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Pubblicato il 15/03/2015

in: Vacanze e turismo: con i bambini è un'altra cosa

Gentile Antonio, penso di comprendere la rabbia e la frustrazione che si celano dietro alle sue parole e a un mondo del turismo che sembra andare a rotoli nonostante la passione che molti di noi ci mettono. Parlo di “noi” perché, pur essendo citata in questo articolo in veste di blogger (non c’è il link al [...] mio blog che è www.viaggiebaci.wordpress.com), nella vita sono una sua collega e lavoro in campo turistico da 23 anni. Ho iniziato come animatrice turistica, poi ho gestito villaggi, lavorato nella redazione di una rivista di viaggi e insegnato materie turistiche in istituti turistici e alberghieri. Da 13 anni gestisco un piccolo hotel, sono guida turistica e ho appena avviato una nuova attività nel campo del family travel. Sono anche travel blogger, ma è un termine che tendo a non usare perché il comportamento scorretto di alcuni l’ha reso antipatico pure a me. Sinceramente non amo nemmeno mettere nero su bianco le mie esperienze professionali e lo sto facendo ora solo per presentarmi a lei, che sembra non riuscire a concepire l’esistenza di blogger che siano anche operatori turistici. Il mio è un piccolo blog, come potrà constatare di persona facendo le ricerche statistiche che io non ho mai condotto nemmeno su me stessa. Non mi considero un influencer e non mi interessa esserlo. Nel blog parlo delle mie passioni e dei miei viaggi, come fanno molti altri viaggiatori che usano la rete per condividere le proprie esperienze. Cerco soprattutto di stimolare negli altri genitori la voglia di viaggiare con i propri figli, spingendo i più intraprendenti ad andare oltre alle idee di “vacanze per bambini” che l’industria turistica cerca di propinare come unica soluzione possibile. Non ho mai portato mio figlio in un villaggio, pur essendo nata professionalmente nei mini-club. Il mio è un albergo dagli standard medio-alti e con mio figlio ho fatto anche esperienze di campeggi e di scambio casa. Questo solo per dirle che una cosa è la professionalità nel lavoro e un’altra è il modo in cui ogni persona intende la vacanza e il viaggio. E nel blog parlo di quest’ultima, consapevole di esprimere solo il mio modestissimo parere e di poter essere utile solo a chi intende il viaggio e le vacanze in modo simile al mio. Personalmente penso che gli operatori turistici dovrebbero imparare ad utilizzare a loro favore i commenti lasciati in rete dai propri clienti, perché sono un’ottima fonte di spunti gratuiti per migliorare il proprio servizio. E seguendo i blogger che scrivono per passione, non importa se grandi o piccoli dal punto di vista di follower, possono trovare spunti e case history utili per la propria nicchia di mercato. I fannulloni ci sono ovunque, mi creda. Ed è inutile per noi operatori turistici cercare la causa dei nostri mali nei nostri clienti o nelle nuove forme di passaparola. Dovremmo semplicemente farci un sano esame di coscienza – come privati e come sistema paese - e fare del nostro meglio per utilizzare in modo intelligente e proficuo il turismo come fonte di ripresa per il nostro paese. Prima che sia troppo tardi. Monica Facchini

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