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DataPolis, AI e Dati: le sfide del sud e della sanità e il potere degli algoritmi al Festival di Bagheria
Dai ragazzi delle scuole a lezione di educazione finanziaria e uso consapevole dei social con Banca d’Italia e Unicef, alla lectio magistralis dell’ex presidente Istat Giorgio Alleva sull’inverno demografico. La prima giornata del Festival DataPolis
Dai ragazzi delle scuole a lezione di educazione finanziaria e uso consapevole dei social con Banca d’Italia e Unicef, alla lectio magistralis dell’ex presidente Istat Giorgio Alleva sull’inverno demografico e le prospettive di riscatto del Sud Italia: un debutto intenso a Bagheria (Palermo) per il Festival della cittadinanza digitale DataPolis, incentrato su “AI e dati connessi al futuro” organizzato dall’associazione NetPolitics con il patrocinio del Comune di Bagheria.
Arianna Braga di UNICEF Italia e Nicola Parisi referente regionale per l’educazione finanziaria di Banca d’Italia si sono confrontati con oltre sessanta studentesse e studenti in una mattinata sull’educazione civica e digitale dei giovani, e la loro alfabetizzazione economica, in una sessione aperta dal collegamento con il portavoce di UNICEF Italia, Andrea Iacomini, in partenza per una missione in Siria insieme all’attrice Alessandra Mastronardi, goodwill ambassador. I giovani sono stati i protagonisti della mattinata, prima coinvolti anche in un gioco a squadre per misurare le loro competenze, poi protagonisti della presentazione di alcune app legate all’uso dell’intelligenza artificiale e della cybersecurity, ideate da Euroform Scuola dei Mestieri. La mattinata si è chiusa con Alessandra Costante (FNSI).
L’evento principale della prima giornata è stata la lectio magistralis tenuta dal professor Giorgio Alleva (ex presidente ISTAT) “L’INVERNO DEMOGRAFICO: IL NODO DEL SUD E LE PROSPETTIVE PER L’ITALIA”. Alleva ha evidenziato che la crisi demografica è più forte nel Mezzogiorno e in Sicilia rispetto all’Italia. In trent’anni, il Sud ha perso 900.000 ragazzi e guadagnato 1.200.000 anziani, uno squilibrio più pronunciato rispetto alla media nazionale. Il Mezzogiorno soffre di un saldo migratorio interno fortemente negativo (52.000 unità nel 2024), con una perdita di circa 160.000 laureati (25-39 anni) dalle aree interne verso centri o l’estero. Le politiche per invertire la rotta non dovrebbero puntare su meri bonus, ma su azioni universali e servizi (educativi e assistenziali).
Diritti Digitali ed Economia dei Dati sono stati al centro dell’intervento di Luca De Biase, fondatore di Nòva, l’inserto sull’innovazione del Sole 24 Ore e co-curatore della Biennale della Tecnologia di Torino. De Biase ha definito l’economia dei dati come “l’altra faccia dell’economia dell’intelligenza artificiale” e ha criticato la grande concentrazione di potere nelle mani di poche aziende guidate da “autocrati” da Meta a X sottolineando come le norme europee come il Digital Services Act (DSA) aiutano i cittadini a difendersi, imponendo che la ricerca scientifica qualificata abbia accesso ai dati per restituire conoscenza alla società.
La giornata è terminata con la presentazione della ricerca “Gener-Azioni Iperconnessi e Sostenibili” curata dal professor Stefano Epifani, presidente della Fondazione per la Sostenibilità Digitale, che ne ha discusso con Annalisa Girardi di FanPage, Roberta Mochi direttrice della Comunicazioen della ASL RM1 e Gabriele Palamara, responsabile comunicazione dell’Università di Bergamo.
Dalla ricerca emerge che il95% degli italiani usa strumenti digitali ogni giorno, ma la digitalizzazione di base resta al di sotto della media europea, soprattutto nel Mezzogiorno e nei piccoli centri. Emergono poi grandi differenze generazionali nelle competenze e nell’approccio alla tecnologia. A sorpresa i Baby Boomers (over 60) sono più sensibili ai temi ambientali rispetto ai giovani: dichiarano un’attenzione alla sostenibilità nell’81% dei casi, contro il 72% dei 25-34enni. I più giovani (18-24 anni) sono i più abili nell’uso di social, app e dispositivi, ma solo il 48% si considera davvero consapevole dei rischi digitali (privacy, cyberbullismo, fake news). Se il 65% della Generazione Z ritiene che il digitale possa sostenere una società più sostenibile, solo il 27% dichiara comportamenti realmente sostenibili nella quotidianità.
I nonni si sentono spesso esclusi dalla comunicazione su WhatsApp e dalle videochiamate: solo il 28% si sente incluso nei gruppi familiari.Per gli over 60, la funzione informativa e il rapporto con familiari sono il motore principale dell’uso digitale; per gli under 35 prevale l’identità personale e relazionale (8 su 10). La scuola è avvertita dalla maggioranza degli intervistati (64% dei giovani) come il luogo principale per colmare il doppio gap di competenze digitali e critiche: ma si vorrebbero programmi più incisivi.
Il 42% degli over 60 indica la salute come primo incentivo per adottare la tecnologia, mentre i giovani cercano più spesso negli strumenti digitali anche equilibrio psicologico. E proprio su salute e psicologia si svilupperà sempre di più l’attività dell’associazione. NetPolitics/DataPolis, la Fondazione per la Sostenibilità Digitale e l’ASL RM1 hanno annunciato l’avvio di una serie di seminari su dati e salute che nell’arco dei prossimi 12 mesi porteranno a realizzare propotipi di dataset accessibili agli operatori sanitari e alla comunità scientifica.
Il festival continua con gli appuntamenti della seconda giornata: alle 18 “Follow the money” il racconto su dati, mafie ed economia sommersa di Paolo Di Giannantonio, coconduttore con Antonio Nicaso e il procuratore Nicola Gratteri di lezioni di mafie su La7, e dalle 21 “R&S, Ricerca e Sviluppo, raccontare lo sport e la scienza” il “TALK FLOW” con la partecipazione di Pablo Rojas di RaiNews, della divulgatrice scientifica di RaiGulp Linda Raimondo e dell’olimpionico di atletica Diego Pettorossi, che è anche un data analyst per Deloitte.
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