
A.I.
2040: il futuro è già qui
Viviamo in un’epoca in cui la scienza e la tecnologia sono così avanzate da poterci non solo semplificare la vita, ma addirittura garantirci opportunità impensabili fino a qualche anno fa. Che la tecnologia cambierà il mondo è risaputo, invenzioni e innovazione influenzeranno in modo significativo il nostro modo di vivere e lavorare negli anni a venire. L’uso delle nuove tecnologie sta trasformando anche l’uso della lingua con cui comunichiamo. Nell’italiano, siamo giunti ad una rivoluzione in atto del nostro modo di scrivere e parlare e se l’italiano si è conservato nei secoli pressoché intatto, anche la nostra lingua tra iniziando la sua naturale evoluzione con l’incontro delle ‘regole’ dettate dai nuovi mezzi di comunicazione. Dovremmo ammettere che, dal punto di vista linguistico, viviamo nell’epoca del digitaliano, l’attuale contesto sociale in cui la nostra lingua risulta infarcita di abbreviazioni, tecnicismi, anglicismi, punteggiature varie, elementi iconici – emoticon e emoji– che si mescolano all’uso della tradizionale parola scritta e dell’italiano parlato. Con l’avvento del cellulare, la necessità di evitare sprechi di “spazio comunicativo” ha portato ai troncamenti di parola nella messaggistica: asp ‘aspetta’, xchè ‘perché’, and ‘andare’, e alle contrazioni, cmq ‘comunque’, nn ‘non’, dv ‘devo’, grz ‘grazie’, prg ‘prego’. E viviamo nell’era dell’ iperconnessione, non c’è da stupirsi, se già a partire dalla scuola, luogo primario di formazione, assistiamo a come i ragazzi padroneggiano conoscenze informatiche e competenze “naturali” dai software agli hardware, sono capaci di cose incredibili con le nuove tecnologie, strumenti che talvolta gli stessi insegnanti non sanno utilizzare…purtroppo, si avvalgono sempre più dell’Intelligenza Artificiale, la cui singolarità è che promette di superare l’intelligenza umana a livelli inimmaginabili.
Ma non dobbiamo essere apocalittici, non bisogna demonizzare la tecnologia perché noi siamo naturalmente tecnologici, la tecnologia è la naturale espressione del nostro essere umani. Sicuramente la tecnologia modifica il nostro stile di vita e, il vero problema non è tanto che queste tecnologie esistono, ma come vengono utilizzate. Tra scienza e fantascienza, la tecnologia informatica sarà una componente praticamente invisibile che persino lo smartphone, da cui è impossibile separarsi, sarà ridimensionato e inseparabile, sino a diventare un dispositivo che diventerà il fulcro della “body network” che quasi tutti indosseranno. È già quasi obsoleto parlare di stampa 3D, perché ad oggi le stampanti 3D per alimenti sono sempre più diffuse: nelle cucine professionali di grandi chef le impiegano nella realizzazione di piatti gourmet, anche i panettieri ottengono dalla stampa 3D nuove forme originali per i loro prodotti di panificazione e le aziende specifiche la impiegano per realizzare carne di origine vegetale.
Nei prossimi anni, la tecnologia e l’IA saranno onnipresenti, con applicazioni in tutto, dai trasporti alle applicazioni in ambito medico. I progressi nella tecnologia e l’uso dell’intelligenza artificiale stanno già migliorando la diagnosi e il trattamento delle malattie. In futuro, la medicina personalizzata diventerà più comune, con trattamenti adattati al corredo genetico, unico di ogni individuo. Il visionario Elon Musk è stato il primo a sostenere economicamente l’applicazione di chip impiantabili nel cervello che rappresentano una delle frontiere più avvincenti e dibattute. Questi dispositivi promettono di superare i confini tra l’essere umano e la macchina, aprendo scenari precedentemente relegati alla sfera della fantascienza. La possibilità di curare malattie neurodegenerative, ripristinare funzioni motorie perse, o persino potenziare le capacità cognitive umane sembra ormai all’orizzonte. La pandemia da Covid ha fornito inoltre un’enorme spinta agli investimenti nel sequenziamento del genoma e ha aumentato in tutto il mondo la disponibilità di tecnologie per l’identificazione delle nuove varianti del coronavirus e più in generale nella biologia: grazie all’AI sarà possibile mettere a punto rapidamente farmaci e trattamenti medici per curare una vasta gamma di malattie. La prospettiva di poter ripristinare la mobilità o di migliorare la qualità della vita attraverso l’interfaccia diretta cervello-computer non è più un’utopia.
