Francesco
Linari

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Appassionato di storia e politica interna ed internazionale, ma anche di letteratura, cinema, sport (con una deleteria infatuazione per l'Inter), con un percorso professionale nel campo delle risorse umane focalizzato principalmente sul diritto del lavoro. Il tutto a metà tra Liguria (da dove viene) e Toscana (dove vive).

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Ultimi commenti

Pubblicato il 20/03/2024

in: Ecco quando, e come, potrebbe scoppiare una guerra tra Russia ed Europa

La lontananza abissale che ci separa da un'adeguata capacità di deterrenza in Europa è ben visibile dall'agitato vociare che si è levato contro le dichiarazioni di Macron, soprattutto da chi governa in Italia. Lui poteva certamente rendersi conto che, una dichiarazione del genere, se non è concordata con gli altri, peggiora la situazione, ma se [...] questo è il clima è chiaro che di posizioni comuni ferme e credibili in Europa non potremo vederne nemmeno l'ombra.

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Pubblicato il 11/03/2024

in: Il dibattito su sicurezza e difesa comune europea. L'UE di fronte alla guerra

Le linee strategiche su sicurezza e difesa presentate dalla Commissione Europea il 5 marzo confermano che, sotto le tante parole, i fatti sono sempre pochi e rimandati a tempi non vicini. Lo stanziamento previsto è limitato a 1,5 miliardi per i prossimi 4 anni, da utilizzare come incentivi alla fusione e alla collaborazione su progetti [...] comuni per le imprese europee del settore. Entro il 2030 si prevede poi di arrivare ad acquisti di armi e munizioni in comune, tra i paesi dell'UE. Nulla si dice riguardo a fondi extra bilancio e finanziamenti al settore tramite bond europei.

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Pubblicato il 12/04/2020

in: L'Eurogruppo partorisce un topolino. Le responsabilità di Conte

Mi pare che Valls, titolo a parte, dica certamente che l'accordo sia buona cosa rispetto a un fallimento del vertice, che sarebbe stato devastante. Ed ha ragione, a mio avviso. Come anche sottolinei il ruolo fondamentale della BCE, che io pure considero il contributo più grande che sta dando l'UE in questo momento, senza il [...] quale avremmo problemi seri. A mio avviso questo non è affatto un compromesso da buttare. Difficilmente ci si poteva aspettare molto di più, infatti l'ho definito un pareggio. La sconfitta del nostro governo nasce dal modo, vagamente sciovinista, con cui Conte aveva impostato trattativa e comunicazione, all'insegna di "o Eurobond o la fine" e del rifiuto totale e ideologico verso il Mes. La cui utilità per noi è nulla, visto che abbiamo deciso che non lo useremo mai. La solidarietà nessuno dice di non volerla dare. Il problema è come si traduce. Di certo, se qualcuno pensa di volerne imporre modalità e quantità a chi la deve offrire, pena lo stigma morale in caso di rifiuto, sbaglia di grosso.

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Pubblicato il 30/09/2019

in: L'ago della bilancia

Bah scusi se l'ho male interpretata, ma è lei ad aver parlato di "disastro" sociale e materiale del lungo dopoguerra italiano. Che io non ritengo affatto idilliaco, ma, con tutte le contraddizioni e le tragedie a cui lei fa riferimento, l'inizio di una fase storica che ha portato pace e miglioramenti economici e sociali. In [...] alcuni casi a prezzo molto alto. E, come scrivevo, la tutela americana non presentava certo solo vantaggi. Bisognerebbe anche pensare che sarebbe successo se non ci fosse stata, però. Ad ogni modo, non avendo la sua età io quegli anni non li ho vissuti, ha ragione lei. Dunque se questa è la discriminante lascio la discussione relegata agli over 70, perché tutti gli altri non possono proferire parola. Atteggiamento singolare su una piattaforma "open source".

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