarli. L’11 novembre 1417 Oddone Colonna divenne Papa con il nome di Martino V: fu considerato dall’intera Chiesa latina ed europea il vero e unico Pontefice. Si concludeva insomma il Grande Scisma d’Occidente. Mondi antagonisti tornavano a incontrarsi. Certamente Papa Francesco non si lascerà scappare l’occasione.
Il 31 ottobre 1517, invece, Martin Lutero fa affiggere sulla porta della chiesa del Castello di Wittenburg le sue 95 tesi contro il traffico delle indulgenze. Nasce la Chiesa evangelica o protestante che dir si voglia. Sono certo che i valdesi, sempre in prima fila contro l’imbarbarirsi della società, ne approfitteranno per darci una scossa etica e politica.
E noi cittadini di sinistra non approfitteremo dell’anniversario della Rivoluzione d’Ottobre e di quel sovietico 1917 per riprendere un po’ la barra e riportare la rotta verso i lidi del superamento di diseguaglianze e povertà, verso il conseguimento dei diritti e delle libertà?
Uomini a noi cari saranno celebrati o messi definitivamente in soffitta? Penso per esempio a Giuseppe Garibaldi, nato a Nizza il 4 luglio 1807 o a John Fitzgerald Kennedy venuto alla luce in un quartiere di Boston il 29 maggio 1917.
E quale miglior occasione del 25 marzo, ovvero i sessant’anni dei Trattati di Roma, per dare qualche sberlone (teorico s’intende) al populismo antieuropeista e un poco fascista dei vari Salvini/Grillo&C?
Prevedo infine fuochi d’artificio per i cinquant’anni della Guerra dei sei giorni (5-10 giugno 1967) che sono anche l’anniversario di ciò che per molti rappresenta una delle più lunghe occupazioni della storia contemporanea. Ci sarà da discutere, anche se non credo da divertirci. Buone feste a tutti e soprattutto che l’anno nuovo sia un anno sereno all’insegna della libertà e della democrazia.
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