Nei prossimi anni, si prevede inoltre l’esplosione della realtà virtuale e l’utilizzo di visori che permettono l’immersione totale nel mondo digitale. La vista e l’udito non saranno più gli unici sensi coinvolti, e anche il supporto al tatto permetterà di toccare e sentire gli oggetti presenti nel mondo virtuale digitale aprendo a nuovi campi di applicazione mai esplorati prima. E che dire dell’addio alle password. Le adoperiamo da anni, ne abbiamo decine, addirittura centinaia: serie alfanumeriche più o meno complesse che hanno il compito di proteggere la nostra vita online. Alle password affidiamo l’accesso al nostro smartphone, alle fotografie, ai social, ai conti correnti. La loro esistenza potrebbe venire presto a mancare con sistemi di riconoscimento biometrici come impronte digitali o scansioni dell’occhio più sicure e pratiche e dimenticarsi la password non sarà più un problema. La tecnologia aiuterà a combattere la minaccia del collasso climatico escogitando rimedi per ridurre le quantità di anidride carbonica e la minaccia del riscaldamento globale. Dobbiamo credere in un futuro non soltanto più sensibile alla questione ambientale, ma anche più responsabile nella gestione delle risorse e della rimozione di anidride carbonica, e quindi confidare negli esperti della tecnologia alla ricerca di innovazione che possa affrontare meglio e più rapidamente le problematiche ambientali.
Comincia a diffondersi la notizia che entro il 2026 un quarto della popolazione mondiale trascorrerà almeno un’ora al giorno nel metaverso per lavoro, shopping, istruzione, attività sociali e/o intrattenimento. Non stupisce quindi che le aziende stiano investendo denaro per attrezzare luoghi di lavoro popolati da avatar digitali, i marchi di moda da Nike a Gucci stanno disegnando abiti e accessori digitali. Videogiochi consentono ai loro partecipanti di aprire i propri negozi e persino vendere i propri design al loro “interno virtuale” anche senza reali vantaggi economici. Il fascino degli ambienti virtuali ovvero luoghi dove sfuggire alle problematiche del presente per rifugiarsi in mondi virtuali che consentono a tutti di realizzare persino progetti imprenditoriali. Immaginando per un attimo di trovarci nel 2040 troveremo un mondo attorno a noi naturalmente diverso da come lo vediamo e le tecnologie saranno ancora più parte della nostra quotidianità. Una famosa massima di Eraclito dice: “L’unica cosa costante è il cambiamento” e sicuramente andiamo incontro ad un nuovo Big BANG, non inteso in termini astrofisici ma associando all’acronimo BANG i significati di Bit, Atomi, Neuroni, Geni, ovvero tutte le “costruzioni” su cui si basa la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica.
Man mano che l’umanità intreccia nodi sempre più stretti con la tecnologia, la sua comprensione diventa indispensabile se vogliamo sfruttare le potenzialità di tali strumenti elaborati dalla mente umana a servizio della specie umana stessa. Prepararsi per la tecnologia del futuro riguarda tutti e gli sviluppi tecnologici pongono sfide enormi e grandi opportunità se razionalmente sfruttate. Forse il teletrasporto è ancora lontano ma, se pensiamo al proverbiale frigorifero intelligente che tiene traccia delle provviste e ci ricorda di ordinare la spesa, è comprensibile quanto siamo prossimi ad una realtà in cui mondo fisico e digitale si fondono sempre di più, alla stregua di Mission Impossible o Star Trek e come non ricordare le scarpe auto-allaccianti indossate da Marty McFly in “Ritorno al Futuro II”: un’opera d’arte cinematografica che la Nike ha lanciato nel 2016 sul mercato, in numero ristretto, realmente auto-allaccianti, il cui ricavato della vendita è stato donato a sostegno dei malati di Parkinson. Dall’intelligenza artificiale alle biotecnologie fino alle energie rinnovabili, ci sono innumerevoli aree in cui la tecnologia è destinata a trasformare le nostre vite. Spetta a noi, come società, saper accogliere questi cambiamenti – consapevoli delle sfide e dei potenziali rischi – mentre la tecnologia prosegue imperterrita la sua corsa verso il futuro, facendoci scoprire scenari sinora impensabili.
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