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Nato a Milano nella primavera del 1980, giornalista, interista e anti-terrorista.

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  • 1° Autore Dicembre 2014

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Pubblicato il 07/07/2015

in: Varoufakis va via, arriva Euclid Tsakalotos: a Berlino lo conoscono?

Il referendum del 5 luglio rimarrà nella storia come un momento unico in cui una piccola nazione europea si è ribellata alla servitù del debito. Come in tutte le battaglie democratiche, anche per il rifiuto dell’ultimatum dell’Eurogruppo del 25 gennaio da parte della Grecia ci sarà un prezzo da pagare. È essenziale, dunque, che questo [...] straordinario capitale che il voto del NO ha affidato al nostro governo sia investito immediatamente nel SÌ ad un accordo sostenibile – che includa la ristrutturazione del debito, meno austerità, la ridistribuzione delle ricchezze a favore di chi ne ha bisogno e riforme reali. Poco dopo l’annuncio dei risultati del referendum, mi è stato fatto sapere che alcuni partecipanti dell’Eurogruppo e altri nostri “partner” avrebbero preferito che non partecipassi agli incontri; un fatto che il primo ministro Tsipras ha ritenuto potesse aiutarlo ad arrivare ad un accordo. Per questo motivo oggi annuncio le mie dimissioni da ministro delle Finanze della Grecia. Ritengo che sia mio dovere aiutare Alexis Tsipras a sfruttare, come ritiene più opportuno, il capitale che il popolo greco gli ha affidato tramite il referendum di ieri. E indosserò il disprezzo dei creditori con orgoglio. Chi è di sinistra sa agire nell’interesse della collettività, senza curarsi dei privilegi derivanti dalla propria carica. Il primo ministro Tsipras gode del sostegno totale mio e del nostro governo. Lo sforzo sovrumano per onorare il coraggioso popolo greco – e il celebre OXI (NO) che hanno donato a chiunque abbia a cuore la democrazia nel mondo – è appena iniziato. Dove si legge che gli aveva chiesto Tsipras di dimettersi? Chi ha provocato il disastro? Varoufakis o la BCE sulle banche greche? Perché l'Eurogruppo non vuole tassare né armatori, né gioco d'azzardo come ha proposto Tsipras? Perché non si vogliono rivelare i titolari greci di conti in svizzera pari a 80 miliardi di euro? Perché non si parla delle tangenti di Siemens, Daimler e Krauss-Maffei Wegmann? Perché non si parla della Deutsche Bahn, della Proton Bank di Lavrentiadis, perché non si parla dell'arresto di Zachopoulos, della mancata estradizione concessa dalla Germania per il dirigente della Siemens Christoforakos, o Karavellas? Perché la Daimler pur essendo coinvolta in un'inchiesta di gigantesca corruzione (1,14 miliardi di euro), in Germania non è stata indagata? Rispondiamo a tutte queste domande prima di parlare di "disastri" di Varoufakis. La situazione greca è molto complessa, non si può approcciare in questo modo.

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Pubblicato il 26/03/2015

in: I neo-patrioti anti-oriundi, che giocano con squadre piene di stranieri

Per me la cosa più assurda è che appena si finisce a parlare di oriundi il discorso immediatamente successivo e ahimé legato a doppio filo è quello sulla decadenza dei settori giovanili. Fino a pochi anni fa esistevano regole, ora c'è un mercato incontrollato di ragazzi provenienti dalle più disparate (e povere) realtà del globo [...] e illusi da procuratori senza scrupoli: è il discorso di Sacchi, e non è un discorso razzista. Anzi.

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