Luca
Servidati

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Nasce a Lodi, classe '89. Si laurea in Filosofia all'Università degli Studi di Milano con una tesi su Ernst Bloch. Insieme a Stefano Consonni, sotto l'usbergo del Prof. Giulio Sapelli, gira un documentario sui sassi di Matera e sul pensiero di Pier Paolo Pasolini. Attualmente è lavora in Caritas e per la Diocesi di Lodi - Comunicazioni [...] Sociali.

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Ultimi commenti

Pubblicato il 11/05/2015

in: Quando Einstein chiese a Freud: perché la guerra?

L'unico dubbio che mi sovviene è circa questa parte: "Se è vero che l’uomo democratico dei paesi più sviluppati ha esorcizzato la possibilità della guerra al punto di rifiutarla organicamente, ha interiorizzato nel corso del processo di civilizzazione una serie di valori quali il rispetto della vita altrui e la libertà dell’individuo. Inoltre, cosa che [...] fa riflettere, non perderebbe ciò che ha costruito per nessun ideale al mondo; se è vero tutto ciò, in quale rapporto si pone il concetto di esportazione della democrazia, inteso non in senso imperialistico ma imperiale, con quello di liberazione degli uomini dalla fatalità della guerra?". Ancor prima di questo rifletterei se realmente l'uomo occidentale abbia interiorizzato "biologicamente" questa avversione democratica verso la guerra. A questo proposito ti invito a leggere questo racconto: http://www.glistatigenerali.com/letteratura/il-caso-flitcraft-e-leterno-ritorno/

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Pubblicato il 23/01/2015

in: Il suicidio intellettuale musulmano alla base dell’attuale crisi islamica

Articolo veramente interessante, sopratutto per aver abbozzato (giustamente, per la natura di articolo) e impostato un'analisi filosofica-storica alla ricerca delle origini di un problema. A questo proposito, come mio commento ti segnalo il mio articolo che penso vada nella stessa direzione: http://www.glistatigenerali.com/teologia/sottomissione/

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